Corro lungo il viale delle Terme di Caracalla adornato, a destra e a sinistra , da lunghe file di pini marittimi. È il tramonto, dietro a me lascio il cielo color indaco della notte che incombe e davanti a me, verso San Pietro, il colore indefinibile del tramonto non più azzurro, ma non ancora rosso. I lampioni gialli si sono accesi da poco e illuminano le mura e i vicoli. I caldi colori, dal giallo all'arancione al rosso, si stagliano contro il cielo blu.
Sono stati proprio questi colori incredibili il volano che ha messo in moto questo lavoro, un libro di ritratti a tinte forti, Sguardi su Roma (Glimpses of Rome nella versione inglese) che è la voglia di raccontare la città con le sue genti, i monumenti, le strade, le fontane, ma soprattutto le statue testimoni mute del tempo che scorre. Roma è pregna di storia stratificata nei secoli, sempre presente, fruibile da tutti e disponibile per chiunque, forse troppo disponibile. Sparse qua e là statue di tutte le fattezze osservano la Città Eterna, sotto i loro sguardi corrono romani e turisti che spesso procedono senza vedere perché persi in altri pensieri. La vita scorre nei secoli, ma le statue son là da sempre e osservano, immutevoli testimoni delle civiltà che si susseguono e si trasformano.
Sguardi su Roma è un omaggio alla città da parte di un milanese che è stato sempre ben accolto e anche per questo incantato e stregato. Sguardi su Roma è stata un’esperienza di vita molto importante. Ho cercato un modo di fotografare che potesse cogliere quei momenti che fermano per un attimo la realtà di tutti i giorni incastonata in un museo a cielo aperto.
Immagino che i romani abbiano la consapevolezza del luogo dove vivono e ne percepiscano l'importanza, anche se sfrecciano in macchina o in motorino per il centro. Che abbiano coscienza di essere immersi nella più bella scenografia di un film che unisce tutte le epoche della nostra storia, ma forse qualcuno se ne rende conto e qualcuno no.
Nei momenti nei quali ho avuto il piacere di camminare per lunghe ore vagando e scoprendo dietro ogni angolo i segreti della città alla ricerca di sensazioni dal sapore antico, ho ricordato la scena del film Il Gladiatore dove Russel Crow cammina sfiorando con la mano le spighe di grano nei suoi campi vicino a Roma. Ho voluto cercare quel momento all’alba di una domenica di maggio quando sono partito dalla Porta Ardeatina e sono arrivato al raccordo anulare, un’indimenticabile lunga camminata dove, finalmente, ho trovato quell’immagine che volevo. Quel giorno sull’Appia Antica feci più di 500 foto, ma l’unica che ho scelto è stata la foto con quella luce e con quei colori che mi ricordavano il film.
O ancora quella memorabile nevicata di febbraio quando camminai per 9 ore in una città bloccata, imbiancata, ovattata nel silenzio senza traffico, senza gente, meravigliosa. Partito dalla Piramide trovo la foto perfetta sulla scalinata del Pincio, sotto di me Piazza del Popolo coperta da un manto immacolato, un'immagine forse rara perché con l'innalzamento globale delle temperature difficilmente si ripeterà una situazione simile. Una giornata da ricordare, anzi no, meglio da dimenticare per colpa di un pazzo che quella mattina per far dispetto alla moglie gettò il figlioletto di 6 mesi nelle acque gelide del Tevere, dal Ponte Mazzini. Il bello e il brutto di una metropoli.
Quando decidemmo, con l’Editore, di pubblicare il libro avevo già in tasca 10.000 foto, ma nessuna idea di cosa farne, più fotografavo più il libro diventava nel mio immaginario un’enciclopedia. Che immodestia pretendere di realizzare un libro nientemeno che su Roma, la città più “ricca” del mondo. Il dramma è arrivato quando abbiamo dovuto decidere cosa tenere e cosa scartare. È a quel punto che tra il piacere e la sofferenza è scattata l’idea degli Sguardi. Gli sguardi di Papi, di Santi, di Eroi, di Condottieri e di Vittime; sguardi ieratici, arcigni, bonari o inquisitori. Intercettare questi sguardi è stato come scrutare nell’intimo di quello che rappresentano, è stato come leggere la storia e vedere l’artista che ha scolpito nella pietra o che ha fuso nel bronzo. Cosa pensava Lisippo quando nel 330 a.C. fondeva il Pugile? Un uomo sofferente con quello sguardo rivolto, probabilmente verso il suo allenatore, con quegli occhi tumefatti e le orecchie sanguinanti. O lo sguardo spaventato, ma potentissimo, della Medusa, una testina in bronzo trovata nelle acque del lago di Nemi o, ancora, lo sguardo di Papa Giovanni Paolo II, stilisticamente rappresentato in un bronzo maestoso eretto davanti alla stazione Termini.
Insomma un tesoro eternamente visto e raccontato, ma mai compreso fino in fondo, di tutti ma mai posseduto da nessuno, siano essi i Flavi o i Lanzichenecchi, i Barberini o i Farnese, i piemontesi o i giapponesi in gita. Ben vengano tutti ma… in punta di piedi.
Sguardi su Roma è distribuito nelle migliori librerie di Roma, lo si può ordinare su Amazon e Ibs.it o direttamente alla casa editrice (SMC-Media Via Giovenale 7 Milano, Tel +390258102846 – oppure info@smc-media.com)
Discussion about this post