12 marzo 2020, la pandemia di COVID-19 chiude, tra e altre cose, le porte di Broadway e di tutte le venue preposte all’intrattenimento. E lo spettacolo si ferma. Lo sforzo effettuato da tantissimi artisti di riversare sulla rete le proprie performance è stato notevole e ha sicuramente rappresentato un modo per condividere la difficoltà del momento e per essere presenti nell’assenza, un modo per dire “ci siamo e ci saremo non appena possibile”. Nella difficoltà l’uomo si ingegna e una forma “omeopatica” di spettacolo ha sostituito lo quello tradizionale nella consapevolezza che la sicurezza viene prima di qualunque altra cosa, business o spettacolo che sia. Ma è chiaro che uno schermo non è il luogo preposto per l’arte, che necessita di compresenza.
Ad un anno dalla chiusura forzata, la città di New York presenta alcune iniziative con lo scopo di ridare vitalità all’unico settore che (insieme a quello del turismo) ha subito totalmente gli effetti della pandemia. Se è vero che i ristoratori e gli esercizi commerciali non di prima necessità hanno faticato tra gli apri e chiudi dei lock down, lo spettacolo e gli eventi hanno chiuso il 12 Marzo 2020 e mai più hanno riaperto. Con la primavera e la veloce diffusione del vaccino però qualcosa sta cambiando. Chi approccia questo argomento parla di “luce infondo al tunnel”: perdonatemi se non uso la stessa metafora ma preferisco il realismo all’ottimismo: la pandemia è ancora attiva, i numeri di contagi sono ancora elevati e questa continua ad essere una malattia trasmissibile e mortale quindi, così come per tutto quest’anno la situazione è dipesa dal comportamento responsabile od incosciente delle persone, così questa parvenza di riapertura è per me non la luce infondo al tunnel ma un’ennesima possibilità che il menefreghismo e l’ignoranza possono potenzialmente rovinare. Il 23 marzo scorso il dott. Fauci ha dichiarato: “Se un numero sufficiente di persone si vaccina e se stiamo attenti nel riaprire e riprendere le nostre attività, sulla base delle attuali proiezioni, credo che potremmo tornare a vedere un film o uno spettacolo di Broadway in autunno”. Molti se e condizionali, il dott. Fauci ci va con i piedi di piombo, non dà certezze perché sa che è tutto nelle mani del buon senso, quindi prima di esultare o celebrare, mi piacerebbe osservare che cosa il “pubblico” farà di questa fantastica opportunità di riprendersi un accenno di vita normale.
Sotto la guida del governatore Cuomo e del sindaco De Blasio, il NY PopsUp Festival testerà, fino 6 settembre, Labour Day, la possibile riapertura del settore dello spettacolo a partire dall’autunno, sempre con limitazioni ed in piena sicurezza.
Dal 2 aprile, un numero limitato di teatri di ed off Broadway riapre, in specifiche date, le porte al pubblico con una capacità ridotta al 33% e dietro prova di vaccinazione o test negativo. Ma non solo: una serie di eventi di natura improvvisata si svolgerà “a sorpresa” (quindi senza essere annunciata) e gratuitamente in ogni possibile location in giro per la città: parchi, musei, scale antincendio, parcheggi. Lo scopo è ridare vitalità al settore rispettando il rischio ancora presente, sfruttando la città e gli spazi all’aperto e rimettendo in moto il complesso meccanismo di produzione del mondo dell’arte e dello spettacolo, che coinvolge milioni di persone e che deve allenare i propri muscoli dopo un anno di atrofia.
Il governatore Cuomo ha detto: “Vogliamo energicamente riaprire lo Stato e rimettere l’economia in sesto, e il NY PopsUp Festival farà da ponte verso una prossima riapertura dei nostri prestigiosi teatri e luoghi d’incontro. Lo Stato di New York ha rappresentato una guida durante tutta la pandemia e lo sarà anche nel riportare in vita l’arte”.Il NY PopsUp Festival si svolge in tutto lo Stato di New York.
(Per maggiori informazioni www.nypopsup.com)
Un’altra iniziativa è Restart Stages. Il Lincoln Center, in collaborazione con la Fondazione Stavros Niarchos, allestisce presso la sua sede dieci spazi all’aperto adibiti a palchi o sala prove per ridare slancio al settore dell’arte. 14.000 metri quadri all’aperto, facilmente accessibili anche a portatori di handicap, pronti a offrire a basso costo o gratuitamente spettacoli di tutti i tipi: proiezioni di film, letture, balletti, concerti, tutto prodotto in collaborazione con tutti e cinque i boroughs di NYC. Per saperne di più www.lincolncenter.org
A partire dal 26 aprile, inoltre, i cinema potranno incrementare la loro capacità dal 25 al 33%; musei e zoo saliranno al 50% e gli stadi passeranno dal 10 al 25%.
La primavera, sebbene in pieno riscaldamento globale, riesce ancora nel suo meraviglioso processo di rinascita: la vita riprende, i fiori sbocciano, il letargo degli animali si interrompe e quest’anno anche l’uomo si risveglia ed esce dalla propria tana in cui è stato rinchiuso un anno, nella speranza di poter riprendere da dove aveva lasciato. L’idea che finalmente anche lo spettacolo, fin da subito considerato l’ultimo settore a poter riaprire, possa riprendere a vivere rappresenta davvero una primavera e ci dà l’impressione che si stia andando verso la soluzione del problema. Ma essere ottimisti e positivi non serve a nulla se non si è capaci di comportarsi sensatamente: la riapertura dei teatri non è cosa certa: la possibilità paventata di riaprire a settembre dipenderà dal numero di vaccinazioni effettuate e dal mantenimento di comportamenti responsabili che, se osservati, potrebbero garantirci il ritorno al cinema, a teatro, ad un concerto, ad una serata jazz.
New York Tough (New York Tosto/a) è lo slogan dello stato e della città dall’inizio della pandemia e i numeri delle vaccinazioni sono promettenti (il 26% di NYC è vaccinato, il 39% ha ricevuto la prima dose): se non commettiamo errori ci sono davvero buone possibilità che il vaccino ci aiuti a creare immunità sufficiente per riprendere davvero la vita da dove l’avevamo lasciata e forse a settembre riuscirò finalmente a vedere il concerto dei Black Pumas, di cui avevo un biglietto per maggio comprato a dicembre!
Più saremo virtuosi e vaccinati, più velocemente e con meno danni arriveremo alla famosa luce infondo al tunnel.
Buona primavera d’arte e spettacolo a tutti