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February 23, 2016
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Giulietto Chiesa: la terza guerra mondiale è alle porte

Con Giulietto Chiesa, giornalista esperto di Russia, parliamo della situazione in Siria

Tommaso Della LongabyTommaso Della Longa
Giulietto chiesa
Time: 5 mins read

“Non siamo mai stati così vicini a una guerra tanto grande: se inizia, diventerà un conflitto nucleare che avrà ripercussioni catastrofiche sul mondo attuale”. Non è catastrofismo, ma un lucido e preoccupato realismo, se a dirlo è Giulietto Chiesa, una delle più importanti penne italiane, corrispondente storico da Mosca per La Stampa e da sempre analista scrupoloso delle questioni geopolitiche. Lo abbiamo intervistato per La VOCE di New York perché chi scrive da tempo cerca di raccontare quello che non viene raccontato, svelare e rendere semplice quello che molte volte ad arte viene complicato.

Ci sono dei chiari elementi di gravità che il sistema mediatico confonde a posta – spiega Giulietto Chiesa – Siamo davanti a una situazione che può diventare incontrollabile con un rischio gravissimo di scontro diretto tra la Nato e la Russia almeno su tre fronti: quello siriano, quello ucraino e quello del baltico settentrionale”. Secondo Chiesa, nel giornalismo occidentale non ci sono più pluralismo e libertà: “I giornali sono solo uno strumento di propaganda della politica occidentale, dove non c’è più spazio per analisi e inchieste, ma solo per le veline dei governi, dei servizi segreti, della polizia. Pensate agli attentati di Parigi: quanti hanno raccontato che l’indagine su Charlie Hebdo è stata chiusa con il segreto militare? Come si fa a ignorare una notizia così importante?”. E così “raccontando di bombardamenti sui civili e di disastro umanitario, oggi non abbiamo più come nemico Daesh, ma i russi che sono intervenuti legalmente in Siria e che hanno completamente rovesciato la situazione militare sul terreno”.

Giulietto chiesaNello scacchiere vicino-orientale, nelle parole di Chiesa, c’è stata un’aggressione esterna per distruggere e abbattere un governo, “piaccia o no”, legittimo. Dopo quattro anni di guerra, il governo siriano non è caduto perché non inviso alla maggioranza della popolazione: “Qualsiasi regime sarebbe caduto ben prima durante una guerra che ha ucciso 250-300.000 siriani”. L’intervento russo, “assolutamente legale secondo le leggi internazionali”, ha rovesciato la situazione sul campo ed è stato di “un’efficacia straordinaria”: “Nessuna occupazione del Paese, logistica al minimo, utilizzo perfetto della forza navale e area. Così la Russia ha messo in rotta l’ISIS che oggi è in fuga su tutti i fronti e registra diserzioni massicce di un esercito null’altro che mercenario”. E su questo punto Chiesa ha le idee chiarissime: “Non mi vengano a dire che il fondamentalismo islamico è capace di mettere in piedi un esercito che ha bisogno di uno sforzo economico e logistico enorme. Servono aiuti finanziari e questo esercito è stato messo in piedi da qualcuno. Chi? Arabia Saudita, Qatar, Turchia”.

Proprio sulla nazione governata da Erdogan, Chiesa non ha dubbi nel dire che la “Turchia è uno stato canaglia”, tra l’altro membro della NATO e alleato dell’Italia.  E aggiunge che l’Arabia Saudita è ancora più pericolosa perché si è dotata dell’arma atomica tramite il Pakistan, come denunciato dalla web Tv Pandoratv.it, e sembrerebbe avere anche già utilizzato bombe ai neutroni in Yemen. “Siamo davanti a un paradosso assoluto: se prima il nemico era l’ISIS, oggi sembra che l’avversario sia la Russia. Gli alleati occidentali avrebbero dovuto applaudire all’intervento russo: la Russia avrebbe di fatto risolto il problema ISIS, se non ci fossero intromissioni da parte degli Stati Uniti, della Turchia e dei Sauditi”.  In sostanza “l’Occidente non vuole ammettere di avere perso e quindi alimenta il terrorismo con alleati assolutamente imprevedibili e non controllabili”.

