Come trovare lavoro, come organizzarlo, quali sono i processi e i luoghi nei quali approcciare nuovi clienti, come fare networking e come creare una start-up in un mondo sempre più social: sono solo alcuni dei temi legati ad un mondo del lavoro sempre in evoluzione che andremo ad analizzare all’interno di questa nuova rubrica de La Voce di New York.
Siamo due giovani professionisti, ci siamo trasferiti a New York ormai da cinque anni e proprio qui abbiamo fatto la nostra “gavetta”. Non appena abbiamo iniziato a sentirci veri “newyorchesi” abbiamo deciso di aprire la nostra attività professionale. C’è chi dice che abbiamo bruciato le tappe, tanti pensano che siamo stati incoscienti e qualcuno che siamo stati bravi. Tutti ci chiedono come abbiamo fatto. Forse, alla fine, abbiamo semplicemente avuto la fortuna di riuscire ad utilizzare in modo corretto le risorse che abbiamo avuto a disposizione. E certo, di risorse, New York non ce ne ha fatte mancare!
Da mesi seguiamo gli argomenti trattati da La Voce di New York e qualche tempo fa abbiamo mandato una lettera al direttore per dire che, in aggiunta ai molti temi già coperti, ci sarebbe piaciuto leggere qualche approfondimento sulla questione dei giovani professionisti negli Stati Uniti, le difficoltà che le loro scelte hanno comportato e qualche consiglio su come destreggiarsi. Insomma, ci sarebbe piaciuto leggere e conoscere le esperienze che altri come noi stanno vivendo. A quel punto ci è stata rilanciata la sfida: perché non trattare noi stessi questi argomenti all’interno di una rubrica? Come non accettare.
Abbiamo quindi iniziato una riflessione che ci ha portato a notare come l’evoluzione rapida e costante abbia rivoluzionato il mondo professionale attraverso nuovi modi e metodi di cui tutti abbiamo sentito parlare ma che in realtà pochi padroneggiano pienamente. Ci siamo resi conto di come siano a nostra disposizione tutta una serie di nuovi strumenti che possono aiutarci a sviluppare idee e modi di lavorare, partendo dai co-working spaces, passando agli elevator speeches fino ad arrivare al crowdfunding. Insomma, tratteremo temi che consideriamo caldi portando esempi di situazioni che negli USA possono essere ormai strutturate ma per l’Italia ancora molto lontane…o viceversa.
In fondo, quello che manca oggi non sono certo le idee, ma è la possibilità di concretizzarle, di vederle realizzate. Sicuramente stiamo attraversando un periodo difficile: le aziende investono solo in prodotti sicuri e le piccole imprese non si possono permettere di fare scommesse; ma allo stesso tempo ci sono molti nuovi modi per trovare finanziamenti o per pubblicizzare le proprie idee, a partire dai social.
In una città “bollente” come New York, abbiamo conosciuto molte persone interessanti, alcune delle quali dei veri e propri “squali”. Ma gli squali sono di due tipi: quelli che non guardano in faccia a nessuno pur di arrivare al risultato e quelli che riescono ad affermarsi semplicemente sfruttando per primi i nuovi mezzi messi a loro disposizione. Ecco, a noi piacciono più questi ultimi e tra le altre cose riporteremo alcune loro esperienze e consigli nella rubrica che stiamo varando.
Speriamo poi di ricevere da voi lettori tante domande, commenti e richieste di approfondimenti per integrare il dibattito sugli argomenti che tratteremo e su quelli che vorreste fossero sviluppati: potete scrivere a moc.kroywenidecoval @wnyn.
Perciò, se fossimo alla radio vi diremmo “stay tuned”: inizieremo in quarta!