Stanchi di infinite discussioni tra pentastellati e leghisti, gialloverdi e radical chic? Facebook e Twitter vi annoiano, ma Youtube vi appare una giungla e non sapete come districarvi? Cercate canali leggeri per trascorrere una mezz’ora di tranquillità? Ecco a voi sei personaggi non in cerca d’autore, in un elenco semiserio e variegato di youtuber nostrani.
Enrico Pasquale Pratticò, con du’ tt e l’accento sulla o, come tiene a precisare ogni volta, è una creatura mitologica della golden age dell’Andrea Diprè per il sociale, il canale di YouTube dove l’avvocato trentino ormai allo sbando torchiava e ridicolizzava feticisti, analfabeti e squilibrati scovati via segnalazioni anonime, come Giuseppe Simone e Rosario Muniz. Enrico Pasquale, oggi ventiseienne, vive a Motta San Giovanni, comune sperduto dell’Aspromonte, e ci delizia con video nonsense quotidiani. Il primo video-cult risale a quattro anni fa: in appena cinquantanove secondi il giovane calabrese, di un’ingenuità e un candore disarmanti, si presentava come un carino ragazzo in cerca di una fidanzata dai capelli biondi o neri, ma rigorosamente macri, bellissimi, sex, in uno strano linguaggio tutto suo. In un secondo video da antologia, un anno dopo, il conduttore lo presentava come un novello Giacomo Leopardi, chiedendogli di intonare stornelli in dialetto reggino e facendolo inciampare sadicamente sull’inglese. Quante parodie crudeli, quanti remix dedicati ai suoi buffi sproloqui. Adesso Enrico, ormai divo incontrastato ma dalle visualizzazioni in calo, ci descrive giornate piuttosto monotone tra Conad di Lazzaro, oscuri pullman Tripodi – che, dopo mesi, ho scoperto essere le autolinee che servono la provincia di Reggio Calabria – e nuovi videogiochi alla Plaistassion Tre. Il tono involontariamente comico dei suoi monologhi vi cullerà a lungo. Enrico Pasquale non finge, è se stesso nel bene, poco, e nel male. I video sono bui e mossi, il leitmotiv sempre lo stesso – voi che facete, saluto i mi fans, mi trovate su Prozzap (Whatsapp). Un ragazzo dagli evidenti problemi psichici che si diverte e diverte così, senza filtri. Raccomandato per una risata di cuore prima di dormire.
Ilenia Zodiaco, proprio come i cavalieri del celebre manga, non sa di non sapere ma recensisce libri dimenticabili in un accento lumbard vagamente forzato. È catanese, che non è un insulto, ma un dato di fatto. Perché mai fingersi quel che non si è? Ad ogni modo, twitstar consumata oltre che youtuber, dispensa pillole di saggezza senza un grammo di ironia. La sua vita si basa su solide insicurezze, dice la biografia, ma le sue sembrano piuttosto certezze granitiche. Ha lanciato l’hashtag #librodimelma nei video dedicati ai romanzi flop. I libri di merda, senza inutili giri di parole, esistono, quindi le diamo ragione. Chi scrive però non ama chi si prende troppo sul serio, per cui la volta celeste – ma sarà ariete, scorpione o capricorno? – è un secco no. Pollice in su, la consiglio comunque: non sia mai che i più restii alla lettura ne vengano sedotti e prendano in mano un romanzo.
