Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
News
June 3, 2016
in
News
June 3, 2016
0

Sara Di Pietrantonio: il dolore, il cinismo, il femminicidio

Le polemiche sull'omicidio a Roma della ragazza inseguita dall'ex findanzato con l'auto, strangolata e bruciata

Fabio CammalleribyFabio Cammalleri
Sara di Pietrantonio Vincenzo Capuano

Sara Di Pietrantonio e Vincenzo Capuano in una foto presa da Facebook

Time: 5 mins read

L’omicidio di Sara Di Pietrantonio, 22 anni, uccisa a Roma per strangolamento dall’ex fidanzato, Vincenzo Paduano, 27, reo confesso, e il cui cadavere è stato poi dato alle fiamme, ha suscitato turbamento e dolore diffusi, come spesso, ma non sempre, accade a ridosso di quella che un tempo si chiamava cronaca nera. La giovane età della vittima, il furente infierire sulle spoglie esanimi, l’apparente ritorno dell’omicida alla normalità del lavoro, quale segno estremo della sua spietatezza, hanno concorso ad alimentare un comune sentimento di partecipata e afflitta riprovazione. Ma, su gli altri, un elemento è apparso subito prevalere, quasi ad assorbire ogni altra ragione di stigma e di condanna: l’essere, la vittima, una donna. E si capisce che così debba essere: perchè sempre la violenza ripugna, ma di più quando essa si approfitta di un’incolpevole disparità, di una debolezza che favorisce la sopraffazione. Lo stessa collera, e forse maggiore, sorge, o dovrebbe, quando si colpisce un bambino. Prima le donne e i bambini, infatti, si diceva, di fronte ad un pericolo imminente, in un mondo cavalleresco, forse mai esistito in termini compiuti, ma certo nemmeno frutto esclusivo di fantasie nostalgiche.

Pare invece che, oggi, questa corale coscienza non abbia alcun posto, né largo né stretto, nella legge penale italiana. Pare che manchi una parola, perchè questa superiore sensibilità riceva il suo giusto riconoscimento. La parola che mancherebbe è: femminicidio. Ed anzi, a ben vedere, la parola non manca, se pure qui la si può scrivere: quello che mancherebbe è il reato, la previsione di una fattispecie, o modello, che preveda e punisca con speciale severità l’omicidio di una donna.

Si deve precisare che il difetto riguarderebbe proprio l’omicidio, poichè altre norme già prevedono speciali aggravanti, per casi di violenza contro una donna che però non conducano alla morte.

E’, nel migliore dei casi, una proposizione assai disattenta: tanto più speciosa, quanto più si alimenta del turbamento e della commozione per una sofferenza specifica e autentica, com’è quella dei familiari di Sara, o di ogni altra donna colpita e sopraffatta.    

In primo luogo, era ed è già presente nel Codice Penale una circostanza aggravante che contempla proprio la disparità di forze e, in genere, di condizioni, fra vittima e carnefice: è la c.d. minorata difesa, per cui chiunque, nel commettere un qualsiasi delitto (quindi anche l’omicidio), approfitta di un qualsivoglia stato di inferiorità della persona offesa, commette un delitto aggravato da questo approfittamento; in secondo luogo, uccidere “una donna in quanto donna” è, esattamente, uccidere per un “motivo abietto”, cioè tale da ripugnare alla comune coscienza di una comunità, ed è un’altra aggravante; infine, se il fatto è commesso dal padre contro la figlia, dal figlio contro la madre, dal marito contro la moglie, è pure prevista una terza aggravante, specificamente per l’omicidio. Tutto già nel nostro Codice. In tutti i casi appena richiamati, se il giudice non si sottrae alle sue responsabilità (e se ci sono le prove), la pena è quella massima: l’Ergastolo.

Nè si può sostenere che quanto già previsto non colga lo specifico di un reato subito da una donna, e che, pertanto, eventuali nuove norme, definendo un muscoloso orientamento culturale, fosse anche solo per questo, sarebbero giustificate.

Anche da tale punto di vista, non manca proprio un bel niente: le circostanze indicate, infatti, già si prestano a descrivere nitidamente ciascuna un aspetto dell’aggressione alla “donna in quanto donna”: proprio perché rendono più grave il delitto commesso approfittando di una minore capacità di resistenza, o abusando di un ruolo familiare, o esprimendo “quella” motivazione, particolarmente spregevole: tutti profili specificamente attinenti alla condizione femminile; cioè si aggrava giuridicamente mentre si qualifica culturalmente. Allora perché si continua a recitare sul dolore?

Per manutenere la “visibilità”, tanto preziosa nel lancio o rilancio di ruoli, ambizioni, seggi, cattedre, “battaglie”, tutto all’insegna del disinteresse, dell’impegno a perdere, neanche a dirlo.

In queste stesse ore, per es., l’Avv. Giulia Bongiorno, già deputato di Alleanza nazionale, ha dichiarato: “Sempre ergastolo”.

Di fronte a simili fermenti dichiarativi, verrebbe da dire: il sonno del Processo Penale genera mostri; oppure: se il Processo Penale non esiste, allora tutto è permesso; oppure ancora: il Processo Penale è morto, e noi lo abbiamo ucciso. Peraltro, se pure un noto Avvocato pare avere, sia pure saltuariamente, un rapporto così poco interrogativo e sofferto con la pena dell’ergastolo, il “noi” rischia di essere pertinente per più categorie di quanto sarebbe desiderabile. Sebbene, non vadano sottaciuti quanti, pur nella costante desertificazione delle regole, delle prassi e dei ruoli processuali, si spendano con ogni energia, per condurre, di passo in passo, il proprio cammino difensivo, silenzioso e civile. Così quel “noi” c’è, ma non è ancora un “tutti noi”.

