I corridoio del Palazzo di Vetro sono sempre affollati da ambasciatori, delegati e funzionari provenienti da 193 paesi diversi. Qualche volta, però, passeggiando si ha anche la possibilità di incappare in attori, imprenditori o sportivi: è questo il caso dell’evento Inter at UN: The power of football to change the world, fostering the Sustainable Development Goals che ha avuto luogo giovedì 28 luglio grazie al sostegno della Missione italiana alle Nazioni Unite in collaborazione con la squadra calcistica FC Internazionale. Il team è infatti arrivato all’ONU per presentare il suo progetto Inter Campus e la stretta relazione che c’è tra il mondo dello sport e i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) che le Nazioni Unite intendono completare entro il 2030. Sul palco della conferenza, mediata da Joe Colombano, erano presenti il Vice Rappresentante Permanente per l’Italia, ambasciatore Inigo Lambertini, il Presidente dell’Inter Erick Thohir, il Vicepresidente della società e indimenticabile capitano dell’Inter Javier Zanetti e il responsabile ONU dei programmi per la gioventù Ahmed Alhendawi.
Gli ospiti, con i loro interventi, hanno sottolineato le possibilità che lo sport offre per unire i popoli e le diverse culture, nel pieno rispetto degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Durante il suo discorso Zanetti ha infatti affermato: “Lo sport è uno strumento fondamentale per trasmettere messaggi positivi, ed è proprio questo ciò che cerchiamo di fare con Inter Campus. Il progetto mira a salvaguardare la salute dei bambini facendoli giocare lontani dalle strade in luoghi sicuri, a promuovere l’uguaglianza di genere facendo indossare a tutti la stessa maglia e, senza dubbio, a rafforzare il rispetto per l’altro tramite il gioco di squadra: nei nostri campi in Israele e Palestina, i bambini delle due fazioni giocano spesso insieme”.
Inter Campus è nato nel 1997 e oggi è attivo in 29 paesi con attività sociali e di cooperazione. Più di 200 collaboratori locali utilizzano ogni giorno il calcio come strumento educativo per trasmettere valori positivi a bambini e bambine in età compresa tra i 6 e i 13 anni. La tolleranza, tra l’altro, riguarda da vicino l’intera società calcistica che oggi è gestita da un Presidente indonesiano con un socio cinese. Erick Thohir ha infatti affermato: “Nel 1908 nessuno poteva immaginare l’importanza che lo sport avrebbe avuto oggi. Siamo tutti più connessi uno con l’altro, le persone pensano in modo diverso e l’Inter è in grado di inviare messaggi a livello globale. Dobbiamo abbracciare le differenze, affrontare le sfide insieme. In qualità di Presidente posso affermare che è questa la missione della società”.
Il rispetto delle regole, la collaborazione e il lavoro di squadra sono componenti fondamentali di ogni competizione e possono essere trasmessi ed esaltati tramite una giusta educazione a livello atletico. Ahmed Alhendawi ha ricordato il legame tra questi aspetti e la lista di SDGs affermando: “Gli Obiettivi riguardano tutti noi. Non possiamo permetterci di perdere tempo, ognuno deve fare la sua parte e in questo processo lo sport è estremamente importante. Ognuno dovrebbe sentirsi parte del progetto”.
Alla conferenza erano presenti anche alcuni giovanissimi allievi dell’Inter Campus che, dopo la presentazione, si sono intrattenuti con il pubblico e i giocatori. Il 27 luglio, inoltre, la squadra ha giocato una partita amichevole contro il team argentino Estudiantes de la Plata presso la Red Bull Arena, in New Jersey. All’incontro era presente anche il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon che ha ricevuto una maglietta con il suo nome.

Discussion about this post