Nicolò Balini, o HumanSafari, è un ventiseienne di Fara Gera D’Adda, paese nel bergamasco, sempre in viaggio. Nei suoi due canali – il primo ufficiale, avviato al milione di iscritti, il secondo a suo nome e più giocoso e informale –, Nicolò mostra le sue avventure in giro per il mondo con un’anonima e quasi muta fidanzata al seguito. Sperimenta il sushi dei discount norvegesi, rischia gastriti croniche e salmonellosi grigliando carne avariata in paesi del terzo mondo e filma improbabili pizze di plastica nelle peggiori food court di Città del Capo. Ormai youtuber con visualizzazioni da capogiro, costretto quindi a sponsorizzare accessori da viaggio e carte prepagate, gli ultimi video sono meno divertenti del solito. Esplorare il mondo con Nicolò è però ancora un bel modo di impiegare il nostro tempo libero; il montaggio astuto dei video e i titoli accattivanti vi terranno svegli per un po’. A Cracovia, in preda a inspiegabili attacchi di panico notturni che mi tenevano sveglia fino all’alba, la sua risata sgangherata mi conciliava il sonno. Consigliato: le sue peripezie dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno vi daranno ottimi spunti per le vacanze estive.
Onorina Myslymi, meglio conosciuta come Pepperchocolate84, ha lasciato Tirana per approdare in Italia a nove anni come molti suoi connazionali. Rimboccatasi le maniche, ha scelto di propinarci look e trucchi trash e vlog interminabili con un immancabile fidanzato-zerbino incluso. Come riesca ogni volta a parlare del nulla per quasi un’ora è un mistero, ma almeno il suo italiano è impeccabile. Niente più, niente meno però delle altre fashion blogger del web: zero contenuti, pessimo gusto, grande presunzione. Il buon Enver Hoxha non vedeva di buon occhio le contaminazioni dell’occidente sulla cultura albanese. Non possiamo che concordare e onorarne la memoria, auspicandoci che la peperina d’importazione trovi un’occupazione e ritrovi la strada di casa, questa volta con un comodo low-cost da Orio al Serio.
Youtubo Anche Io, al secolo Omar Palermo, è severamente obeso e ama riprendersi mentre sbrana pasti pantagruelici nelle celebri food challenge ormai di moda su Youtube. Calabrese come il Pratticò, ma molto più scaltro, sa come rilanciare e tenere gli spettatori sulla corda. Il noto video del tiramisù da un kg divorato in pochi minuti, seguito da mezzo polletto «per rafforzare lo stomaco» ha lasciato attoniti i quasi centocinquantamila follower del suo canale; la tenacia con cui ha raschiato gli ultimi milligrammi di mascarpone dalla confezione è impressionante. Adesso affronta torte di compleanno con dedica da oltre settemila calorie, che spariscono tra le sue fauci di cucchiaiata in cucchiaiata in tempi da record. Il rituale del bicchiere di acqua naturale Calabria da sorseggiare durante le abbuffate e la voce flautata e senza cadenze di Omar vi tratterranno per tutta la durata dei suoi lunghissimi, monotoni video. Il suo livello di colesterolo nel sangue dev’essere vertiginoso. Per quanto ancora potrà affrontare queste sfide senza rischiare la vita? Sconsigliato agli inappetenti. Don’t try this at home.
«Ciao, gnappafamily! So’ tornata co n’artro video.» Gnappettaaa con tre a, all’anagrafe Mia Cellini, vanta apparizioni al Grande Fratello e nei talk show pomeridiani, frequenti incursioni da Primark e negli squallidi centri commerciali della periferia della capitale, qualche km di extension ossigenate, diversi interventi di chirurgia plastica e una collezione monumentale di scarpe cinesi da battons, che nel suo insopportabile gergaccio romano sta a significare zoccole. A differenza della povera Onorina, nata e cresciuta in un paese comunista e quindi non educata allo stile, non ha scusanti: è cattivo gusto made in Italy, comune a molti suoi, e purtroppo miei, connazionali. Alterna haul – video in cui le youtuber mostrano e recensiscono gli acquisti del mese –, ricette ipercaloriche e tutorial di make-up alla Katie Price. È abbastanza simpatica, ma soltanto per i primi trenta secondi, dopo i quali anche la Corazzata Potëmkin con sottotitoli in tedesco è una boccata d’aria fresca. Tutto il resto è noia, e pure fastidio.
E voi da quale di questi youtuber comincerete?