Quale, dunque, il fondamento di questa idea, del “reato mancante”? Si chiama cinismo. Ma è anche un atteggiamento, un movimento del pensiero che, per così dire, si fa espressione di un metodo: del modo in cui si costruisce oggi la c.d. pubblica opinione. Si tratta di un template, diciamo: un modellino operativo, già piuttosto rodato.

Prima si comincia il battage nelle università e sui media, dove subito occhieggia l’ultimo ritrovato per apparire à la page, trendy,: una sorta di must psico-sociale,  il “Top del mese”, quello che non può mancare nel vostro guardaroba etico. Celebrata questa fiera gratuitamente xenofila, più o meno simultaneamente, si conferisce indispensabile utilità al prodotto, passando a spericolate filologie autoctone: ed ecco il c.d. femminicidio. Il quale non è, come è, una formula ardita per suscitare la pubblica riflessione; o anche un visionario spunto per approfondire un fenomeno; o, infine, epigrafe apodittica di un possibile e fecondo confronto. No, no: è la Via, la Verità, senza della quale il mondo verrà avviluppato da una coltre di opprimente regresso. A una tale operazione di consolidamento concorrono le immancabili statistiche, sondaggi, polls e vario altro materiale tossico-mediatico. Fatto questo, non resta molto altro da aggiungere: perché si è già alterato il pensiero, si è spostata la riflessione dal campo del razionale a quello del sacro, dalla parola all’icona, dalla persuasione all’ingiunzione. Si è posto un nuovo dogma: non esistono argomenti contrari, solo Forze Oscure Della Reazione In Agguato.

Ora, se fosse solo vaniloquio scomunicante, uno potrebbe fare spallucce. Ma non è solo questo. Non è solo piegare e umiliare la norma giuridica al basso rango di manifesto, di tazebao, di leggìo da pulpito. Non è solo abdicare al senso più profondo della parola pubblica, responsabile, saggia, onesta ed equilibrata. E’ peggio.

E’ coprire, depistare, fiancheggiare. Quanti omicidi, recenti e non recenti, sono stati preceduti da denunce rimaste ignorate, da invocazioni rimaste neglette, da solitudini cinte da ottusità burocratico-giudiziaria, e irrise da indifferente macchinosità garantita in busta-paga?

Chi volesse, può dare un’occhiata a quanto si faceva notare circa tre anni fa, su un caso analogo accaduto a Palermo: quello di Rosy Bonanno, 26 anni. Può anzi essere che il tempo trascorso, meglio si presti ad illustrare, fuori della fibrillazione interessata del fatto recente, se, in simili casi, manca “il giusto reato”, o invece qualcos’altro.

Il diritto penale, in una società ordinata, è chirurgia d’urgenza, solo chirurgia d’urgenza; non è pane, non è sapere, non è cultura, non è sensibilità, non è progresso: è uno scannatoio, a volte ritenuto indispensabile, cui bisognerebbe ricorrere sapendo quello che realmente è: una parentesi primitiva pubblica, autorizzata da parentesi primitive private.

Rimanendo tuttavia assai dubbio se una simile corrispondenza non degradi lo Stato, sintesi della comunità dei consociati, più di quanto lo munisca e lo tuteli.        

Share on FacebookShare on Twitter
Fabio Cammalleri

Fabio Cammalleri

Il potere di giudicare e condannare una persona è, semplicemente, il potere. Niente può eguagliare la forza ambigua di un uomo che chiude in galera un altro uomo. E niente come questa forza tende ad esorbitare. Così, il potere sulla pena, nata parte di un tutto, si fa tutto. Per tutti. Da avvocato, negli anni, temo di aver capito che, per fronteggiare un simile disordine, in Italia non basti più la buona volontà: i penalisti, i garantisti, cioè, una parte. Forse bisognerebbe spogliarsi di ogni parzialità, rendendosi semplicemente uomini. Memore del fatto che Gesù e Socrate, imputati e giudicati rei, si compirono senza scrivere una riga, mi rivolgo alla pagina con cautela. Con me c’è Silvia e, con noi, Francesco e Armida, i nostri gemelli.

DELLO STESSO AUTORE

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

byFabio Cammalleri
La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

byFabio Cammalleri

A PROPOSITO DI...

Tags: femminicidiogiustiziaomicidioSara Di Pietroantonioviolenza contro le donneViolenza domesticaviolenza donne
Previous Post

Non dimentichiamo quanto costa la democrazia, la pace e la libertà

Next Post

Festa della Repubblica: un’onda tricolore a New York

DELLO STESSO AUTORE

Gioie e dolori al Pride 2021: dopo i festeggiamenti, gli scontri con la NYPD

Il reato-padagogo e il DDL Zan: difendere valori giusti senza il tic della galera

byFabio Cammalleri
I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

byFabio Cammalleri

Latest News

Il vicepresidente Usa JD Vance è arrivato a Roma

JD Vance sul conflitto tra India e Pakistan: “Non sono affari nostri”

byEmanuele La Prova
I militari si schierano sulla Piazza Rossa per la parata

I militari si schierano sulla Piazza Rossa per la parata

byAskanews-LaVocediNewYork

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
festa repubblica new york

Festa della Repubblica: un'onda tricolore a New York

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?