—No sex, please! Un nuovo studio sui consumi dei giovani americani mostra che la “Generazione Z” è molto più interessata a vedere sullo schermo storie di relazioni platoniche e di amicizia, piuttosto che storie romantiche con sesso. Più della metà dei 1.500 giovani che hanno partecipato al sondaggio “Teens and Screens” del Center for Scholars and Storytellers dell’Università della California di Los Angeles (UCLA) ha dichiarato di voler vedere più contenuti incentrati sulle amicizie, e quasi il 40% ha dichiarato di voler vedere sullo schermo più relazioni platoniche. La maggior parte degli intervistati ritiene che le storie d’amore siano troppe e troppo banali.
—Il treno corre: La locomotiva dell’economia americana marcia a velocità sostenuta. Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è cresciuto a un ritmo del 4,9% annualizzato rispetto al 2,1% del secondo trimestre Lo ha riferito stamattina il Dipartimento del Commercio. Nonostante l’aumento dei tassi d’interesse e le continue pressioni inflazionistiche abbiano generato scetticismo nel pubblico, milioni di consumatori hanno continuato a spendere per vacanze, automobili, ristoranti, biglietti per concerti ed eventi sportivi.
—Un riservista, tiratore scelto: Il 40enne che avrebbe causato il massacro nella cittadina di Lewiston nel Maine, è un insegnante di tiro, riservista dell’esercito. Ancora stamattina le forze dell’ordine non lo hanno ritrovato. Richard Card è stato immortalato dalle telecamere di sicurezza mentre entra in uno dei due locali dove ha sparato con un fucile d’assalto, uccidendo un numero ancora imprecisato di persone. Si parla di un minimo di 7 e un massimo di 22. Decine i feriti. Card aveva riportato problemi mentali ed era stato ricoverato la scorsa estate in un ospedale psichiatrico. Il Maine, pur essendo uno Stato di tendenze progressista, è estremamente tollerante sul porto d’armi.
—Un primo accordo: Il sindacato United Auto Workers e la casa automobilistica Ford hanno concordato un accordo provvisorio che potrebbe segnare la fine dello sciopero di quasi sei settimane che interessa tutte e tre le case automobilistiche, le Big Three, Ford, General Motors e Stellantis. Il nuovo contratto comporta un aumento salariale di almeno il 25%. E’ stata la prima volta che il sindacato si è impegnato in uno sciopero simultaneo contro tutte e tre le aziende. I lavoratori hanno chiesto che le aziende, che hanno fatto miliardi in questi ultimi anni, li ripagassero degli immensi sacrifici che avevano accettato nel 2008, quando il presidente Barack Obama mediò un accordo che salvò in extremis l’industria automobilistica al tracollo (le fabbriche avevano già chiuso).
—Israele e Gaza all’Assemblea Generale: La sessione di emergenza dell’Assemblea Generale dell’Onu che era stata aperta per la guerra in Ucraina, riprende i lavori oggi occupandosi invece di Israele. L’intervento dell’Assemblea Generale, chiamata a votare un cessate il fuoco per permettere l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, è stata decisa dopo ripetuti veto al Consiglio di Sicurezza.
—La volpe a guardia del pollaio: Ieri è stato eletto il nuovo Speaker della Camera. Dopo aver bocciato nomi ben più noti e di maggiore esperienza, i repubblicani hanno eletto Mike Johnson, un deputato sconosciuto al di fuori di Washington e del suo stato natale, la Louisiana. Johnson è stato uno dei difensori di Trump durante il primo processo di impeachment, è stato uno dei sostenitori della falsa teoria delle elezioni rubate e ha collaborato con Trump per tentare di capovolgerne il risultato. Non c’è da stupirsi dunque se ha avuto il supporto dell’ex presidente. I suoi compiti sono comunque difficili. Per prima cosa dovrà tentare di evitare lo shut down del governo federale, previsto per il 17 novembre se prima non viene passata una legge che ne prolunghi il finanziamento. Ieri sera però, con lui alla guida, la Camera ha approvato una risoluzione a sostegno di Israele nella guerra contro Hamas. La risoluzione è passata con maggioranza quasi totale, 412 a 10.
—Violenza? Perché no? Secondo un nuovo sondaggio nazionale del Public Religion Research Institute in collaborazione con la Brookings Institution, un numero crescente di americani si dice favorevole alla violenza politica in vista delle elezioni del 2024. Quasi un quarto degli americani (23%) concorda sul fatto che “poiché le cose sono andate così fuori strada, i veri patrioti americani potrebbero dover ricorrere alla violenza per salvare il Paese”, secondo il sondaggio. Il dato è in aumento rispetto al 15% del 2021″.
—Michael Jordan, il miliardario: L’ex famoso cestista è diventato il primo atleta miliardario a essere incluso nella lista dei 400 americani più ricchi della rivista Forbes. Il suo profilo sul sito ufficiale della National Basketball Association (NBA) afferma che “Jordan è il più grande giocatore di basket di tutti i tempi” Michael Jordan ha giocato quindici stagioni nell’NBA, vincendo sei campionati con i Chicago Bulls. Ma la sua vera ricchezza è venuta dopo che ha lasciato il campo e si è dato agli affari. Ora il suo patrimonio è valutato a oltre 3 miliardi di dollari.
—La marijuana e i teen-ager: Uno studio della Johns Hopkins University lancia un allarme sugli effetti della marijuana sul cervello degli adolescenti. La ricerca, effettuata sulle cavie, ha dimostrato che il principale composto psicoattivo della marijuana, il THC, genera cambiamenti nella struttura di alcune cellule cerebrali che potrebbero peggiorare una predisposizione genetica alla schizofrenia. I risultati, pubblicati il 25 ottobre su Nature Communications, si aggiungono alle crescenti prove riguardo i rischi per lo sviluppo cerebrale negli adolescenti che fumino o consumino prodotti a base di marijuana. Atsushi Kamiya, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Johns Hopkins University School of Medicine ricorda che “il THC è psicoattivo e che la sua concentrazione nelle piante di marijuana è aumentata di quattro volte negli ultimi 20 anni, rappresentando un pericolo particolare per gli adolescenti”.
—Una tavoletta costosa: Il costo del cacao è salito al livello più alto degli ultimi 44 anni e presto l’aumento sarà avvertito nei prezzi della cioccolata. Il forte rincaro è dovuto alla siccità che ha causato un calo nella produzione in Costa d’Avorio e in Ghana. E le previsioni non segnalano miglioramenti perché un forte El Niño minaccia di portare ulteriore siccità in Africa occidentale, danneggiando ulteriormente i raccolti.
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