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February 2, 2017
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Dai ghetti di Atlanta alle classifiche, il 2017 è l’anno dei Migos

Il trio hip hop di Atlanta ha appena pubblicato il secondo LP, “Culture”

Piero MerolabyPiero Merola
migos
Time: 5 mins read

Fact Magazine, uno dei magazine più rispettati nell’ambito delle novità musicali, è arrivato a definirli i Beatles della nostra generazione. Altri addetti ai lavori, dopo l’uscita a fine gennaio, del secondo LP, Culture, parlano di fenomeno musicale dell’anno, non solo in ambito hip hop e li definiscono le uniche vere “rockstar” della scena contemporanea.

C’è chi addirittura li considera tra i primi artisti ad aver sdoganato il “dabbing” in un videoclip. La maggior parte del pubblico italiano ed europeo però li avrà sentiti nominare per la prima volta nell’episodio 3 della serie Atlanta,  quando i tre si presentano ai protagonisti (“We The Migos”) e interpretano la parte molto verosimile di spietati dealer.

Qualche mese dopo va ancora meglio. Nella seguitissima cerimonia dei Golden Globe, Donald Glover aka Childish Gambino nel corso della premiazione di Atlanta come migliore serie comedy, ringrazia sorridente i Migos e il loro singolo Bad And Boujee. Il tributo diventa un caso di marketing virale. Tantissimi americani, incuriositi, decidono di ascoltare e acquistare il singolo, uscito tre mesi prima con buoni riscontri, ma lontano dai vertici della classifica. Dopo i Golden Globe, in poche ore, il brano finisce dritto al primo posto in top 10. Il video della traccia in cui sono accompagnati da uno degli astri nascenti della nuova trap, Lil Uzi Vert, raggiunge in pochi giorni quasi 170 milioni di visualizzazioni.

Quello dei Migos (nei prossimi mesi in tour negli States) è un successo meritato, partito veramente dal basso e da una città che è tornata a essere una delle capitali mondali del genere. In questo lungo percorso musicale della scena afroamericana di Atlanta che dal southern hip hop e dal g-funk arriva alla trap, assurta ormai a fenomeno planetario e di costume, si inserisce il trio formato da Quavo, suo nipote Takeoff e suo cugino Offset.

Il progetto muove i suoi primi passi nel 2009 a Lawrenceville, sobborgo di Atlanta popolato per due terzi da afroamericani. Quavious Keyate Marshall aka Quavo, Kirshnik Khari Ball aka Takeoff) e Kiari Kendrell Cephus aka Offset, crescono insieme in una famiglia molto allargata nello stesso quartiere. Il padre del primo muore quando il figlio ha solo quattro anni, i genitori degli altri due abbandonano i figli quando sono ancora piccoli. Il loro raggio d’azione è nel Bando, edificio degradato sorto in uno degli isolati più malfamati della città, dove spaccio, violenze e microcriminalità sono all’ordine del giorno.

L’hip hop rappresenta l’ancora di salvezza per i tre che da giovanissimi iniziano a rappare e a registrare brani, sul mito delle icone della città, gli Outkast, Jeezy, T.I., 2 Chainz. Lo stesso Bando è lo scenario dei primi videoclip.  I tre frequentano regolarmente i club clou dell’ambiente, come il Mansion Elan e l’Obsessions e offrono drink e altro ai personaggi chiave della scena per cercare di inserirsi. Si fanno conoscere già tra il 2011 e il 2012 con i primi mixtape, Juug Season e No Label, grazie ai quali finiscono nell’orbita di Zayvoten, collaboratore di Gucci Mane e amico del suo vecchio manager Coach K, già al lavoro anche con Jeezy.

