La nonna è la vera colonna portante di ogni famiglia italiana poiché svolge un ruolo fondamentale nel rafforzare le tradizioni (anche culinarie) e lo spirito di unione familiare. Quando c’è la nonna a casa generalmente è lei che si occupa di preparare i pasti e di assicurarsi che nessuno si alzi da tavola senza essere completamente sazio. In particolare, il pranzo della domenica a casa di nonna è uno di quei riti che rendono felici tanti bambini italiani.
Questo “culto della nonna” è, in estrema sintesi, ciò che ha spinto il giovane imprenditore italiano Guido Pedrelli a trasferirsi a San Francisco e lanciare Nonna Box. Si tratta di una startup che, con la formula subscription box e un innovativo piano abbonamento, permette di ricevere mensilmente una selezione di sei prodotti gastronomici italiani, accompagnati da tre ricette di una nonna, ogni volta diversa e di una diversa regione d’Italia. Alcune delle ricette utilizzano i prodotti contenuti nella scatola.
Molte startup stanno cercando di rivoluzionare il settore dei generi alimentari, che ha un valore di 600 miliardi di dollari, usando diverse tattiche, che vanno dalla spedizione di prodotti di alta qualità a soluzioni di consegna molto semplici e veloci.
Nonna Box conta sul fatto che tutti amano la nonna e c’è una nicchia di mercato composta soprattutto dagli italiani che vivono negli Stati Uniti e dagli italo-americani, che finora ha acquistato ingredienti importati dall’Italia nei supermercati più chic e nei negozi gourmet ma, grazie alla crescita esponenziale dell’e-commerce, è interessata a soluzioni come quella proposta da Nonna Box.
Siccome ho avuto la miglior nonna del mondo, non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di intervistare Guido Pedrelli in merito a questo progetto.
Che cosa hai fatto prima di fondare Nonna Box?
“Nel 2005 mi sono laureato in Marketing, Comunicazione e Pubblicità presso l’Università per Stranieri di Perugia e mi sono subito trasferito a Madrid dove ho vissuto per 8 anni. Lì ho lavorato per diverse aziende tra cui la IBM e eRepublik, un gioco di strategia MMO (Massively Multiplayer Online) in cui ero responsabile del marketing online e dell’acquisizione di user. Durante quel periodo ho anche iniziato diversi portali di gioco casuale creandone 20 che sono collocati in diversi paesi europei. Quando ero a Madrid ho anche preso l’MBA alla IE Business School, una delle prime tre scuole di business in Europa”.
Perché hai deciso di lanciare Nonna Box?
“Ho sempre amato il cibo. I miei nonni avevano una trattoria tramandata da due generazioni a San Carlo di Cesena, in Emilia-Romagna. Giosuè Carducci, il premio Nobel italiano per la letteratura, era tra i loro ospiti abituali. La domenica, tutta la mia famiglia compresi genitori, fratelli, zii, zie e cugini, trascorreva la giornata da mia nonna e lei cucinava per tutti noi. Mi ricordo che guardavo ipnotizzato come improvvisava dei piatti deliziosi: tagliatelle, ragù alla bolognese e molte altre cose. Il suo cibo era un’espressione del suo amore per noi e serviva anche a rafforzare i legami familiari tra gli innumerevoli parenti. Ho voluto portare questa tradizione di convivio negli Stati Uniti, per cui ho fondato Nonna Box. Con Nonna Box spero che le persone possano godere di prodotti italiani di alta qualità in un ambiente gioviale e sereno, cucinando le ricette di nonne di tutta Italia e scoprendo le autentiche tradizioni della cultura gastronomica italiana”.
Quando hai iniziato, avevi esperienza nel settore alimentare?
“Veramente no, quando ho iniziato pensavo che sarebbe stato molto più facile. Ora che conosco meglio il settore alimentare, e in particolare come funzionano le importazioni di cibo dall’Italia all’America, capisco le difficoltà e le sfide di questo business. Il cliente finale, colui che acquista i prodotti importati, non sempre sa che portare cibo straniero negli USA è molto costoso e complicato. Il nostro obiettivo è quello di educare i clienti affinché apprezzino il valore aggiunto dei cibi italiani e comprendano i motivi dei costi più elevati”.
Quali elementi commerciali ti hanno convinto a creare questa startup?
“Mi sono trasferito negli Stati Uniti tre anni fa ed ho osservato personalmente l’ascesa del modello di business dei servizi di spedizione di scatole alimentari tramite abbonamento. Mi sono reso conto che questo modello di business poteva funzionare anche per la cucina italiana grazie all’interesse che molti hanno per la nostra cultura e gastronomia, soprattutto negli Stati Uniti”.
Che strategie di marketing avete adottato?
“Come molti business contemporanei, i nostri sforzi di marketing si concentrano principalmente sui social media e le e-mail”.
Chi prova le ricette delle nonne?
“Io provo tutte le ricette che inseriamo nelle scatole. Mi riservo un fine settimana al mese per assaggiare ogni ricetta e fare le foto alla scatola del mese”.
Come stanno reagendo i vostri clienti a questo servizio?
“I clienti amano Nonna Box, molti si sono abbonati fin dall’inizio. Ho ricevuto e continuo a ricevere e-mail da parte di persone che mi ringraziano per il servizio, per la qualità dei prodotti e perché Nonna Box porta un pezzetto d’Italia nelle loro case”.
Come hai finanziato il business all’inizio?
“Attualmente sto facendo bootstrap. Per fortuna, abbiamo avuto fin dall’inizio un flusso di cassa positivo”.
Qual è stato il primo passo per trasformare la tua idea in un vero e proprio business?
“Ho iniziato a contattare i fornitori di prodotti italiani e a lavorare con un grafico per sviluppare l’identità del marchio, il logo e il sito web”.
Qual è il prezzo medio di una Nonna Box?
“Dipende dall’abbonamento. Si inizia da dollari per scatola pagando 6 mesi in anticipo, 55 dollari pagando solo 3 mesi o 59,95 dollari se si preferisce pagare mensilmente. Abbiamo anche una scatola che vendiamo una tantum per 65 dollari”.
Qual è la tua vision per il futuro?
“Anche se il numero dei clienti continua ad aumentare, c’è ancora molto da fare per migliorare il prodotto e per allinearlo con la mia vision. Credo che se riesco a potenziare alcuni dettagli, pur continuando a fornire un ottimo servizio ed eccellenti prodotti, potremo scalare molto velocemente”.
Hai fatto degli errori all’inizio?
“Il mio unico rammarico è di non aver iniziato prima, quando ho avuto a quest’idea. Con una semplice landing page avrei potuto validare l’idea in meno di un giorno”.