Un paio di settimane fa ho avuto il piacere di assaggiare alcuni favolosi vini del Veneto durante una cena al ristorante a quattro stelle Del Posto. Coloro che conoscono i prodotti enologici del Veneto possono trovare curioso l’utilizzo della parola “favoloso” a proposito dei suoi vini. Io per prima, penso che i vini di questa regione non siano particolarmente entusiasmanti ma piuttosto buoni vini da tavola per accompagnare i pasti quotidiani. I vini del Veneto, in altre parole, sono un po’ come un matrimonio: confortevoli, familiari, compiaciuti e che non richiedono eccessiva attenzione.
Vini italiani negli Stati Uniti
Quelli italiani, sono i vini con la più antica tradizione di importazione negli Stati Uniti. Ciò è dovuto naturalmente a tantissimi italiani che sono emigrati in America nel corso degli anni. Secondo gli archivi della Library of Congress, nel 1920 oltre quattro milioni di italiani sono giunti negli USA portando con loro la ricca tradizione culinaria ed enologica del loro paese di origine che si è poi propagata in tante città americane. Queste circostanze hanno fatto si che i vini italiani divenissero un prodotto abituale per molti americani appassionati di vini. Ma, allo stesso tempo, questo fenomeno ha anche un rovescio della medaglia nel senso che ha indotto gli americani ad associare i vini italiani con un prodotto di base, ordinario: buono ma non di alta qualità.
Nel caso del Veneto in particolare, la popolarità di alcuni dei suoi vini tipici come il Prosecco, il Pinot Grigio, il Soave o il Valpolicella, ha contribuito a diffondere l’impressione che i grandi vini italiani provenissero solo da alcune regioni specifiche. Il Piemonte e la Toscana in particolare hanno tradizionalmente attratto le lodi degli esperti grazie ai loro Barolo, Barbaresco, Brunello e Super Tuscan mentre quelli veneti sono stati relegati ad un ruolo secondario da “vino da tavola” che si manda giù senza pensarci due volte.
Soave
Il Soave rappresenta un esempio perfetto di un vino bianco veneto che non è mai stato preso troppo seriamente. E’ vero che molti Soave sono, per lo più, vini semplici che non ispirano eccessivo entusiasmo ma alcuni produttori di queso vino possono, volendo, creare un prodotto superbo. Un paio di settimane fa, io stessa non ero particolarmente entusiasta di assaggiare l’annata 2013 del Pieropan Soave “La Rocca”. L’analogia che mi veniva a mente, ancora una volta, era quella di un lungo matrimonio che è diventato un po’ noioso e prevedibile e che non riserva più sorprese. Ma, devo ammettere che questo Soave di Pieropan mi ha lasciata di stucco. Mi sono sentita come un marito che vede una donna meravigliosa dall’altra parte della stanza e la abborda solo per scoprire, una volta avvicinatosi, che si tratta di sua moglie ma che lui vede come se si trattasse della prima volta.
Ed è così che è iniziata la mia “relazione” con il Soave; una storia che, spero, continuerà nel tempo. E non è stato un caso che il mio incontro con questo Soave sia avvenuto nell’unico ristorante italiano che si sia guadagnato quattro stelle dal New York Times. Il primo a ricevere questo onore in quarant’anni. A New York non sono mai mancati ottimi ristoranti italiani ma, malgrado questo, ci è voluto tantissimo tempo per riconoscerne uno. Forse è come il marito che vede la moglie come se fosse la prima volta: a volte non ci rendiamo conto che le cose piu speciali al mondo sono proprio di fronte ai nostri occhi.
I consigli di Cathrine
Per tutti i giorni (meno di $15)
NV Scu Dò Prosecco Brut, Valdobbiadene, Veneto, Italy ($9): 100% vitigno Glera. Questo Prosecco non era tra i vini che ho assaggiato a Del Posto ma l’ho citato per consigliare un buon Prosecco di qualità ma dai costi contenuti.
Per le occasioni speciali (tra $15 e $50)
2013 Pieropan, Soave Classico DOC “La Rocca”, Veneto, Italy ($32): 100% Garganega. Questo naturalmente è il vino di cui ho parlato nel mio articolo. Si tratta di un vino dal carattere molto minerale con toni di caprifoglio e frutti tropicali. La struttura è cremosa con una punta di briosa acidità. Un vino formidabile pronto per essere bevuto immediatamente e destinato a migliorare con il tempo.
Fantasia (oltre $50)
2008 Domini Veneti, Amarone della Valpolicella Classico DOC “Mater”, (prezzo medio $144): 70% Corvina, 15% Corvinone and 15% Rondinella. Oltre ad essere un vino eccellente, questo Amarone fa sfoggio di un’etichetta estremamente elegante disegnata dall’artista Gianni Burato. Si tratta di un vino rosso corposo con aromi di uva passa, cannella e un tocco di vaniglia. Domini Veneti produce questo vino solo quando le condizioni dell’annata consentono di ottenere un prodotto superiore. Per questo motivo, il mio consiglio é di non lasciarselo sfuggire perché si tratta di un prodotto raro da reperire.