Il 12 aprile 1917, una giovane donna si trova sul ponte che collega le due sponde della sezione Seneca-Cayuga del Barge Canal a Seneca Falls, New York, pronta a gettarsi nell’acqua gelida per togliersi la vita. L’immigrato italiano Antonio Varacalli, la cui età viene variamente indicata come 17, 20 o 22 anni, si getta coraggiosamente in acqua per salvarla. Lei sopravvive, ma lui no.
Proprio su quel ponte è stata affissa una targa per commemorare il giovane eroe e il suo sacrificio.
Nel 1945, un altro immigrato italiano si ferma casualmente a tagliarsi i capelli mentre sta facendo visita ai familiari a Seneca Falls. Quell’immigrato è il regista hollywoodiano Frank Capra, il cui classico La vita è meravigliosa è da tempo uno dei capisaldi culturali che hanno essenzialmente definito il periodo natalizio: anti-materialismo, spiritualità e amore per la vita. Il film uscì il 20 dicembre 1946, e quest’anno ha compiuto il suo 75° anniversario.
Tra i critici è opinione diffusa che Seneca Falls abbia fornito l’ispirazione per Bedford Falls nel celebre film. L’architettura, i nomi delle strade e delle famiglie, il legame familiare con Frank Capra, e soprattutto il salvataggio di Varacalli, hanno convinto gli abitanti di Seneca Falls che sia proprio la loro amata cittadina ad essere servita da modello per Bedford Falls. Ogni dicembre Seneca Falls tiene così una celebrazione in onore di La vita è meravigliosa, che valorizza i legami della città con l’iconica pellicola natalizia.
La vita è meravigliosa è vagamente basato sul racconto Il Regalo Più Grande, scritto da Philip Van Doren Stern nel 1943 e, più indirettamente, sul Canto di Natale di Charles Dickens. Molti esperti credono, tuttavia, che sia stato l’atto impulsivamente eroico di Varacalli ad aver ispirato la scena saliente di La vita è meravigliosa, quando George Bailey, il tormentato protagonista, non scorgendo alcuna via di scampo dai suoi problemi, è in procinto di buttarsi nel fiume per porre fine a tutto.
George è un pilastro della comunità che ha dovuto rinunciare al suo sogno di viaggiare per il mondo per gestire, dopo l’inaspettata morte del padre, la Bailey Building and Loan, una piccola banca locale che eroga prestiti. George disprezzava i beni materiali già prima di ritrovarsi a capo dell’istituzione finanziaria. Apprezzava invece le esperienze di vita, il miglioramento personale, i legami umani. Tuttavia, si trova a dover combattere contro predatori finanziari senza scrupoli, intenzionati a distruggere il tessuto della comunità e sfrattare le famiglie povere per ricavare il massimo profitto dalle proprietà che intendono sviluppare. Sentendosi impotente davanti alla morsa del consumismo, che compromette la sua capacità di agire seguendo la sua integrità e i suoi impulsi umanitari, George è in preda alla disperazione. La consapevolezza dell’inutilità dell’esistenza lo porta a desiderare di non essere mai nato e di gettarsi nel fiume.
È in quel momento che il suo angelo custode, Clarence, salta in acqua per salvarlo. Clarence gli mostra come sarebbe stata Bedford Falls se George non fosse mai nato, come la vita di molte persone sarebbe stata miserabile senza l’aiuto della sua gentilezza e della sua compassione. Egli apre gli occhi a George su come ogni individuo possa rendere il mondo un posto migliore, specialmente le persone generose, oneste e laboriose come George. In quel momento serafico, George si rende conto che vuole vivere, che può fare la differenza, che la vita è davvero meravigliosa.
Oggi, a causa del Covid e del modo in cui ha sconvolto le nostre vite, molte persone, come il personaggio di George, barcollano sull’orlo della disperazione. In effetti, si può dire che dall’11 settembre in poi i problemi del secolo scorso sembrano impallidire in confronto a quelli del nuovo millennio. Le guerre – calde e fredde, culturali e militari – il crescente divario di ricchezza, l’accelerazione del riscaldamento globale e della crescita della popolazione, le conseguenti carestie, tutto ciò ci ha afflitto.
Nella newsletter mattutina del New York Times del 10 dicembre, David Leonhardt ha sottolineato alcuni dei problemi che stanno rendendo gli americani “scontrosi”: “Molti servizi non funzionano bene come una volta… L’aumento dei prezzi sta prosciugando le buste paga… La gente passa meno tempo a socializzare…La natura immortale della pandemia – le maschere, i test anti-Covid, le riunioni su Zoom e i nasi colanti che generano ansia – è logorante”. Leonhardt prosegue nell’enumerare tutte le maniere in cui i nostri corpi e le nostre menti sono stati colpiti: “La pressione sanguigna degli americani è aumentata. I morti di overdose sono impennati, specialmente all’interno della comunità nera americana… la depressione, l’ansia, il comportamento impulsivo e i tentativi di suicidio sono aumentati tra i bambini e gli adolescenti”. Bisogna ammettere che non è un bel quadro.
Ogni anno si rinnova la tradizione di guardare La vita è meravigliosa durante il periodo natalizio. Per molte persone non sarebbe Natale senza. Varacalli è stato onorato nel centesimo anniversario di quel sacrificio, e la sua targa ricorda quotidianamente ai passanti il suo atto disinteressato. Ma anche Frank Capra e il suo film, in modo indiretto e suggestivo, gli rendono onore per la sua umanità, e ricordano a tutti noi che la vita è ancora preziosa e degna di essere vissuta. Almeno una volta all’anno, è bene ricordarselo.
Traduzione di Gennaro Mansi