Si è aperta oggi, fino al 29 ottobre, la 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, con un nuovo direttore artistico, Paola Malanga, giornalista cinematografica, già vicedirettrice di Rai Cinema, al comando con il presidente della Fondazione Gian Luca Farinelli. La loro è una edizione affollata, 160 film, come affollato è il poster scelto per la manifestazione: tanti fotografi che scattano grandi flashes dietro ad una Anna Magnani smagliante che sventola un fazzoletto con una rosa tatuata, dopo aver vinto l’Oscar per il film tratto dal capolavoro di Tennessee Williams. La festa è dedicata a lei, grande attrice e grande donna ed è una festa al femminile con tanti omaggi a donne celebri e non. Si inizia con il premio alla carriera a Isabella Rossellini, e con il film di apertura, C’È ANCORA DOMANI, esordio alla regia di Paola Cortellesi, per proseguire con MI FANNO MALE I CAPELLI di Roberta Torre con Alba Rohrwacher, MISERICORDIA di Emma Dante e molto altro.
“Avevo bisogno di guardare al di là della cronaca, sfilare le donne dal ruolo di vittime al quale la follia maschile le sta costringendo” ha detto la direttrice Paola Malanga, per spiegare la scelta di donne che non hanno paura di mostrare le loro fragilità, ma insieme la loro grande forza.
Molti gli esordi: oltre a Paola Cortellesi anche Margherita Buy passa dietro alla macchina da presa con VOLARE una commedia esilarante sull’ansia come perno esistenziale, a Giovanna Mezzogiorno con UNFITTING, un corto sulla crudeltà della società che giudica per l’aspetto esteriore con Carolina Crescentini, a Kasia Smutniak che è tornata in Polonia nella zona rossa proibita per MUR, documentario sulle politiche di confine del suo Paese e la crisi dei rifugiati nell’Unione Europea, tema affrontato dal premio della Giuria di Venezia Green Border di Agnieszka Holland. Anselma Dell’Olio ha diretto Enigma Rol su Gustavo Rol, sensitivo torinese amico e consulente di tanti cineasti italiani.
Saranno presentate due serie televisive tratte dalla letteratura: LA STORIA di Elsa Morante nella riduzione di Francesca Archibugi con Jasmine Trinca e I LEONI DI SICILIA di Stefania Auci diretto da Paolo Genovese. Ma anche MARE FUORI 4 di Ivan Silvestrini e SUBURRAETERNA di Ciro D’Emilio, Alessandro Tonda con Giacomo Ferrara, Filippo Nigro. Recuperato anche l’esordio di Giuseppe Tornatore: una serie girata nel 1985 dal regista allora 29enne mai andata in onda dal titolo IL CAMORRISTA.
Non mancherà la musica: dal premio alla carriera a Shigeru Umebayashi, compositore giapponese autore di alcune fra le più iconiche colonne sonore della storia del cinema, al documentario su Napoli POSSO ENTRARE? AN ODE TO NAPLES con la regia di Trudie Styler, la moglie di Sting, a ZUCCHERO – SUGAR FORNACIARI a CIAO NI’ su Renato Zero a IO, NOI E GABER sul celebre Signor G. a vent’anni dalla sua scomparsa.
E ancora: tanti documentari da Francesca Comencini sull’attentato di via Rasella, Elisabetta Sgarbi sul fotografo Nino Migliori, Fabiana Sargentini racconterà Anna Paparatti, sua madre, artista finora poco conosciuta. Roberto d’Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì ci porteranno in giro per Roma di notte per mostrarci personaggi straordinari e l’anima di questa città in ROMA, NUDA E SANTA.
Ci sarà un ricordo del regista Giuliano Montaldo recentemente scomparso ed un omaggio a Maria Callas nel centenario della sua nascita: uno straordinario documento ritrovato da Tom Wolf che risale al 1956 e vede il soprano a Parigi esordire all’Opéra in un concerto leggendario che fu ripreso e trasmesso in diretta in tutta Europa. Quelle immagini sono state restaurate e rielaborate nei colori originali. Anche il suono è stato restaurato attingendo agli archivi personali di Maria Callas.