Y.R.N (Young Rich N*ggas), terzo dei quattordici mixtape pubblicati negli ultimi cinque anni, arriva nel 2013, e conquista subito tutti gli appassionati grazie alla hit Versace che entra nella top 100 di Billboard in poche settimane e la cui popolarità è amplificata dal remix di un fan illustre del trio, Drake. I paragoni subito si sprecano, tra critica e seguaci, che vedono i tre orfani di Lawrenceville come possibili eredi proprio di Gucci Mane, Soulja Boy e addirittura Future, cui sono spesso accostati anche per una certa somiglianza estetica.

Il 2014 è un altro anno chiave, grazie all’uscita di Y.R.N. 2, grande prova di maturità e affiatamento del trio che gli fa guadagnare un contratto con 300 Entertainment, label distribuita da Atlantic. Finalmente anche i magazine mainstream iniziano a parlare di loro, segnalando la raccolta tra i migliori album rap dell’annata. Fight Night conquista le classifiche e la loro formula musicale diventa sempre più inconfondibile, tra flow cadenzati e ipnotici, produzioni molto semplici e ballabili, e uno stile in tutto e per tutto da figli di Atlanta.

Di mixtape in mixtape, si avvicina il primo LP, ma con un po’ come il loro idolo Gucci Mane, anche i Migos finiscono spesso nei guai con la giustizia e ciò ne ritarda l’uscita. Nell’aprile del 2015 infatti, i tre e altri dodici membri dell’entourage sono arrestati dopo uno show alla Southern Georgia University per possesso di droga e detenzione di armi da fuoco, consentita in Georgia, ma vietata in scuole, università e altri edifici pubblici. Takeoff e Quavo sono rilasciati su cauzione dopo due giorni, mentre Offset, non solo resta incarcerato insieme ad altri compari, ma è accusato di rissa e violenze durante la detenzione. Tra varie cauzioni negate e altre beghe legali, Offset uscirà dal carcere solo a fine anno causando lo spostamento del tour di Yung Rich Nation, l’LP d’esordio e dell’esplosione. Uscito a fine luglio e acompagnato da guest del calibro di Chris Brown e Young Thug, in pochi giorni conquista il podio nella classifica degli album più venduti. Parole e racconti crudi si scontrano con un mood ottimista e trascinante, tra che canzoni che lasciano subito il segno come One Time, Street Nigga Sacrifice, Spray The Champagne, scelta un anno dopo come canzone dei titoli di coda di quel terzo episodio di Atlanta.

In autunno esce un altro mixtape, Back To The Bando, che include il singolo Look At My Dab, in cui sdoganano la posa del “dabbing”, oggi diventata un tormentone, grazie alle comparse di Odell Beckham Jr. e Cam Newton.

Instancabili, continuano a pubblicare canzoni e mixtape anche nel 2016, mentre vengono presto smentite le voci di un possibile passaggio dei Migos su GOOD Music, la label di Kanye West. Il seguito, Culture, uscirà qualche mese dopo sempre per 300 Entertainment/Atlantic con guest ancora più prestigiosi e noti: DJ Khaled, Gucci Mane, 2 Chainz, Travis Scott e Lil Uzi Vert proprio nella famigerata hit Bad And Boujee. Il resto è storia nota.

Il 2017 sembra davvero l’anno dei Migos.

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Piero Merola

Piero Merola

Laureato in Relazioni Internazionali, lavoro come consulente di comunicazione, pubbliche relazioni e nuovi media. All'interesse per la storia e la politica americana, ho sempre unito quello per la musica. Dopo uno stage in Ambasciata Italiana a Washington, ho seguito per America 24 le presidenziali del 2012, e oggi scrivo per Rivista - Il Mulino. Editor del magazine online Kalporz, dal 2006 scrivo recensioni, interviste e report da ogni dove. Collaboro come ufficio stampa e copywriter con etichette, agenzie di booking, eventi e festival. In passato ho lavorato per festival estivi come Beaches Brew e Ortigia Sound System, oggi per la comunicazione del Diagonal Loft Club e di Deposito Zero Studios dove sono responsabile della direzione artistica del video format Live Zero. In questa rubrica vi presento nomi emergenti della scena americana, alcuni dei quali, intanto, sono diventati grandi.

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