“Voyage to Procida”, docu-film del regista Federico Siniscalco, è una storia che parla di viaggi per mare e marineria, e non c’è modo migliore di goderselo che con una vista mozzafiato sul porto di New York.
La proiezione del film è stata ospitata dalla Casa Belvedere, una villa dei primi del 1900 donata alla Fondazione Culturale Italiana di Staten Island per diffondere il sapere italiano alla popolazione prevalentemente italo-americana della zona. La presentazione del film, la prima negli Stati Uniti, ha fatto parte della serie “Cinema sotto le stelle”, organizzata dalla direttrice dei programmi Beatrice Alecci. Al contrario degli altri film che hanno fatto parte della serie durante l’estate, Siniscalco stesso ha partecipato alla presentazione insieme a sua moglie, la produttrice del docu-film Donna Logan.
“Chi viene qui ha voglia di riconnettersi con le proprie origini,” ha detto Alecci, ex insegnante e amante della lingua italiana. “Siamo tutti motivati dalla stessa passione per la cultura italiana.”

Negli ultimi mesi, la partecipazione agli eventi culturali della “casa”, come presentazioni di libri e film, proiezioni, corsi di cucina e di lingua, ha subito un incremento esponenziale, il che ha permesso all’organizzazione di autogestirsi e di raccogliere fondi per i costosi restauri che comporta un monumento d’interesse nazionale.
Sono stati circa 160 gli ospiti paganti, tra membri e non, a partecipare alla visione di “Voyage to Procida”, molti dei quali avevano cognomi e origini ricollegabili proprio all’isola in cui è ambientato il film.
Anche Federico Siniscalco, da anni professore e regista di documentari, ha iniziato a pensare a “Voyage to Procida” come ad un modo di riavvicinarsi alle proprie origini napoletane. Volendo trattare la storia plurimillenaria dell’isola di Procida, con la sua profonda cultura ed economia fiorente, Siniscalco è venuto a contatto con i racconti della gente locale, troppo privati per essere inseriti in un documentario di natura storica.

Così, per la prima volta, Siniscalco ha scritto un’opera di finzione narrativa, ispirata alle storie dei cittadini di Procida e ricollegabile alla corrente del “Direct Cinema” americano.
“Poiché gli attori non erano professionisti ma procidani, lo stile di produzione ha dovuto essere molto low-key, in modo da non metterli in crisi di fronte all’attrezzatura,” ha spiegato Siniscalco. “Ci siamo dovuti adeguare alle necessità della vita di tutti i giorni degli attori.”
Tra tutti i personaggi presenti nella storia, ambientata tra New York e Procida, è infatti solo uno ad essere interpretato da un’attrice professionista. La protagonista femminile del film, Georgia, è una newyorkese interpretata dall’attrice americana Melanie Neu. Neu si è potuta immergere completamente nel suo personaggio poiché, come Georgia, è un’americana appassionata di cultura e lingua italiana.

Il basso budget stanziato per il docu-film, con poche luci, set locali non modificati, e piccole telecamere, è stato raggiunto in gran parte grazie ad una campagna di raccolta fondi su kickstarter, che ha raggiunto 100 sostenitori e 20.000 dollari in totale.
“C’è stata grande solidarietà da parte della cultura che abbiamo rappresentato, senza la quale non avremmo potuto realizzare questo tipo di film. L’hanno fatto con cene, vari aspetti logistici, e assicurandoci il supporto dell’amministrazione locale, desiderosa di far conoscere l’isola,” ha detto Siniscalco.
Il sindaco di Procida stesso, Raimondo Ambrosino, ha filmato un breve video da proiettare alla presentazione, per salutare il pubblico ed esprimere il suo supporto per il progetto del regista e della produttrice. Ambrosino ha anche descritto il forte rapporto tra Procida e New York, dovuto all’industria marinaresca dell’isola.
“Siamo qui ad aspettarvi e speriamo che possiate presto venirci a trovare,” ha detto Ambrosino nel suo video.

Proprio quest’anno, inoltre, l’isola è stata nominata Capitale della Cultura del 2022, il che rende Ambrosino orgoglioso e fiducioso per il futuro. In un’intervista concessa al New York Times, il sindaco ha annunciato Procida come la prima isola completamente vaccinata d’Italia.
Il film, ispirato ad un romanzo di fine 800, parla della storia d’amore tra Leonardo, un marinaio procidano in viaggio a New York, e Georgia, donna americana con origini italiane, appassionata di musica napoletana. Dopo che una serie di tragici eventi porta Georgia a Procida, la donna scopre quello che diventa il tema portante del film: la solidarietà sempre presente tra le donne dell’isola.
Per via dei viaggi costanti degli uomini di Procida, impiegati nel redditizio campo della marineria, le donne hanno imparato nel corso dei secoli a sostenersi a vicenda, in una serie di dinamiche che ricorda la storia di Ulisse e del suo lungo viaggio lontano dalle sponde di Itaca.

Mentre gli uomini viaggiavano per lavoro, le donne si prendevano cura non solo delle famiglie, ma anche delle attività economiche sull’isola, senza ostentazione per via della natura profondamente religiosa e tradizionalista della popolazione. Il docu-film vuole mostrare questa caratteristica come ormai intrinseca nelle donne del luogo, che sono pronte a cooperare tra loro per il bene della comunità.
Il film è stato proiettato per la prima volta a Gennaio 2021, prendendo poi parte ai festival di film indipendenti di Toronto e Montreal. Nei prossimi mesi continuerà ad essere diffuso in vari festival del cinema, prima di raggiugere la distribuzione vera e propria.
Siniscalco, intanto, sta già lavorando ad un nuovo film, amplificando ulteriormente lo sguardo sulla tradizione del cinema documentario. Il regista spera di realizzare una pellicola nel genere “Caméra Stylo”, con un budget pari quasi a zero.
“Sto lavorando ad un film vicino a Procida, spero di creare un film quasi da una sola persona. Si basa sul ‘Caméra Stylo’, l’idea che una persona possa scrivere e realizzare un film in maniera quasi individuale,” ha detto il regista durante un Q&A alla fine della proiezione. “Non solo credo si possa fare, ma penso sarebbe ancora meno intrusivo.”