Omaggio anche a Fellini con L’ENTRETIEN RETROUVÉ, documentario realizzato dal francese Jean-Christophe Rosé. Grazie ad una intervista concessa dal regista al giovane cineasta Rosé nel 1981, che era andata perduta e ora ritrovata, il regista è riuscito a evocare tutto Fellini, dall’infanzia riminese alla camera ardente a Cinecittà in sessanta minuti di immagini.
Imperdibili i film migliori presentati in altri festival e riproposti a Roma: a cominciare da IL RAGAZZO E L’AIRONE del maestro indiscusso dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki per proseguire con la Palma d’oro a Cannes ANATOMIA DI UNA CADUTA di Justine Triet con Sandra Huller protagonista anche di THE ZONE OF INTEREST di Jonathan Glazer (Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes 2023), LA PASSION DE DODIN BOUFFANT di Trân Anh Hùng con Juliette Binoche e Benoît Magimel (anche questo premiato a Cannes), FIREBRAND di Karim Aïnouz con Jude Law, Enrico VIII e Alicia Vikander, Catherine Parr, sua sesta moglie, LA CHIMERA di Alice Rohrwacher con Josh O’Connor protagonista, ORLANDO MA BIOGRAPHIE POLITIQUE di Paul B. Preciado (tre premi a Berlino) che porterà sul red carpet una manifestazione di transgender di varie associazioni italiane.
Ed ecco i film in concorso
UN AMOR di Isabel Coixet, Spagna, su una traduttrice che traduce le storie tragiche e terribili delle donne immigrate e stressata, molla tutto e tenta una nuova vita in un paesino della Spagna rurale, ma i maschi del vicinato sono corteggiatori e predatori.
ASHIL (ACHILLES) di Farhad Delaram, Iran, Germania, Francia. Due iraniani – un ex cineasta spezzato dal regime e una prigioniera politica da tempo internata in un ospedale psichiatrico – si uniscono per fuggire. Il loro viaggio attraverso l’Iran li porterà in luoghi suggestivi. Il film trae ispirazione dall’esperienza personale del regista durante la repressione delle proteste in Iran.
AVANT QUE LES FLAMMES NE S’ETEIGNENT (AFTER THE FIRE) di Mehdi Fikri, Francia. A Strasburgo, un’auto brucia e il venticinquenne Karim muore dopo essere stato arrestato dalla polizia. La famiglia, musulmana, è sconvolta, la polizia tenta di mascherare gli eventi, la sorella Malika si ostina a cercare la verità. Specchio di quello che sempre più spesso infiamma le periferie delle città francesi, e delle lotte del “black lives matter”.
BLACK BOX di Asli Özge, Germania, Belgio.
Nel cortile di un condominio borghese di Berlino l’incaricato dell’agenzia immobiliare vende gli appartamenti. Nascono malumori e battibecchi. L’arrivo della polizia dilata la tensione. Prodotto dai fratelli Dardenne.
C’È ANCORA DOMANI di Paola Cortellesi, Italia. Una moglie e madre nell’Italia del dopoguerra durante i preparativi per il fidanzamento della primogenita riceve una lettera misteriosa che le fa capire che ci può essere una vita migliore.
COMME UN FILS (LIKE A SON) di Nicolas Boukhrief, Francia. Un insegnante di storia in aspettativa e un ragazzino rom che rapina un negozio insieme a due compagni più grandi e viene bloccato proprio dal professore.
EN DAG KOMMER ALLT DET HÄR BLI DITT (ONE DAY ALL THIS WILL BE YOURS) di Andreas Öhman, Svezia.
La fumettista Lisa viene convocata dai genitori insieme alla sorella e al fratello nella fattoria di famiglia nel nord della Svezia. Rapporti problematici, un trauma del passato, caratteri diversi spiazzano e mettono in agitazione Lisa e l’intera comunità.
