Domenica 7 Febbraio è iniziata in grande Vino 2016, Italian Wine Week all’Hilton Midtown organizzata dall’Italian Trade Agency (ICE). Si tratta di un evento che coinvolge più di 200 produttori che in questi giorni hanno l’occasione di incontrare gli esperti del settore, finalizzato a promuovere e incentivare il commercio di vini italiani negli Stati Uniti. Obiettivo molto concreto, quindi: è stato chiaro sin dall’apertura, in cui sono stati coinvolti diversi professionisti il cui ruolo è affiancare i produttori italiani e dare loro consigli efficaci e pratici per inserirsi o semplicemente consolidare la propria presenza nel mercato americano.
Uno degli obiettivi principali, spiega Maurizio Forte, direttore dell’ICE, è infatti quello di allargare il pubblico di riferimento anche ad altri stati oltre a quello di New York. L’Italia è l’esportatore leader di vini e copre attualmente una quota di mercato del 31,5% e questa iniziativa è stata fortemente voluta non solo per consolidare questo dato, ma perché sembra proprio che ci siano tutti gli elementi per superarlo. William Earle, presidente della National Association of Beverage Importers, infatti, ha fatto notare come dal 2000 a oggi ci sia stato un cambiamento notevole nelle abitudini degli americani: bevono meno birra e più vino. Questo non significa automaticamente che sia vino italiano. La concorrenza è tanta, la più agguerrita è francese e non dimentichiamo che c’è una vastissima produzione di vini anche in California. Lo spazio e l’interesse da parte dei consumatori, però, ci sono e sono sufficienti a far sperare in un ampliamento del mercato.
Ed è proprio ai consumatori che bisogna pensare: “Il pubblico va ascoltato. Bisogna capire dalle persone che cosa vogliono. Allo stesso tempo bisogna fare capire loro con chi hanno a che fare. Bisogna farsi conoscere. I wine tasting sono un’occasione per questo, non semplicemente per fare assaggiare dei prodotti”, consiglia Chad Thurnbull, Presidente della Savorian Inc. che insieme a altri professionisti come Jason Eckenroth e Bill Binczack sono stati chiamati a portare la preziosa testimonianza diretta della loro esperienza nel mercato americano dei vini. Questo è solo l’inizio di una serie di incontri molto mirati e con obiettivi concreti che si affiancheranno al Grand Tasting a cui partecipano, lo ricordiamo, più di 200 aziende vinicole italiane, 50 delle quali senza ancora una distribuzione negli Stati Uniti, hanno però potuto godere per l’occasione di uno speciale servizio di temporary importer, per farsi conoscere. Dall’8 febbraio all’Hilton Midtown, si tengono una serie di 11 seminari per addetti ai lavori che coinvolgono alcuni tra i più importanti professionisti del vino e della ristorazione.
Intanto, dopo l’apertura, la serata di domenica 7 febbraio si è chiusa in gran stile, in un incontro tra cultura italiana e cultura americana. L’ICE, infatti, ha pensato di dare il benvenuto ai professionisti del mondo del vino, non ignorando il fatto che domenica fosse un giorno davvero speciale per gli americani, visto che c’era l’attesissimo Super Bowl. Vederlo dal maxi schermo della Mercury Ballroom dell’Hilton Midtown, bevendo ottimi vini italiani e mangiando i grandi classici della cucina americana, è stata un’esperienza apprezzata da tutti. I vini italiani hanno dimostrato di potere essere perfettamente accostati al ricco buffet a base di pollo fritto, hamburger, filetto di carne, hot dog preparati sul momento con i migliori ingredienti. Un incontro di culture perfettamente riuscito.