“Io non so niente di guerra, ma…”. “Io non capisco niente di politica, ma…”. “Io non mi intendo di calcio, ma…”.
C’è un partito in Italia che otterrebbe subito la maggioranza assoluta: il Partito dei Ma. I Ma sono ovunque, trattano qualsiasi argomento, pontificano, mettono becco, hanno la soluzione per tutto. Partono però da una negazione. Esempio: “Io non so niente di vaccini, ma vi dico che sono convinto che esistano cinque persone in un’isola del Pacifico che hanno montato tutto per eliminare l’umanità in cinque anni”. È quel “ma” la chiave.
Loro non capiscono niente, ma ti dicono esattamente come stanno le cose, cosa bisogna fare e da che cosa bisogna guardarsi. “Io non so niente di gas, ma vi dico che Biden ha in mano un’organizzazione internazionale che vuole fare un business coi caminetti e la legna”. Se chiedi a uno del Partito dei Ma come fa ad avere avuto queste informazioni ti risponde: “Su Facebook”. Oppure: “Su una chat autorevole di politologi”. E lì tu passi subito dalla parte di chi si è lasciato abbindolare. Quel “ma”, e questa è la chiave, è preceduto dalla dichiarazione di finta modestia in cui l’italiano è cintura nera.
Succede anche nei discorsi quotidiani. L’amico ha un problema con la moglie? “Io non conosco il tipo di rapporto che hai con tua moglie, maaaa…”. E ti dà la soluzione. O anche: “Ti devi operare? Io non so niente di chirurgia e di operazioni, maaa…”. E ti sgancia una diagnosi che qualsiasi professore-primario arrossisce di vergogna, assumendo la consapevolezza di non capire niente di medicina.
Il Partito dei Ma, se producesse un suo leader (basta un normale e rispettabilissimo fruttivendolo o un salumiere, mica bisogna avere delle lauree), sbaraglierebbe tutti, cancellando tutti dalla Melloni a Putin. Possono essere neutralizzati solo in un modo: che quando dicono “io non capisco niente di…ma…”, si risponda secco: “Se non capisci niente allora stai zitto. Maaa…subito!”.
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