LA ERECCION DE TORIBIO BARDELLI (THE ERECTION OF TORIBIO BARDELLI) di Adrián Saba, Perù, Brasile.
Toribio girovaga tra caffè, ospedale, farmacia, bordello, ex fidanzate e prostitute, e dei suoi figli, disastrati, bizzarri, umanissimi.
FREMONT di Babak Jalali, Stati Uniti. Fremont viene chiamata anche Little Kabul, perché ospita una delle più grandi enclave di afghani negli Stati Uniti. Girato in un bianco e nero raffinato, il film descrive un mondo di emarginati, logorati ma anche capaci di compassione e cambiamento. co-sceneggiato da Carolina Cavalli (la regista di Amanda)
HOLIDAY di Edoardo Gabbriellini, Italia. Veronica, una ragazza diciottenne accusata di avere ucciso la madre e il suo amante, esce di prigione. Con l’aiuto dell’amica Giada cerca di affrontare il mondo, i media e un’adolescenza interrotta.
HYPNOSEN (THE HYPNOSIS) di Ernst De Geer, Svezia, Norvegia, Francia.
Vera e André, compagni nella vita e nel lavoro, sono pronti a presentare la loro start-up per la salute riproduttiva delle donne a “Shake Up”, un weekend di ritiro durante il quale i progetti selezionati vengono illustrati a potenziali investitori comincia così un viaggio nel mondo delle start up.
MI FANNO MALE I CAPELLI di Roberta Torre, Italia.
Una bella signora bionda sulla spiaggia si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti.
THE MONK AND THE GUN di Pawo Choyning Dorji, Bhutan, Stati Uniti, Francia, Taiwan.
Nel 2006, il re del Buthan decide di abdicare e vengono indette le elezioni democratiche, per la prima volta nella storia. Bisogna perciò insegnare alla popolazione come si vota in un Paese i cui segnali di modernizzazione sono i televisori (a tubo catodico) che trasmettono un film di 007.
PEDÁGIO (TOLL) di Carolina Markowicz, Brasile, Portogallo
Cubatão, città della regione metropolitana di São Paulo, che si vanta di un primato ecologico ma è tra le più industrializzate del Brasile, sospesa tra il verde della campagna e i fumi dell’inquinamento.
PELURI – KUOLEMA ON ELÄVIEN ONGELMA (LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI)
di Teemu Nikki, Finlandia, Italia. Risto e Arto, due vicini di casa che s’incontrano per caso e diventano amici e fanno i becchini. Risto ha il vizio del gioco, ad Arto manca una grossa porzione di cervello, a uno piace il jazz, all’altro il rock finlandese degli ‘80, ed entrambi hanno una vita disastrata.
UN SILENCE (A SILENCE) di Joachim Lafosse, Belgio, Francia, Lussemburgo. Film sensibile e profondo sulle molestie in famiglia e il silenzio. L’equilibrio familiare di un celebre avvocato crolla improvvisamente dopo venticinque anni, quando i figli decidono di iniziare la loro personale ricerca di giustizia.
SWEET SUE di Leo Leigh, Regno Unito Matura londinese single, Sue passa il tempo tra il suo negozio, le visite alla madre in un istituto e il pub, dove si sbronza un po’. La sua vita ha una svolta quando, al funerale del fratello, incontra Ron, biker attempato con un eccentrico figlio gay e influencer.
UROTCITE NA BLAGA (BLAGA’S LESSONS) di Stephan Komandarev, Bulgaria, Germania
Blaga, insegnante di settant’anni appena rimasta vedova, ha accumulato il piccolo capitale necessario per acquistare la tomba doppia nella quale prima o poi raggiungerà il marito. Non si fida delle banche, tiene tutto in casa e, quando resta vittima di una spettacolare truffa agli anziani, è costretta a inventarsi qualcosa.