Prosegue con grande successo di pubblico il 99° Arena di Verona Opera Festival, finalmente, a capienza piena, con 23 titoli sino al 4 settembre, applauditi da oltre ventiseimila mani a serata. Tra le opere più attese La Traviata di Verdi con regia e scene di Franco Zeffirelli il 30 luglio con repliche il 6, il 20 agosto e il 1 settembre come pure la Carmen di Bizet nella versione del maestro fiorentino il 31 luglio con repliche l’11, il 14 e il 27 agosto, entrambe dirette dal maestro Marco Armiliato.
Il ricupero della regia di Zeffirelli, operato quest’anno per più di un titolo, ha restituito agli spettatori la sensazione della tridimensionalità e profondità delle scene. La soluzione scenografica scelta nella precedete stagione, ovvero quella di far comparire architetture e atmosfere da un ledwall di 400 metri quadrati, aveva sorpreso per l’innovazione utile anche a ridurre l’impatto economico dei cambi di allestimento, ma aveva lasciato in molti il desiderio del ritorno alla materia tangibile.
Il Festival proseguirà il 4 agosto con la prima della Turandot di Puccini con repliche il 7,10,13, 19, 26 e 2 settembre, sempre nella produzione firmata Zeffirelli con i costumi del premio Oscar Emi Wada che vanta nelle prime tre rappresentazioni la presenza del soprano di origine russa Anna Netrebko, mentre nelle successive la figlia dell’imperatore cinese sarà impersonata da Oksana Dyka.
Era stata proprio la magistrale performance della Netrebko nell’Aida rappresentata l’8 luglio scorso a suscitare la tardiva reazione (la prima del titolo risale al 18 giugno) del soprano di origine californiana Angel Joy Blue rispetto alla pratica del “blackface” messa in scena per impersonare la regina etiope, tanto da disertare il palco della Traviata. La reazione della Fondazione Arena, che però non ha sortito la composizione del divebio, si è dimostrata equilibrata e aperta al dialogo, incentrata sui differenti percorsi storico-culturali che hanno dato origine sin dal 2002 a questo tipo di rappresentazione.

L’Aida verrà replicata il 5, 21, 28 agosto e chiuderà la stagione il 4 settembre mentre per il Nabucco di Verdi, nello spettacolare allestimento di Arnaud Bernard, sono previste soltanto le date del 18 agosto e 3 settembre. Eventi speciali che impreziosiscono la stagione sono l’omaggio al maestro Ezio Bosso che si terrà il 12 agosto con l’esecuzione dei Carmina Burana e il gala verdiano del tenore Placido Domingo che avrà luogo il 25 dello stesso mese.
«Credo che dobbiamo tornare a vedere con entusiasmo, speranza, trepidazione –ha commentato il sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Arena di Verona, Cecilia Gasdia- la luna che sorge sulle nostre guglie da fiaba, su tende gitane, piramidi dorate, mentre l’aria si riempie del canto e della musica universale dei nostri maestri fino all’ultimo degli spalti. Abbiamo voglia, anzi la necessità, di vivere appieno tutto questo, di tornare a respirare …e l’Arena è puro ossigeno».
Da registrare come risultato significativo di questa stagione lirica areniana anche l’assegnazione del primo premio nell’ambito della sesta edizione del Concorso “Progetto Art Bonus dell’Anno” promosso dal Ministero della Cultura, alla campagna di fundraising “67 colonne per l’Arena di Verona 2021” con il progetto che, idealmente, si propone il ripristino delle 67 colonne demolite dal catastrofico evento sismico che colpì l’area padana nel 1117.
I programmi per la prossima stagione si preannunciano di grande rilievo anche per chi risiede Oltreoceano considerando che si giungerà alla centesima edizione del Festival lirico con la proposta di 50 serate in poco più di due mesi e un evento inaugurale non-stop della durata complessiva di 28 ore che avrà luogo dal 17 al 18 giugno 2023. Novità molto gradita, a metà stagione, sarà un concerto sinfonico di Orchestra e Coro del Teatro alla Scala.
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