Studiosi di tutto il mondo sono al lavoro per cercare di comprendere gli aspetti positivi e negativi di TikTok diventata, in poco tempo, una delle piattaforme più amate al mondo, soprattutto dai giovanissimi. Le ultime ricerche quantitative evidenziano come i video su TikTok vengano visualizzati più di 1 miliardo di volte al giorno ed è di oltre 1 miliardo anche il numero di utenti attivi a livello globale.
Il rapporto Social Media Trend 2022 conferma che: “La continua ascesa di TikTok è indiscutibile. La piattaforma offre una barriera d’ingresso così bassa quando si tratta di produrre contenuti video creativi e di piccole dimensioni, mentre offre l’opportunità di un’enorme portata organica e coinvolgimento”. Nonostante le innumerevoli polemiche sono tanti i preadolescenti e gli adolescenti iscritti alla piattaforma e preoccupa il loro desiderio di affidarsi alle challenge (sfide) pericolose. L’ultima challenge che preoccupa riguarda la cosiddetta “Cicatrice francese”, un gioco autolesionista nato in Francia e arrivato anche in Italia. Le conseguenze risultano essere alquanto gravi per la pelle.
A parlarne è il portale Today.it che riporta l’avviso della Polizia Postale: “La sfida consiste nel procurarsi uno o più ematomi sullo zigomo stringendo con forza la cute tra le dita, sino a lasciare un segno livido evidente. L’intento è quello di assumere un aspetto più rude e temerario, mostrando i segni di una fittizia colluttazione”.
Una competizione sconsiderata che ha lo scopo di deturpare il volto. La Polizia Postale ha dovuto rendere noti alcuni consigli per le famiglie e rivolgendosi ai giovani, interessanti a questi fenomeni, ha scritto: “Partecipare alle challenge può essere divertente ma è necessario sempre ricordare che il nostro corpo merita il massimo rispetto e ferirlo per apparire più “cool” non è una buona abitudine. Gli ematomi prodotti sugli zigomi per la challenge della cicatrice francese possono durare per settimane e lasciare segni visibili per molti mesi. Tra qualche settimana questa “moda” smetterà di essere popolare e ti resteranno comunque i segni di un momento di impulsività”.
I genitori devono spiegare ai figli quanto sia grave procurarsi la “Cicatrice francese”. I preadolescenti e gli adolescenti devono capire che per ottenere un like o una condivisione non è necessario ricorrere a sfide di questo tipo.
In Italia, a dare l’allarme è stato anche il portale OrizzonteScuola che ha raccolto le preoccupazioni di due dirigenti scolastiche di due scuole medie bolognesi. Inizialmente, la vicenda è stata riferita dall’edizione locale del Resto del Carlino e poi ha raggiunto la cronaca nazionale. I docenti e le dirigenti hanno notato che alcuni ragazzini avevano il viso tumefatto da segni molto simili fra loro e all’inizio hanno creduto che si trattasse di episodi bullismo. In realtà, su TikTok ci sono i tutorial che spiegano come ottenere il livido.
Maria Masini, preside della scuola di Molinella, ha scritto: “I genitori interessati sono già stati contatti direttamente, ma cogliamo l’occasione per invitare tutti a monitorare i contenuti dei social e affiancare i propri ragazzi per contenere inutili e pericolosi gesti di emulazione”.
Filomena Massaro, preside dell’Istituto comprensivo 12, ha dichiarato che il gesto in sé non è particolarmente pericoloso però: “Allarma quella proposta che all’apparenza può sembrare priva di significato, ma in realtà è una forma di autolesionismo”.
Il desiderio di offrire sé stessi al proprio pubblico social sta diventando un problema molto serio. I giovani cercano di colmare la loro solitudine, affidando le loro insicurezze alle piattaforme virtuali. Non si rendono conto che il bisogno continuo di approvazione riserva dei pericoli. Ho molto apprezzato quanto ha scritto nei suoi testi, davvero appassionanti il professore di filosofia dell’Università di Berlino, di origine coreana, Byung-Chul Han, che nel suo libro “Come abbiamo smesso di vivere il reale” ci spiega appunto come abbiamo perso il contatto con il reale e esprime la necessità di tornare a rivolgere lo sguardo alle cose concrete, modeste e quotidiane. Vivere all’interno dell’universo online dà spazio alla parte peggiore dell’individualismo.
Il mondo si fa sempre più complesso ed è difficile trovare uno status di soddisfazione. Questo dipende anche dai sistemi educativi che devono essere cambiati e adeguati ai tempi. La pandemia e la guerra hanno trasformato la società, mostrando anche il suo volto più aggressivo e violento. Comportamenti incomprensibili legati al cyberbullismo, al bullismo, al sexting, al body shaming che hanno come protagonisti proprio i giovani. Tanti ragazzi, aggiungerei anche bambini, hanno perso la vita e continuano a perdere la vita, ma noi adulti quali misure stiamo adottando per aiutarli? Le emergenze educative devono essere contrastate, attraverso una nuova interpretazione della Media Education e dando vita ad un percorso di educazione ai sentimenti.