Visitando il vicino museo archeologico dei fossili rinvenuti nel monte grande, si può capire il perché questo Soave è delicatamente avvolgente e soprattutto perché col passare degli anni matura ed evolve riportando nel gusto di chi lo assaggia, sapori sempre più evoluti, merito anche delle varie ere geologiche casa delle sue radici.
Il Monte Grande è 30% Trebbiano di soave e 70% Garganega, e proprio su questa varietà che viene effettuato il taglio tralcio in vigna che attraverso un appassimento naturale assume una maggiore concentrazione zuccherina.
Monte Grande è Soave di nome e di fatto, si offre inizialmente delicato come un ospite a cena che entra in punta di piedi poi si prende tutta la serata.
Un calice di questo Bianco va tenuto fianco al piatto per offrire gentilezza durante tutta la cena.