Intanto il fronte della guerra rischia di avvicinarsi ancora di più all’Europa e all’Italia con la possibile prossima guerra in Libia. “La signora Pinotti (il ministro della Difesa italiano, nda) si muove solo su ordine della NATO, mentre Renzi vorrebbe evitare un conflitto armato. Se finirà con una nuova guerra, magari con l’Italia alla testa della coalizione, questo avrà ripercussioni durissime, portando la guerra atomica a poche centinaia di chilometri dall’Italia”. Secondo Chiesa, se la guerra dovesse esplodere “si tratterebbe di qualcosa di peggio della Prima e della Seconda guerra mondiale. Purtroppo il pubblico non lo capisce perché tutti i giornali non ne parlano, altrimenti avremmo un fronte comune contro la guerra”.

C’è però ancora qualcosa da fare per fermare questa “situazione folle”. “Dobbiamo rompere il meccanismo dell’informazione pilotata e lavorare attivamente come giornalisti e come cittadini per smuovere la coscienza della popolazione. Ho dato vita al movimento Italia fuori dalla Nato, so che siamo una minoranza ma stiamo crescendo”. E poi c’è il progetto Pandora TV, una “operazione di autodifesa della popolazione” per diffondere un’informazione attendibile e sistematica. “Lo abbiamo deciso pochi giorni fa: stiamo stabilendo una rete sul territorio per mettere in onda trasmissioni online per raccontare la verità del conflitto che si avvicina”.

Ma perché siamo arrivati a tutto questo? L’autore dell’inchiesta sulla versione ufficiale dell’11 settembre (Zero. Perché la versione ufficiale sull’11/9 è un falso, Piemme, 2007) e di Guerra Infinita (Feltrinelli, 2002), non ha dubbi: “Tutto quello che sta succedendo oggi è stato immaginato e scritto nel 1998 dai neo-con americani nel Project for the New American Century”. Ma il XXI secolo non è più americano, esistono due ostacoli insormontabili che sono la Russia e la Cina. I mercati finanziari vivono una crisi strutturale e negli ultimi 15 anni sono rimasti in piedi solo grazie a trucchi contabili e alla continua immissione di denaro. Ma prima o poi questo sistema esploderà. L’Occidente è in una crisi irreversibile e non può guidare il mondo. Quando lo capiranno?”.

Insomma, c’è poco da stare allegri. Mentre scriviamo questo articolo arrivano le notizie dell’ennesimo bagno di sangue in Siria firmato dalle bombe terroristiche dell’ISIS: almeno 150 morti tra Damasco e Homs. Quello che appare chiaro è che la corsa agli armamenti e le sempre più dure contrapposizioni politiche e diplomatiche rischiano di portarci a una crisi incontrollabile. “Ho letto pochi giorni fa che la Cina negli ultimi 2-3 anni ha prodotto più cemento di quanto gli Stati Uniti abbiano fatto nella loro storia. È chiaro che lo sviluppo non può andare oltre e che stiamo anche distruggendo il pianeta. Ci sono pochi potentissimi del gruppo dirigente impazziti e tutto questo avrà effetti sconvolgenti”. Nel suo ultimo libro E’ arrivata la bufera (Piemme, 2015). Chiesa lo ha raccontato. C’è da sperare che qualcuno ai piani alti lo abbia letto attentamente: bollare come “catastrofiche” queste tesi forse è solo un modo per mettere in dubbio la vulgata del mainstream.

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Tommaso Della Longa

Tommaso Della Longa

Giornalista, giramondo, romano e romanista, classe 1980. Scrittura e viaggio sono la mia vita. Per anni freelance in zone di crisi, poi nell’umanitario, prima nella Croce Rossa Italiana e poi in quella Internazionale. Ho tanti posti preferiti, tra cui Gerusalemme, Beirut, il Turkana e Belfast. Porto nel cuore le storie delle persone incontrate, dal Congo alla Siria, fino alle strade italiane. Il sorriso dei migranti, in Serbia come in Iraq o a Lampedusa, mi spinge ad andare avanti cercando di capire, imparare e raccontare sempre la verità, anche se scomoda. Ho denunciato gli abusi “in divisa”, come ho indagato sulle pagine buie degli anni di piombo. Dopo un anno a Beirut, sono tornato a Roma, perché ancora credo si possa costruire qualcosa in Italia. Sono un irriducibile idealista, lo so.

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