Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Spettacolo
March 5, 2016
in
Spettacolo
March 5, 2016
0

Son of Saul: l’orrore di Auschwitz out the frame

Un esordio più che vincente per il regista ungherese Nemes Jeles László

Simone SpoladoribySimone Spoladori
son of saul
Time: 4 mins read

Out the Frame è il titolo di questa rubrica e quindi, nella settimana post Oscar, pare quasi scontato dare spazio a un regista sorprendente che ha costruito il suo debutto proprio su un utilizzo sconvolgente del “fuori campo”. Si tratta di Nemes Jeles László, in occidente semplicemente László Nemes, il cui Son of Saul si è aggiudicato la statuetta per il miglior film straniero.

Nemes ha da poco compiuto 39 anni, è ungherese di Budapest – cresciuto a Parigi – e Son of Saul è il suo primo lungometraggio, un film che ha raccolto una quantità di premi quasi incalcolabile. Tre in particolare sono allori da Grande Slam: il Grand Prix speciale della giuria a Cannes, il Golden Globe e, appunto, l’Oscar. Una tripletta ancora più notevole se si pensa che Nemes ha deciso di debuttare con un film su Auschwitz, testo, quindi, inevitabilmente e giustamente destinato a essere discusso, sezionato e anche osservato con un occhio particolarmente diffidente: il tempo scorre e ci allontana dalla tragedia più spaventosa del XX secolo e il rischio che, allentandosi pericolosamente la memoria, si tenda a spettacolarizzare e mercificare il dolore è sempre più forte.

son of saul
Un momento delle riprese

Nemes, il cui film è stato riportato nelle sale newyorchesi dal trionfo agli Oscar, non solo riesce a evitare ogni forma di enfatica ambiguità, ma si spinge fino a smontare e a rimontare il dispositivo formale per dire proprio l’indicibilità di un orrore di tale portata: lo sterminio scientifico degli ebrei nella Soluzione Finale è un abominio di tale portata che per Nemes non può essere né detto né mostrato, ma solo “suscitato” intellettualmente ed emotivamente in una faglia tra il simbolico e l’immaginario.

Così, la scelta estetica fortissima: via la profondità di campo, frame in 1.37:1 (4:3), solo primi piani ravvicinati, di volto o di terga, del protagonista, mentre, sfocato e indecifrabile, l’orrore che lo circonda rimane, appunto, out the frame. Quella che Rivette o Daney o altri ancora nel corso della storia del cinema hanno definito la tragedia più irraccontabile tra quelle contemporanee viene, effettivamente, “non detta” e “non mostrata”, colta, al limite, nello sguardo di Saul, il protagonista, uno sguardo che, mai come stavolta, davvero ci ri-guarda.

In questo meccanismo formale, il regista ungherese incastra una sceneggiatura equilibrata e studiata alla perfezione. Saul Ausländer (interpretato magnificamente dal poeta ungherese Géza Röhrig) è un membro dei Sonderkommando di Auschwitz, cioè i gruppi di prigionieri costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio dei loro compagni, in attesa della propria morte. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Mentre i suoi compagni tentano un’impossibile fuga, in lui si fa spazio un’unica ossessione: salvare le spoglie del ragazzo e trovare un rabbino per seppellirlo. Che sia effettivamente suo figlio, importa poco: Saul vuole dargli degna sepoltura e in qualche modo seppellire il suo senso di colpa, recuperando quella dignità che è già stata “cremata” dai nazisti.

son of saulIl “modo” in cui Nemes mette in scena questa vicenda implica diverse conseguenze. In primo luogo – e difficilmente era accaduto, al cinema, prima d’ora – di avere l’impressione, guardando un film sui campi di concentramento, di essere letteralmente sprofondati all’inferno. Son of Saul è veramente un incubo, la cui claustrofobia è decisamente moltiplicata dalla scelta del soffocante formato in 4:3. A tratti sembra un film zombie, in cui tutti, vivi e cadaveri, sono in realtà già morti, solo che alcuni camminano, altri no. La seconda conseguenza ha a che fare con il pudore e con il rispetto: Nemes ha avuto parte della famiglia assassinata ad Auschwitz e ha dichiarato di aver sempre trovato offensiva la retorica che spesso caratterizza i film sui lager. Così ha metabolizzato libri come Requiem per un massacro di Elem Klimov (1985) e La voce dei sommersi, testi che raccolgono le vere testimonianze dei Sonderkommando, compiendo una scelta di campo, perfettamente raccontata da lui stesso nelle note di regia:

“Insieme al direttore della fotografia e allo scenografo abbiamo deciso, prima di iniziare le riprese, che ci saremmo attenuti a una serie di regole: il film non deve essere visivamente bello e accattivante; non possiamo fare un film dell’orrore; seguire Saul vuol dire non andare oltre la sua presenza e il suo campo visivo e uditivo; la cinepresa è la sua compagna e lo affianca in questo inferno. Abbiamo anche scelto di girare in pellicola 35mm e di usare solo procedimenti fotochimici tradizionali nei vari momenti della produzione. Era l’unico modo di mantenere una certa instabilità nelle immagini e quindi essere capaci di filmare quel mondo in modo organico. La sfida era quella di raggiungere il pubblico in termini emotivi, cosa che il digitale non permette. Queste scelte implicano anche un’illuminazione diffusa, la più semplice possibile, un unico obiettivo, il 40mm, e un formato ristretto, il classico 1:1.37, che non allarga il campo visivo come i formati panoramici. Dovevamo restare sempre al livello visivo del protagonista e seguirlo”.

son of saul
Il regista Nemes ai Golden Globes

In questa riduzione del campo visivo, quindi, si sposano con sorprendente coerenza orrore e pudore, dando vita a uno degli esordi più interessanti degli ultimi anni. Va detto che Nemes ha un pedigree artistico di tutto rispetto: figlio del regista teatrale, televisivo e cinematografico András Jeles, è cresciuto a Parigi ricevendo una formazione intellettuale e culturale molto raffinata. Ha iniziato a occuparsi di cinema ed è stato l’assistente del grande Béla Tarr sul set di The Man from London. Ha girato diversi cortometraggi, tutti molto interessanti, in cui il suo talento emerge in modo piuttosto chiaro. Su YouTube è visibile With a Little Patience, del 2007, che vi riportiamo in questa pagina. Guardatelo e tenete d’occhio questo giovane regista ungherese: la sua precoce consacrazione prelude certamente a una carriera straordinaria.

Guarda il cortometraggio With a Little Patience:

Share on FacebookShare on Twitter
Simone Spoladori

Simone Spoladori

Milanese e laureato in Lettere, Simone Spoladori è stato autore per TV, radio e podcast; oggi dirige Orange Branded ed è produttore creativo in Orange Pictures. Insegna e scrive di cinema.

DELLO STESSO AUTORE

Diario da Cannes, prima parte

Diario da Cannes, prima parte

bySimone Spoladori
Cannes, la Croisette aperta ai giovani: il festival 2025 scommette sul futuro

Cannes, la Croisette aperta ai giovani: il festival 2025 scommette sul futuro

bySimone Spoladori

A PROPOSITO DI...

Tags: AuschwitzcinemaGolden GlobesLászló NemesOscarRegia
Previous Post

La Libia nel caos, all’ONU l’ultimo appello

Next Post

Le presidenziali USA viste dall’Europa

DELLO STESSO AUTORE

Mostra del cinema di Venezia: gli ultimi film in concorso

Mostra del cinema di Venezia: gli ultimi film in concorso

bySimone Spoladori
Io, capitano di Matteo Garrone è un film sgonfio e in ritardo sui tempi

Io, capitano di Matteo Garrone è un film sgonfio e in ritardo sui tempi

bySimone Spoladori

Latest News

Trump blocca la nomina di Jared Isaacman alla NASA: sfuma il sogno di Musk

Trump blocca la nomina di Jared Isaacman alla NASA: sfuma il sogno di Musk

byZoe Andreoli
Harvard ancora sotto accusa: ora è la matematica a diventare un caso politico

Harvard ancora sotto accusa: ora è la matematica a diventare un caso politico

byDania Ceragioli

New York

Ritorna il Covid? La curva sale: serve un ultimo sforzo per uscire dal tunnel

New COVID Variant Detected in NYC Amid Concerns Over Vaccine Access

byAmelia Tricante
Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

byCristiano Palladino

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
presidenziali usa

Le presidenziali USA viste dall'Europa

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?