- Ron DeSantis il giustiziere: Dopo aver convalidato solo due esecuzioni durante i suoi primi quattro anni di mandato, il governatore della Florida Ron DeSantis ha accelerato al punto che in questo inizio di secondo mandato ne ha già autorizzate cinque (la quinta verrà eseguita il 3 agosto). La sua improvvisa spinta forcaiola sembra alimentata dalla politica, parte di una cupo continuo tentativo di sorpasso a destra del rivale Donald Trump. Ma usare la pena di morte come strumento per dimostrarsi “duri contro il crimine” non è raro in politica: il democratico Bill Clinton, allora immerso nella campagna presidenziale del 1992, fece in modo di tornare in Arkansas, lo Stato di cui era governatore, per supervisionare l’esecuzione di Billy Ray Rector, nonostante questi soffrisse di grave insufficienza mentale, e molte voci si opponessero alla sua esecuzione.
- La fine del bisticcio: Oggi a Londra Joe Biden sta tentando di rilanciare la “relazione speciale” tra Stati Uniti e Regno Unito, sfilacciata dopo che ha fatto arrabbiare i sostenitori della Brexit, che lo hanno accusato di nutrire sentimenti “anti-britannici” e di intromettersi negli affari del Regno Unito, a causa di una visita lo scorso aprile in Irlanda per ripercorrere le sue origini e celebrare un importante accordo di pace. Quando poi Biden non ha partecipato all’incoronazione di Re Carlo III, la sua assenza è stata interpretata da alcuni britannici come un nuovo affronto, nonostante mai – per ovvie ragioni storiche – i presidenti americani abbiano partecipato alle cerimonie di incoronazione dei re britannici. Ora Biden avrà l’opportunità di appianare le tensioni e mettere a tacere le speculazioni sul fatto che l’alleanza tra le due nazioni sia in qualche modo in pericolo.
- A San Francisco non vogliono fare le cavie: Gli abitanti di “Frisco” sono stufi dei tassì senza autisti, i Waymo e i Cruise. Con la lenta abolizione delle norme che ne limitavano la circolazione, queste auto sono diventate “onnipresenti”, esperimento che dovrebbe poi essere copiato nelle altre città. Ma senza un essere umano al volante, i robotaxi hanno causato intoppi epici: ad esempio, uno sciame di auto si è fermato a un incrocio, bloccando il traffico per ore. Ma i “guerriglieri” anti robotaxi hanno scoperto che basta porre un cono arancione (quelli usati per segnalare lavori stradali) sul tetto di uno di questi veicoli, per fermarlo. Nelle chat e sui social i vigilantes anti robotaxi diffondono istruzioni per bloccare la flotta e liberarne le strade.
- La foca surfista: Un operatore di droni di San Diego ha documentato le acrobazie di un’avventurosa foca che gioca con i surfisti, e monta sulle loro tavole per cavalcare le onde insieme a loro. Soprannominata Sammy, da diverse settimane il cucciolo si presenta non appena ci siano gruppi di surfisti. L’organizzazione di salvataggio degli animali marini “Sea World” ha visitato Sammy, assicurando che è in buona salute e mescolandosi agli umani per giocare non corre alcun pericolo.
- Dopo il fumo, la polvere: Mentre le coste del nord-est degli Usa guardano con preoccupazione a nord e agli sviluppi degli incendi in Canada, a sud la Florida guarda verso l’est e l’Oceano, sul quale stanno viaggiando nuvole di sabbia sahariana attese sulla terraferma già forse oggi o domani. La Florida si sta appena riprendendo dallo strangolamento di un groviglio di alghe che per settimane ha soffocato alcune delle sue spiagge più belle. La polvere sahariana potrebbe causare giornate più calde e meno piogge, secondo i meteorologi. Nel pomeriggio di ieri le immagini satellitari hanno mostrato chiazze di polvere già su Porto Rico.
- La paura di dire la verità: Il meteorologo capo della KCCI-TV in Iowa, Chris Gloninger, si è dimesso dopo 18 anni di carriera perché oggetto di minacce sempre più pressanti da quando ha cominciato a spiegare che i fenomeni di clima estremo che gli Stati Uniti registrano con crescente frequenza sono direttamente collegati all’inquinamento causato dall’uomo.
- Non offrite il vostro cellulare ai gorilla! Lo zoo di Toronto vuole che i visitatori smettano di mostrare i telefoni ai gorilla, che ne rimangono “affascinati”. Lo zoo spiega che i gorilla devono “stare con i fratelli” e “fare i gorilla”. Lo zoo chiede agli ospiti di “astenersi” dal mostrare loro video o foto, poiché alcuni contenuti possono per gli animali risultare “sconvolgenti” e influenzare le loro relazioni e il loro comportamento all’interno del branco”.