Alba Rohrwacher, attrice nel film di Marco Bellocchio Sangue del mio sangue, che in questi giorni debutta a Venezia, entra nell’atelier di L’Oreal Paris, si avvicina a Simone Belli e lo abbraccia: “Lui è un artista – dice – non trucca le persone, dipinge la loro pelle”. Lui sorride: “Il mio compito è far sì che le belle siano ancora più belle”.
Originario di Roma, 39 anni e truccatore da 20, Simone Belli, con un destino già nascosto nel cognome, è il National make up designer di L’Oreal per questa 72ª Mostra del Cinema di Venezia. Dal terzo piano del Palazzo del Casinò coordina una trentina di make up artist, da lui selezionati e formati, uno staff pronto ad intervenire prima della sfilata sul red carpet, prima e dopo gli eventi pubblici, dai servizi fotografici alle interviste video, dal photocall a qualsiasi altro appuntamento mondano.
Ad occuparsi personalmente delle dive più importanti ci pensa proprio lui, raggiungendole in camere d’hotel e stringendo un rapporto che inizia prima del fondotinta.
ll mondo del cinema è la scenografia di vita di Simone già da diversi anni. L’hanno scelto, tra le altre, Gwyneth Paltrow, Naomi Campbell, Monica Bellucci, Sharon Stone, Tilda Swinton, Bianca Balti, Asia Argento, Laetitia Casta e un lungo parterre di star internazionali. Campagne pubblicitarie e look book per le griffe della moda sono il suo pane quotidiano, modelle ed attrici si affidano alle sue mani e pennelli prima di posare per Vanity Fair o Il Corriere, Elle o Grazia. Nel 2010 a Roma è nata anche un’accademia di trucco che porta il suo nome.

Simone Belli con l’attrice Alba Rohrwacher
Un’esperienza consolidata negli anni, tanto che questa Mostra del Cinema le sembrerà un po’ una passeggiata.
Non proprio. Spesso ci sono due attrici che richiedono la mia presenza in due luoghi diversi contemporaneamente. Per questo supervisiono i miei ragazzi: sono professionisti che creo da zero. Curo tutto: non possono fumare durante il lavoro, usano lo spray per l’alito e il disinfettante per le mani.
Come sono le star internazionali? Come si fa ad entrare in empatia con loro?
Innanzitutto per diventare il loro truccatore serve farsi conoscere, vogliono vedere il curriculum, i tuoi lavori, chi hai truccato. E questo vale anche per gli attori maschi. Ad un cast internazionale ci arrivi solo se hai delle referenze importanti. Del resto, entrare nelle loro stanze di hotel è entrare nella loro intimità e privacy. L’empatia è importantissima. Prima di tutto chiedo cosa vogliono dal loro trucco. Poi mi faccio mostrare gli abiti che indosseranno. Per arrivare ad avere un rapporto di fiducia con loro per prima cosa faccio un massaggio al viso, è il mio modo per creare un’intesa. Ascolto il respiro: quando diventa rilassato e tranquillo vuol dire che sono nelle mie mani.
Qualche richiesta particolare in questa Mostra del Cinema?
Berenice Bejo truccata da Simone Belli
Berenice Bejo (attrice del film The Childhood of a leader) mi ha detto subito “no texture” che significa che non voleva un fondotinta troppo coprente. Devo dirlo, soprattutto in Italia si tende a pensare che il trucco sia solo aggiungere e invece la tendenza internazionale è migliorare la persona senza cambiarla. Per me truccare è anche togliere. Devo arrivare al punto in cui l’attrice si piace, da là in poi, piano piano posso iniziare ad osare. Berenice Bejo ha una pelle perfetta e bellissima, il suo “no texture” era più che azzeccato. Poi ci sono anche attrici che arrivano già con il loro team di parrucchieri e truccatori al completo. Tra queste ci sono Juliette Binoche, Diane Kruger e Dakota Johnson.
La definiscono il re dello “smokey eye”. Com’è deve essere il trucco perfetto?

Maria Grazia Cucinotta truccata da Simone Belli
Per me il make up deve essere magia, odio i tratti troppo definiti e tutto ciò che è adesivo, preferisco le morbidezze, le sfumature. È un gusto che ho preso a prestito dalla pittura, un’altra mia grande passione. Nel trucco poi sono importantissime le luci: anche nel red carpet il trucco cambia passo dopo passo, in base a come sono posizionati i riflettori. Il trucco ideale però non può essere isolato dalla persona, noi truccatori dobbiamo ascoltare anche le loro insicurezze e ansie.
Spesso l’ambiente del cinema detta anche le nuove regole di stile per la stagione. Quali saranno le tendenze dell’autunno/inverno?
Su tutti vince il nude look con delle belle labbra rosse: è il trucco che è andato per la maggiore anche in questa Mostra del Cinema. Fondamentale poi il blush sulle gote che dà un effetto salute. Il mio consiglio è quello di vestirsi in modo molto minimal e poi ricercare con il make up una perfezione senza texture troppo pesanti e presenti. Serve un correttore molto sfumato, un fondotinta leggero e il blush che diventa fondamentale su un trucco neutro. Il mascara va messo solo sulle ciglia superiori. Le sopracciglia vanno disegnate e definite senza calcare troppo, dovranno essere marroni per le bionde sennò nere. Per una bocca perfetta, se non si vuole osare con il rosso, si può anche provare la tecnica del puntinismo riempitivo, con una matita nude. Mi raccomando il mascara: una donna senza mascara è una lampadina spenta.
E le attrici, invece, che stile di make up hanno scelto per questa Mostra?

Cristiana Capotondi truccata da Simone Belli

Elizabeth Banks truccata da Simone Belli
Cristiana Capotondi, una bellezza botticelliana, ha scelto un look naturale, con la terra poi le abbiamo scolpito gli zigomi. Mariagrazia Cucinotta ha scelto il rossetto rosso come codice di enorme seduzione ed eleganza. Stile minimal anche per Paz Vega e, come detto, Berenice Bejo, con una pelle quasi trasparente e mascara molto intenso. Allure magico per Elizabeth Banks. In questa Mostra ho truccato anche attrici che seguo tutto l’anno come Carolina Crescentini, Valeria Golino, Alba Rohrwacher ma per me sono tutte uguali e questo è un atteggiamento che loro apprezzano molto.
Senta ma come le è nata una dedizione così forte per il make up?
È una vocazione nata con me. A 15 anni facevo le maschere per il viso alle amiche di mia mamma.