Con l'espressione Vatileaks ci si riferisce a uno scandalo scoppiato nella Città del Vaticano nei primi mesi del 2012. Il termine è stato coniato da padre Federico Lombardi, direttore dal 2006 della Sala stampa della Santa Sede. Nel corso dei primi mesi del 2012 si è verificata una sistematica fuga di documenti riservati vaticani riguardanti i rapporti all'interno e all'esterno della Santa Sede. Tali documenti hanno, tra l'altro, portato ad evidenza le lotte di potere all'interno del Vaticano e alcune irregolarità nella gestione finanziaria dello Stato e nell'applicazione delle normative antiriciclaggio, come si può leggere qui.
Negli ultimi giorni invece è scoppiato il Vatileaks 2 che continua a fare cronaca. La Chiesa Cattolica Apostolica Romana diventa il bersaglio preferito per atei e miscredenti. Ciò accade solo e esclusivamente perché ci sono nuovi Giuda alla ricerca dei trenta danari che, con il loro comportamento tornaconti sta, mettono in discussione la credibilità della Chiesa. E’ vero e innegabile che, da secoli e secoli, tra uomini e donne che vestono abiti religiosi si sono evidenziati comportamenti poco coerenti con gli insegnamenti di Gesù Cristo, ma è altrettanto vero che, di converso, molti religiosi e religiose hanno pagato anche a prezzo della vita il loro credo.
Chi attacca la Chiesa oggi per il Vatileaks 2 dovrebbe comprendere che quei documenti rubati, che provocano un ennesimo scandalo, erano stati commissionati per volontà dell’attuale Pontefice e non da qualche servizio segreto. Un Papa da tanti definito “comunista”, ma questi tanti ignorano qual è la vera dottrina cristiana e ciò perché uomini e donne senza scrupoli hanno sfruttato la religione per adattarla alle proprie convenienze.
Già nel 2007, sei anni prima della sua Elezione a Papa, Mario Jose Bergoglio, in una riunione dei vescovi latino-americani, aveva dichiarato: "Viviamo nella parte più ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria che si è ridotta di meno"; aggiungendo poi che "l'ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena per così tanti dei nostri fratelli".
Quando nel 2013 è stato proclamato Papa, Mario Jose Bergoglio ha scelto il nome di un certo Francesco d’Assisi precisando il perché: “Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l'uomo che ci dà questo spirito di pace, l'uomo povero… Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”.
Francesco, un Sommo Pontefice che sta dimostrando di andare avanti nella direzione della vera cristianità e per questo è avversato non solo dai nemici dalla Chiesa, ma principalmente da coloro che hanno fato il bello e il cattivo tempo nella Chiesa di Cristo. Ha ragione, quindi, il Cardinale Angelo Bagnasco quando afferma che è in atto un piano diabolico contro il Papa. Ha più che ragione Bagnasco quando sottolinea che “c’è una grande amarezza per il dolore che sicuramente ha recato e reca al Santo Padre e per il cattivo esempio, lo scandalo, posto che tutto quanto sia vero documentato e documentabile. Ma ciò – prosegue Bagnasco – crea confusione e disorientamento al popolo di Dio”.
Il Papa all’Angelus di Domenica scorsa, parlando ai fedeli, ha detto che "rubare è un reato, far uscire quei documenti è stato uno sbaglio. E' un atto deplorevole che non aiuta. Questo triste fatto – ha aggiunto – non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato”.
Il Papa, sempre all'Angelus, di Domenica scorsa, ha affermato che era stato lui a chiedere di fare luce su quanto accadeva in Vaticano. “Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene”, dice riferendosi alle carte riservate che sono state trafugate e pubblicate in due libri.
Come andrà a finire questa storia? E’ augurabile che, al più presto, all’interno del Vaticano, si chiarisca la situazione perché la gente ha bisogno di trasparenza e verità. Nessun credente se lo è può dare giudizi preventivi (dal Vangelo: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”) e se ci sono persone che hanno sbagliato saranno sottoposti a due giudizi: quello terreno all’interno della Chiesa e quello Divino.
Per i credenti c’è una cosa certa ed è contenuta nel Santo Vangelo: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa… e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”.
Cari cattolici apostolici romani è il momento di dimostrare con forza la nostra fede e per fare ciò, oltre alla dimostrata coerenza, dobbiamo stringerci e fare quadrato attorno a questo Sommo Pontefice. Facciamolo non solo con le parole, ma principalmente con le azioni, perché Francesco abbia la possibilità di riportare la vera cristianità all’interno della Chiesa.