La Slovacchia alle urne per il ballottaggio delle presidenziali che potrebbe spostare gli equilibri politici del Paese su una posizione più esplicitamente filorussa e meno europeista.
Ad affrontarsi – e dati testa a testa dai sondaggi – sono infatti l’attuale presidente del Parlamento, Peter Pellegrini, e l’ex ministro degli Esteri Ivan Korcok: il primo gode del sostegno del premier Robert Fico, le cui politiche hanno portato il Paese a una deriva orbaniana.
Non si tratta solo di un atteggiamento più amichevole o meno intransigente nei confronti di Mosca – che rimane pur sempre il principale fornitore energetico della regione, specie per quanto riguarda l’Ungheria – ma di un’offensiva lanciata contro diverse istituzioni indipendenti, tanto che l’opposizione parla di un voto “decisivo per il futuro della democrazia”.
Korcok, vincitore a sorpresa del primo turno, vanta invece solide credenziali europeiste: già ambasciatore a Washington e Bruxelles, ha impostato la sua campagna su una piattaforma filo-occidentale – il che gli ha attirato le critiche della destra al governo, che lo ha definito “un falco” accusandolo di voler dividere il Paese.
Pellegrini viceversa si è presentato come il “pacificatore”, ma nell’ultimo dibattito televisivo ha avvertito che la Slovacchia non deve ridursi ad “accettare passivamente quanto viene ordinato a Washington e Bruxelles”.
In una campagna in cui la disinformazione vola, i sondaggi non si pronunciano ma Pellegrini corre il rischio di vedersi sfuggire parte del suo elettorato moderato a cui non piacciono le eccessive concessioni all’ultradestra. Nonostante gli scarsi poteri del Presidente, una vittoria di Korcok potrebbe quindi fungere da contrappeso a Fico e frenare una deriva percepita da molti come autoritaria.