Lo spirito di contraddizione. Una forma della mente tipicamente italiana, nostra. Ci sono delle persone che ne fanno una regola di vita. Esempio: “Ho la pancia, mangio troppi dolci”. Risposta: “No, non è che sono i dolci, ma sono soprattutto le bevande gasate e la birra”.
È una tecnica. Se tu avessi detto: “Ho la pancia bevo troppe bevande gasate e troppa birra”, il “negazionista della porta accanto” ti avrebbe risposto: “No, non è che bevi troppa birra, è che mangi troppi dolci”. I Contrarioni. Un popolo che ha conquistato la terra ormai. Qualsiasi teoria o frase è da smontare. Sono ovunque. E la controteoria è in agguato. Il mettere becco. Il famoso “avvocato del diavolo”.
Ma chi è poi questo avvocato del diavolo? Tu dici una cosa e c’è subito quello che dice: “Scusa eh, faccio l’avvocato del diavolo…”, poi dà ragione a un altro che non sei tu o ti ribalta la cosa che stai dicendo mettendotene sotto il naso un’altra. Il famoso avvocato del diavolo, questa l’unica certezza, è un rompipalle, e basta. La fa di lavoro. Ma la categoria si estende ultimamente anche a quella dei ristoratori. Vi tengono d’occhio.
State mettendo il formaggio su uno spaghetto al pesto e intervengono: “No lì non ci va il formaggio”. Ma come? A me piace il formaggio. Io lo metterei su tutto, anche su una carota lessa e tu cosa vuoi? Altro intervento “Ah no, il tortellino non va alla panna, orrore”. E se io lo voglio alla panna? Perchè devi essere tu a decidere cosa ci va o non ci va su un piatto? Un mio amico una volta, quando il ristoratore lo ha interrotto mentre metteva il formaggio dicendo che non ci stava bene, si è alzato zitto, ha piegato il tovagliolo ed è andato via.
Altro esempio: arriva in tavolo un fritto di pesce e voi ci spremete il limone. Frase del ristoratore che appare come un avvoltoio: “Non metterà mica il limone sul fritto di pesce eh?”. Ma perchè? Perché mettono becco, perché dicono sempre il contrario? Ci volete lasciare in pace una buona volta?