Per scrivere questo articolo bisognava essere preparati in materia di gelato, assaggiarne di molti tipi e gusti, anche più volte. Ho fatto del mio meglio. A New York, strano ma vero (o forse nemmeno tanto strano), non è facilissimo trovare una buona gelateria che faccia un buon gelato: si trovano molti degli ottimi ice cream americani, come i cremosi, ricchi e zuccherosi Haagen & Dazs o Ben & Jerry, ma il gelato italiano in senso stretto, nella sua accezione migliore e più tradizionale, fatto artigianalmente e con prodotti naturali e di qualità, beh, quello si fa fatica a trovarlo. Eppure c’è, e per me è Amorino.
Con i suoi petali di gelato multicolore e multigusto al posto di spatole o palline, e un packaging accattivante, mantiene la qualità del nostro gelato migliore, quello che troviamo nelle gelaterie artigianali di paesi e città italiane, ma con alcune curiose innovazioni: l’aspetto, appunto, una corolla di petali che consente di avere un numero quasi infinto di gusti (a seconda anche della grandezza del cono o della coppetta scelti) e adesso la novità dell’estate, il Macarose. Si tratta del gelato Amorino a forma di fiore ma con al centro dei petali un macaron un po’ speciale, unico al mondo con il suo filling di gelato. Oltre ai gusti del gelato si può scegliere anche tra otto macaron nei loro gusti più classici ma con un fresco e cremoso ripieno di gelato.
Tuttavia l’aspetto, pur importante in una società edonistica come quella americana e competitiva come quella newyorchese, non basterebbe se la sostanza di Amorino non fosse la qualità del gelato. Mi chiedo quindi, con tanti gelati assai poco buoni che si trovano in giro, cosa fa la differenza? Uso di prodotti di qualità, esperienza dell’arte del gelato, questo lo sappiamo, ma cosa vuol dire esattamente?
Per saperne un po’ di più ho parlato con Marco Baseggio, business development manager di Amorino USA, che ho incontrato nella nuova gelateria Amorino da poco aperta nell’Upper West Side, al 414 di Amsterdam Avenue. “I nostri gelati propongono gusti e prodotti della tradizione europea del gelato, in particolare italiana, come le nocciole del Piemonte o il pistacchio di Bronte, un gelato naturale che ha grande attenzione per le materie prime utilizzate e per gli alti standard di qualità nel processo produttivo, oltre che all’attenzione per la formazione del personale, in modo che chi vende gelato Amorino non sia un semplice venditore ma conosca bene il gelato, i prodotti, la produzione”.
Di recente ci sono state alcune polemiche riguardo alla definizione di gelato “artigianale” e “biologico” che hanno coinvolto altri produttori di gelato. In una città dove si è passati dall’home made all’artisanal, questione di termini per indicare cibo di qualità preparato non industrialmente, qual’è il gelato che si può definire artigianale? “Questo dipende dalla legislazione del paese in cui ci si trova – spiega Baseggio – in Italia si intende gelato artigianale quello che nella sua preparazione subisce pochi interventi meccanici. Il gelato di Amorino è artigianale, utilizza alcuni prodotti interamente biologici ma tutti i prodotti sono al 100% prodotti naturali, aspetto fondamentale per un gelato di alta qualità.”
Altra parola chiave da queste parti: vegan. E anche qui Amorino è al passo coi tempi e con le esigenze di un pubblico complesso come quello newyorchese. “Abbiamo dei sorbetti certificati vegan, alcuni dei quali fatti con prodotti biologici. Per esempio il sorbetto al pistacchio, molto leggero, utilizza un pistacchio non italiano, il Mawardi, un pistacchio di altissima qualità e leggermente più salato rispetto a quello di Bronte, che utilizziamo invece per il nostro gelato al pistacchio che è più cremoso e un po’ più dolce anche poiché è fatto con il latte”.
Il gelato Amorino, nato a Parigi nel 2002 dall’idea, dal lavoro e dalla passione degli italiani Cristiano Sereni e Paolo Benassi, amici d’infanzia, ha aperto nel 2011 il suo flag store a New York, e ha ora quattro punti vendita in città e dieci negli Stati Uniti. Ultimo arrivato, appunto, è quello dell’Upper West Side: gelato to go, naturalmente, ma anche posti a sedere, connessione wi-fi gratuita e a due passi da Central Park.
Per concludere, in questa foto che vedete qui sopra c’è il gelato, anzi, il Macarose che ho preso io: cioccolato, che mi spiegano essere il gusto di riferimento di Amorino, il flag flavour potremmo dire, lampone (che sa moltissimo di lampone!) e Inimitabile, che oltre alle nocciole ha un ingrediente segreto (c’ho provato in tutti i modi, ma non mi hanno voluto dire quale sia), con un macaron alla vaniglia. È stato molto difficile scegliere questi gusti tra i 23 disponibili (a proposito di questo potete visitare il sito myfavouritegelatoamorino.com, in cui trovate informazioni utili sul gelato e potete anche giocare ad accostare gusti, scoprirne gli ingredienti e le calorie, anche questi, fondamentali da queste parti). Prima di scegliere i gusti per il mio gelato ho dovuto assaggiarne parecchi, ed è stato veramente difficile. Ma siccome mi sono rimasti dei piccoli dubbi su alcuni gusti, penso che ora uscirò e tornerò da Amorino a provarli, per la prossima volta devo essere certa di consigliarvi i gusti migliori.