Una lontananza, un ritorno doloroso, una Napoli senza la vastità del mare, ma con i sentimenti forti dei sudici cunicoli del Rione Sanità. Nostalgia di Mario Martone è arrivato a New York per l’anteprima con i membri dell’Academy, in vista della nomination per gli Oscar, e per l’inaugurazione della settima edizione del Festival Italy on Screen Today ideato e diretto da Loredana Commonara.
“Sono felice che Nostalgia sia stato scelto per concorrere agli Oscar perché è un film quasi neorealista – dice il regista all’incontro con la stampa al Consolato d’Italia a New York – girato con un fantastico Pierfrancesco Favino, che ha imparato l’arabo oltre al napoletano per interpretarlo, insieme ad attori presi dalla strada. Lo abbiamo realizzato nel quartiere dei film di Totò e De Sica, affascinante e sconosciuto, impraticabile fino a poco tempo fa, io stesso che sono napoletano non lo conoscevo, le catacombe erano chiuse, e io volevo restituirne il senso, mostrarne le pietre antiche, fino quasi agli odori. Mostrare al pubblico una Napoli insieme fedele al passato, ma già nel futuro, una sorta di prototipo dell’Italia di domani. Perché la abitano napoletani e immigrati senza alterità sociale.”
Tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea, il film è stato proposto a Martone, che lo ha sceneggiato con la moglie Ippolita Di Majo, dal produttore Luciano Stella. “L’ho letto e ho capito che con questo storia potevo fare un viaggio, dentro Napoli, ma soprattutto dentro me stesso. E forse potevo farlo fare anche agli spettatori. E mi è piaciuto il fatto che il protagonista non sia un eroe, il suo girare per la città è un tentativo di capire, non di imporre, ma di ascoltare, di assorbire. La sua è una arrendevolezza quasi necessaria in questo momento umano sociale e politico.” Storia di una amicizia giovanile fra Felice e Oreste finita in crimine, di una lunga emigrazione e di una nostalgia, il film nelle intenzioni del regista vuole fornire un messaggio non drammatico, ma di speranza. “La camorra è già stata raccontata con successo da tanti film, come “Gomorra”, per me era importante dare rilievo ad altri aspetti della storia. Il sacerdote che salva i bambini coinvolgendoli nell’orchestra su modello del Sistema venezuelano di Abreu, il protagonista che balla con gli immigrati su un ritmo magrebino, la madre che carezza il figlio che non vede da 40 anni per poi prepararsi a morire più serena.”
I diritti nordamericani di “Nostalgia” sono stati acquistati due settimane fa da Breaking Glass Pictures che distribuirà il film nelle sale all’inizio del 2023. Prodotto da Picomedia, Mad Entertainment in associazione con Medusa, il film, presentato al Festival di Cannes, ha vinto quattro Nastri d’argento, il premio dei giornalisti di cinema, per la migliore regia, la sceneggiatura con Ippolita Di Majo, e per gli attori, Pierfrancesco Favino e in coppia Tommaso Ragno e Francesco Di Leva, nei panni dell’amico camorrista Oreste e del sacerdote. Ora è la volta della selezione degli Oscar: il 21 dicembre si saprà se il film entrerà nella short list di 15 e il 24 gennaio se arriverà alla selezione finale dei 5 nominati, prima della serata delle statuette d’oro. Una lunga strada per le pietre e gli odori del rione Sanità.