Sarò venale, tuttavia – visto l’argomento del contendere: Sanremo – non commetterò che un peccato veniale.
La mamma mi ripeteva sempre: “Una vera signora non parla mai di soldi né snocciola cifre”. Ma era oltre mezzo secolo fa e l’etichetta oggi la fa il prezzo, non le buone maniere. Purtroppo.
Intanto per cominciare, di vere signore non se ne vedono più così facilmente e quelle che sono state messe in vetrina nella fioreria sanremese di vero avevano solo quello che indossavano. E non perché sotto il vestito almeno una protesi di silicone la possono vantare ormai tutte, ma piuttosto perché il silicone gli deve aver dato alla testa. Considerate le loro esternazioni talmente finte che sciocche e banali è dir poco. Ergo, i compensi che queste signore hanno incassato per la loro comparsata al festival di Stato sono una vergogna. E non solo per rispetto agli italiani che mantengono il carrozzone pagando il canone o per i giovani laureati che non trovano lavoro, ma soprattutto perché le “femmine” sono state pagate in proporzione al loro valore di mercato: 140 mila euro a Giorgina perché è la fidanzata del calciatore Ronaldo; 50 mila euro ad Antonella Clerici e a Mara Venier per il loro peso professionale, benché si sia visto solo quello fisico; 25 mila più o meno alle altre 7, non avendo per partner nessun gladiatore di palle.
Forse però il costo sborsato per vedere la procace Giorgina volteggiare con levità è stato ben speso perché gli italiani melomani si sono resi conto che non sempre i meloni stanno nel posto giusto. La Giorgia nostrana del “sono donna – madre – cristiana – fascista” è davvero pesante, ma proprio per questo non ce ne libereremo facilmente. Anzi, sta svuotando Forza Italia al povero Silvio, al quale suggeriremmo di prendersi piuttosto come erede Giorgina e fondare “Forza Giorgina”. Anche l’occhio vuole la sua parte e sotto il vestito preferisce intravedere il silicone che la cellulite.
I “maschi” al mercato dei fiori valgono molto di più: oltre 500 mila euro Amadeus, 250 mila Tiziano Ferro e Fiorello. Cifre da farsela addosso dalla felicità. Infatti di questo Fiorello ha parlato con cognizione di causa, dimostrando pure lui che sotto il vestito è fatto come tutti gli altri e che la sua zucca è vuota. Ma per 250 mila euro vorrai riempirla di qualcosa, ti preparerai o no? Anche per far ridere, ci vuole cultura. Almeno Benigni ha letto un pezzo del Cantico dei Cantici. E’ stato applaudito come una star da spettatori entusiasti di imparare qualcosa.
Diciamolo chiaramente: certi personaggi non conoscono il limite oltre il quale per Orazio nequit consistere rectum: non può esservi il giusto. Come non lo conoscono i dipendenti rai. Sembra siano scesi a svernare quattro giorni in riviera, per godersi lo spettacolo, 643 dipendenti rai e 200 collaboratori. La Corte dei Conti ha aperto un’indagine per capire se vi sai stato danno erariale.
Le figure apicali della Rai sedevano gongolanti in prima fila con moglie e prole al seguito. “L’ospite è sacro” mi hanno insegnato da piccola. In questo caso, sai quanti ospiti sarebbero pure stati disposti a pagare profumatamente per sedere nei posti in prima fila? Invece i reucci del mestiere, sprezzanti, li hanno assegnati ai loro posteriori.
Sanremo 2020 passerà alla storia per la tracotanza dei suoi dipendenti-burocrati, per il ruolo offensivo di vallette che, dopo 70 anni, riserva ancora alle “femmine” e per i parolai “maschi” strapagati. Non avevano niente da dire e hanno preteso di parlare per 6 ore.
Sanremo va capovolto: Remosan o un diabolico Omernas?