Zerovskij Solo per amore, è il progetto più ambizioso della carriera di Renato Zero che dopo l’album doppio ed un live senza precedenti il 1 luglio scorso a Roma, arriva al cinema il 19, 20 e 21 marzo in oltre 300 sale, distribuito da Lucky Red nella versione registrata all’Arena di Verona.
“Sono emozionato – ha esordito Renato Zero presentando Zerovskij alla Casa del Cinema di Roma.“Ho 67 anni, la vita non voleva sorridermi e l’ho costretta a farlo. Mi ritrovo amici e collaboratori eccezionali”. Nel film, Zerovskij è il capostazione di “Stazione Terra”, un luogo di transito per eccellenza di umori, odori, lacrime, passioni, addìi e ritrovamenti. Ma è anche la culla di tante canzoni di Renato. Qui treni e sogni intanto partono e arrivano, contrappuntati dagli annunci degli altoparlanti e da improbabili spot pubblicitari. Tra questi uno che annuncia la morte della Cultura, insieme a sterili promesse di felicità tramite chirurgia plastica, sesso facile e viaggi premio per un futuro già passato.

Poteva vivere di rendita Renato Zero con quanto raccolto in passato ma aveva voglia di fare cose nuove. “Nel corso della mia carriera ho avuto ragione con le paillettes, i costumi e a cantare “Vecchio, ti diranno vecchio” a 40 anni a Sanremo”, ha spiegato Renato. “Ma volevo uscire fuori dallo schema di regalare al pubblico le solite forme della canzone. Ho deciso di consegnargli del pane fresco perché voglio arrivare alla gente fragrante e sincera. E’ solo una questione di volontà”. L’artista ha ammesso che il tour è stato meno fruttuoso di quelli precedenti. “Ho guadagnato giusto una birra e un panino”, scherza “ma ne è valsa la pena perché ho fatto lavorare tantissime persone, dai macchinisti agli attori, ai ballerini”.
La stazione di Renato Zero si popola di personaggi che esprimono le condizioni umane: Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita. Ci sono anche un figlio di nessuno chiamato Enne Enne e Adamo ed Eva. Zerovskij ci porta in questa dimensione surreale dove tutti i sentimenti sono in pericolo perché Amore e Odio continuano a rinfacciarsi le loro inadeguatezze. Intanto Dio medita sulla bellezza del disegno originario devastato dalla cupidigia dell’uomo e accenna misteriosamente ad un nuovo progetto per il mondo.
Zerovskij non è solo un concerto, ma anche un’opera teatrale, che ha coinvolto parecchie personalità. Oltre 60 orchestrali diretti dal Maestro Renato Serio, 30 coristi, 12 ballerini e diversi attori. Una sorta di “teatro totale” che fonde musica alta, prosa e cultura pop per mettere in scena l’odore della vita, anche quello più acre; quello delle periferie, degli autobus che tornano vuoti la notte, delle case popolari; eutanasia, abbandono, violenza sulle donne, malattia.
Ma non tutti hanno apprezzato lo sforzo di Renato di uscire fuori dalla compiacenza. In risposta ai fan che lo hanno criticato per aver realizzato uno show senza ripercorrere i grandi successi, Zero ha detto di non voler iniziare proprio alla sua età a cedere alle pressioni del mercato e delle tendenze.
Zerovskij è così un anarchico, un puro, non è un politico e quindi non gode di parentele fittizie. “Ce ne sono tanti in giro come lui che si fanno un mazzo così tutti i giorni”, ha detto Renato. Ma alla fine si scopre un angelo e in quanto tale – ha concluso– è in grado di curare i mali degli essere umani”.