L’amministrazione Biden ha deciso di congelare per altri 90 giorni la restituzione dei prestiti studenteschi alle casse federali. La tregua permetterà così a 7,2 milioni di inadempienti di respirare almeno fino al 1° maggio. La misura era stata iniziata in concomitanza con lo scoppio dell’emergenza sanitaria, quando alla Casa Bianca c’era ancora Donald Trump, e sarebbe dovuta scadere il 31 gennaio. La moratoria ha interessato finora 41 milioni di debitori; di cui, quasi 27 milioni non hanno pagato la rata mensile dall’inizio del 2020.
Quello di Biden però, non è un gesto di generosa concessione, piuttosto un tentativo di resistenza alle pressioni dei legislatori democratici, che fin dal suo insediamento, chiedono di cancellare 10.000 dollari ad ogni persona. Chuck Schumer, senatore democratico di New York, ha preteso addirittura che la somma ammontasse a $ 50.000 a testa. Ma Biden è sempre rimasto sfuggente per timore che a trarne vantaggio possano essere gli studenti che frequentano college d’élite. Ma questa settimana, altri segnali sono arrivati dalla vicepresidente Kamala Harris, e da quanto afferma la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, sembrerebbe che ad addolcire il Presidente sia stata proprio la sua vice.