Il marito, che sia italiano o che sia americano, è di solito un goloso. Di natura. Ma anche per spirito di contraddizione verso chi, a un certo punto, lo mette a stecchetto (“Hai la pancia, sei grasso, te ti devi regolare, basta con quei ciccioli” eccetera, questi i ritornelli).
L’uomo quindi è costretto a muoversi nelle zone-cucina con grande circospezione. Teme di essere beccato. Il suo nemico numero uno, in quei momenti, sono le confezioni. Intanto non sa aprirle e poi fanno un rumore fragoroso perché sono involucri di plastica, cartoni rigidi, vaschette inespugnabili che provocano un casino infernale. Come al cinema, quando uno apre pian piano il sacchetto delle patatine e tutta la sala si volta e fa “Ssssssst!!!”. Il rumore di carta e plasticaccia stracciata e scartata con violenza rabbiosa, richiama l’attenzione dei famigliari, specie del “vigile di servizio” (la moglie), che accorre prontamente e “arresta” il malintenzionato.
È caratteristica dell’uomo non sapere come si aprono le confezioni. E difatti vengono poi rinvenuti pacchi di biscotti aperti male, vaschette slabbrate col prosciutto secco all’interno, sacchetti di qualsiasi cosa inutilizzabili perché devastati dalla furia omicida del ladro. Omicida perché, dalla foga che impiega nel furto, rovescia sempre qualcosa, ragion per cui, dopo, nel frigo c’è una latta aperta di tonno con l’olio che cola o qualcosa di unto che compromette altri generi alimentari. È qui che si inserisce la frase topica del Grande Vigile (cioè la moglie) che arriva, controlla il danno e fa: “Adesso pulisci poi te”.
Il “pulisci poi te” scatena uno stato di disperazione nell’uomo, che pulirebbe anche ma non sa come pulire. Ed è a questo punto che scatta la vendetta del genere umano femminile nei confronti del genere umano maschile, differenziati da una cosa soprattutto: le donne trovano sempre tutto, gli uomini non trovano mai niente.
“Con la spugna” dice lei. “E dov’è la spugna?”, fa lui. La risposta è: “Dentro al mobiletto, dove vuoi che sia, in alto a destra!”. Ecco. Non è vero. La moglie fornisce un’informazione sbagliata e l’uomo ravanerà nel mobiletto per un’ora. “Macchè! Qua non c’è niente!”, suono che esce ovattato perché lui parla da dentro il mobile. In realtà la spugna è lì nel ripiano centrale e lui non la vede. Perché è così. L’uomo non vede. E allora arriva lei, mentre lui è mogio e mesto in un angolo della cucina, la prende e gliela tira addosso con sdegno. Lui la raccoglie e inizia a pulire.
Male, ovviamente.