Il Museo Pitrè di Palermo si rifà il look. Il Comune ha infatti dato il via a imponenti lavori di restauro e ammodernamento dei locali che porteranno alla totale riorganizzazione delle sale interne e all'allestimento della ricca collezione etnografica ed etnoantropologica, unica nel suo genere.
Il nuovo percorso museale, messo a punto dal Comune e approvato dalla Sovrintendenza per i Beni culturali, prevede l’allestimento di nuove teche, vetrine e strutture espositive su misura dotate di un adeguato impianto di illuminazione sia ambientale che interno alle vetrine. Accorgimenti che consentiranno di esporre al pubblico l'intero patrimonio museale, oggi in parte custodito nei depositi del museo, per il quale si procederà anche ad attività di pulizia e manutenzione. Il tutto sotto l’occhio elettronico ma vigile di un impianto di videosorveglianza.
“Il percorso espositivo che sarà accompagnato da nuove tabelle esplicative – spiega la Direttrice del Museo Eliana Calandra – ricostruirà filologicamente quello ormai storicizzato di Giuseppe Cocchiara, suddiviso in diverse sezioni tematiche, dalle ‘Abitazioni rurali e urbane’ a ‘Filatura e tessitura’, ‘Ceramiche e Mestieri’, ‘Carretti’, ‘Magia e religione’, ‘Presepi’”.
I lavori del Museo – intitolato, com’è noto, all’etno-antropologo, Giuseppe Pitrè, che ha sede presso la Palazzina Cinese di Palermo – finanziati a fine 2013 e aggiudicati nei mesi scorsi per 415 mila euro alla ditta Everest di Vittoria, si sommano a quelli già svolti di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti idrici e una ricognizione inventariale. Operazioni che però costringeranno il museo alla chiusura fino all’aprile del 2016.
“Anche se dovremo privarci per alcuni mesi di questo splendido spazio espositivo, questi lavori porteranno nuova luce e nuova visibilità al grandissimo ed inestimabile patrimonio culturale e materiale custodito al Museo Pitrè”, ha detto il sindaco Leoluca Orlando. “Questo museo rappresenta un piccolo gioiello e una unicità di altissimo valore nazionale e internazionale per l'accuratezza, la ricchezza e la completezza del suo patrimonio che, è bene ricordarlo, non è solo palermitano, ma di tutta la Sicilia, così come da tutta la Sicilia provengono le migliaia di reperti, foto e documenti”, ha aggiunto il primo cittadino.
Un settore culturale, quello palermitano, che gode di ottima salute come dimostrano anche i dati sui visitatori a luglio e agosto. Un boom per i musei, gli spazi verdi e i palazzi comunali che fa sorridere Palazzo delle Aquile e che fa ben sperare per il futuro. Basti pensare che il Teatro Massimo ha segnato il record assoluto dalla sua riapertura nel 1997, registrando il più alto numero di visitatori e superando ad agosto le 10.000 unità. Grande successo anche per la Galleria d'Arte Moderna che a luglio è stata visitata da 1.440 persone e a agosto da 1.839, con un incremento di circa il 15% rispetto all'anno scorso; un dato ancora più significativo se si considerano le tante iniziative ad accesso libero che hanno registrato circa 3.500 visitatori fra adulti e ragazzi.
Sono stati invece 893 coloro che hanno visitato Palazzo Ziino nel mese di luglio, chiuso al pubblico nel mese successivo. Zac e lo Spasimo segnano complessivamente circa 1.300 visitatori per ognuno dei due mesi. Altrettanto successo per le sedi istituzionali, soprattutto Palazzo delle Aquile che è stato quotidianamente affollato da centinaia di visitatori e turisti. Infine 78 persone si sono recate all'EcoMuseo del Mare.
“I numeri sulla presenza di turisti e visitatori nelle strutture comunali e al Teatro Massimo – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – sono in sintonia con quelli già molto positivi sui flussi turistici registrati all'aeroporto e al porto e sono l’ulteriore conferma del rinnovato appeal turistico della nostra città, destinato a crescere dopo l'inserimento nel patrimonio Unesco e grazie alle tante iniziative per la vivibilità urbana. A questo si accompagnerà a breve il lancio delle attività promozionali della città, che sicuramente avranno un ulteriore impatto positivo nei circuiti turistici nazionali ed internazionali, portando ancora più turisti e quindi nuova economia in città”.
* Il nostro Stefano Mangano, oggi, ci accompagna in uno dei Musei di Palermo: il Museo dedicato a Giuseppe Pitrè, il grande studioso di tradizioni popolari siciliane. Di progessione medico, Giuseppe Pitrè era nato a Palermo nel 1841. Un uomo di studi che ha passato buona parte della sua vita a studiare le tradizioni siciliane e a raccogliere reperti che oggi sono a disposizione dell'umanità. Stefano ci racconta che questo Museo – che ha sede nella Palazzina Cinese di Palermo – verrà messo a nuovo. E che potrà finalmente mettere a disposizione del pubblico tutte le testimonianze che fino ad oggi sono rimaste nei cassetti per mancanza di spazio.