Il soprano Angel Blue ha dichiarato che non si esibirà questo mese all’Arena di Verona perché, su quel palco, si è fatto recentemente ricorso al “blackface” il trucco con cui si dipinge la volto di nero durante la messa in scena di una rappresentazione di “Aida” basata su un allestimento del 2002 del regista Franco Zeffirelli, scomparso nel 2019.
Niente Traviata, dunque, per lei, che ha criticato l’uso di pratiche teatrali “arcaiche” definendole “offensive, umilianti e apertamente razziste”.
Angel Blue, tuttavia, rimane presente sul sito web dell’Arena, perché gli organizzatori sperano che possa accettasse l’invito a dialogare sulla questione. L’Arena, in una dichiarazione di venerdì, ha infatti reso noto di non avere “alcun motivo o intenzione di offendere e disturbare la sensibilità di nessuno”.
Per decenni, le organizzazioni statunitensi per i diritti civili hanno condannato pubblicamente il blackface, perché, a detta loro, disumanizza i neri introducendo e rafforzando gli stereotipi razziali.
“Cari amici, familiari e amanti dell’opera”, inizia il post su Instagram del soprano. “Sono giunta alla spiacevole conclusione che non canterò La Traviata all’Arena di Verona quest’estate come previsto. Lasciatemi essere chiara: l’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o meno, è una pratica profondamente sbagliata, basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna”.
“Non posso associarmi a un’istituzione che continua a usare questa pratica”, ha concluso perentoria.
L’Arena insiste sul fatto che Angel Blue si sia impegnata a cantare nonostante le “caratteristiche” della messa in scena di Zeffirelli del 2002 le fossero “ben note”. Tuttavia, sottolineano gli organizzatori, rimane viva la speranza che “la sua protesta possa migliorare la comprensione tra le culture ed educare il pubblico italiano”.
Il comunicato arrivato da Verona sottolinea lo sforzo portato avanti “nel tentativo di comprendere il punto di vista altrui, nel rispetto degli obblighi artistici consapevolmente assunti. Contrapposizioni, giudizi, etichettature e mancanza di dialogo alimentano solo la cultura della contrapposizione, che noi rifiutiamo totalmente”, facendo infine appello alla collaborazione “per evitare le divisioni”.
Non è la prima volta che l’uso del blackface per una messa in scena di “Aida” scatena la protesta di un soprano. Nel 2019, la cantante lirica Tamara Wilson, che è bianca, si è battuta contro l’utilizzo del trucco nero sul suo volto, necessario per interpretare il personaggio di una donna etiope.