Il Festival di Cannes inizia il suo lungo compleanno: dieci giorni di film ed eventi per celebrare la rassegna cinematografica più importante del mondo e assegnare la Palma d’oro. Sarà la prima edizione dopo la strage di Nizza: tutti i controlli sono iperpotenziati, con metal detector all’ingresso del Palais du festival e barriere anti-sfondamento in cemento sulla strada.
In questo apparato militarizzato, il programma appare meno roboante dello scorso – un’annata, quella passata, che sembrava una sorta di greatest hits del cinema contemporaneo – e dà più spazio alle potenziali sorprese, ai percorsi obliqui e sperimentali e – ovviamente – all’autocelebrazione.
Si inizia tra poche ore, con la madrina Monica Bellucci a introdurre il film fuori concorso Les Fantomes d’Ismael di Arnaud Desplechin con Marion Cotillard e Charlotte Gainsbourg, inaugurazione decisamente “convenzionale” che lascerà poi spazio alle nuove modalità di produzione (e di fruizione), con Netflix e Amazon a farla da padroni e uno sguardo particolare (d’autore) alla realtà virtuale.
Nei prossimi giorni seguiremo il festival per voi con un diario quotidiano, ma intanto vi presentiamo le sette ragioni per cui, anche quest’anno, è davvero impensabile farsi mancare un giro sulla Croisette.
1 – Il ritorno di Michael Haneke e Roman Polanski
Gli ultimi due film del regista austriaco hanno portato a casa la Palma d’oro: Il nastro bianco del 2009 e Amour del 2012. La sinossi del nuovo film di Michael Haneke, Happy End, intriga non poco e si candida – ancora prima che si accendano i riflettori – a un premio importante: una perfetta famiglia borghese di Calais a contatto con la tragedia dei migranti. Il cinema della crudeltà del regista di Funny Games sembra lo strumento perfetto per scuotere le coscienze europee sopite davanti alla tragedia più grande che il mondo occidentale abbia affrontato dal dopoguerra a oggi. Nel cast ci sono Jean-Louis Trintigant, che è tornato sul set appositamente per questo film, e Isabelle Huppert.
Polanski, invece, fuori concorso chiuderà il festival con il thriller Based on a True Story, supportato da un cast aIl stars, guidato da Eva Green ed Emmanuelle Seigner.
2 – I film Netflix e Amazon
Non si è ancora spenta la polemica per la selezione in concorso di due film Netflix, che ha scatenato l’ira degli esercenti cinema francesi, piccati perché queste opere salteranno poi la distribuzione tradizionale nelle sale. Alla fine, dopo comunicati stampa roventi e minacce di embargo e boicottaggi, i due film sono rimasti in concorso: Okja, del coreano Bong Joon-ho — già regista del bellissimo Snowpiercer – è un’avventura di fantascienza con Tilda Swinton che insegue una ragazzina e una misteriosa creatura, Okja appunto. Il secondo è The Meyerowitz Stories (New And Selected), di Noah Baumbach, regista di Giovani si diventa, che racconta la storia di tre fratelli (Adam Sandler, Ben Stiller ed Elizabeth Marvel) che cercano di ottenere l’attenzione del padre (Dustin Hoffman).
Amazon Studios, che invece ha una politica più soft e si limita a co-produrre, consentendo anche il passaggio in sala, porta in concorso la regista britannica Lynne Ramsey con il thriller, You Were Never Really Here, con Joaquin Phoenix, e il nuovo film di Todd Haynes, Wonderstruck, di cui parliamo qui sotto.
3 – Wonderstruck di Todd Haynes
Todd Haynes è stato a Cannes altre due volte, nel 1998 con il suo glam-rock Velvet Goldmine e nel 2015 con Carol. Il suo ultimo film, Wonderstruck, è basato sull’omonima graphic novel di Brian Selznick (In Italia si intitola La stanza delle meraviglie ed è edita da Mondadori) e ha come protagoniste Julianne Moore e Michelle Williams, insieme a due ragazzini (Oakes Fegley ed Ekaterina Samsonov) che vivono due vite parallele – lui negli anni ’70 e lei negli anni ’20 – destinate a incontrarsi al di là dello spazio e del tempo.
4 – Twin Peaks, vent’anni dopo
È dal 2007 che David Lynch non gira un film e, molto probabilmente, con il cinema il genio di Mulholland Drive ha chiuso. A vent’anni di distanza, però, si torna a Twin Peaks, in uno dei più attesi e incomprensibili eventi del festival. Il 25 maggio vedremo infatti sulla Croisette le prime due puntate dell’atteso ritorno della serie, che però saranno già state trasmesse in buona parte dei paesi del mondo.
5 – I sei italiani nel palinsesto
Anche quest’anno, niente italiani in concorso. Nelle altre sezioni troviamo un po’ a sorpresa Sergio Castellitto in Un Certain Regard con Fortunata e cinque altre piccole, promettenti perle. Su tutti, il nuovo film dei registi di Salvo, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che inaugurano la Semaine de la Critique con Sicilian Ghost Story. Sempre in Un Certain Regard, Annarita Zambrano, con la co-produzione francese, Dopo la guerra, costruita intorno alle proteste bolognesi contro la legge sul lavoro e l’omicidio Biagi del 2002. Grandi aspettative per A Ciambra, di Jonas Caprignano, italo-americano, autore nel 2015 di Mediterranea, sulla rivolta di Rosarno, uno dei migliori film visti sul tema dell’immigrazione. A Cannes, nella Quinzaine des Realizateurs, presenterà un film su una piccola comunità Rom in Calabria. Completano il quadro Leonardo Di Costanzo con L’intrusa e il debutto di Roberto De Paolis con Cuori puri.
6 – La realtà virtuale di Inarritu
Grandissima attesa per Carne Y Arena, installazione di realtà virtuale Alejandro Gonzales Inarritu, realizzato con la Fondazione Prada. Sei minuti e mezzo per un provocatorio viaggio nel corpo dei migranti per capire che “cosa provano”.
7 – Le conferme di Lanthimos e Ostlund
Due talenti che hanno entusiasmato nei festival europei degli ultimi anni sono chiamati alla conferma definitiva. Il regista di The Lobster, ma soprattutto di Alps e Kynodontas, Yorgos Lanthimos abbandona le aragoste e vira sul thriller/horror. Non si sa molto di più di The Killing of a Sacred Deer, se non che farà sbarcare a Cannes i protagonisti Colin Farrell, Nicole Kidman e Alicia Silverstone.
Ruben Östlund, invece, che aveva sfiorato l’oscar con il bellissimo Forza maggiore, si chiude in un museo, intorno a una misteriosa installazione e un tizio misterioso che attacca il curatore. Un altro racconto morale ambientato nel mondo dell’arte, con Dominic West ed Elizabeth Moss.
Non è solo questo Cannes 2017: ci sarà la lezione di cinema di Clint Eastwood, classici restaurati che celebreranno la storia del festival, il ritorno di Sofia Coppola, Laurent Cantet, François Ozon, Haznavicious, Philippe Garrel e molto altro.
Tra poche ore si parte.