Un Parco vive solo se è abitato in maniera diffusa e se gli abitanti sono ben radicati nel suo territorio, in una simbiosi autenticamente continua e ogni giorno più intensa, in grado non solo di ripopolare anche i borghi più sperduti, ma di produrre ricchezza, cultura e radici profonde nell’assoluto rispetto dell’ambiente e della sua storia. Questa è la “filosofia” che sta alla base della fortunata istituzione del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle molteplici iniziative messe in atto dal suo dinamicissimo Presidente, il senatore Fausto Giovanelli.
Nell’incantevole borgo di Taponecco del comune di Licciana Nardi in Lunigiana, a cavaliere tra Toscana ed Emilia, domenica 10 agosto ha avuto luogo la toccante cerimonia di consegna delle “cittadinanze affettive” da parte dell’Ente Parco (“affettive” perché l’Ente non può conferire formali cittadinanze “onorarie”) ad abitanti della vallata e di quelle attigue, da decenni emigrati in terre lontane, ma rimasti in costante contatto con quella d’origine. La Lunigiana (una delle realtà che compongono il Parco) è, com’è noto, terra di emigranti per eccellenza. Terra povera ma di una bellezza struggente, al cui richiamo non si sottraggono di certo coloro che per vari motivi sono stati costretti a lasciarla per costruirsi una vita altrove e che sempre hanno conservato stretti legami coi paesi natii.
Una terra caratterizzata da affascinanti e ben conservati borghi, costruiti in posizioni forti ben difendibili o addirittura murati; una terra ricchissima di castelli, proprio perché situata lungo il percorso di strade molto importanti per tutta l’antichità, il medioevo e l’età moderna (anche Napoleone ne riconobbe e ribadì coi suoi interventi tutta la loro cruciale importanza militare ed economica): da una parte la ben nota via Francigena, che collegava il nord Europa con Roma (capitale del’impero e poi della cristianità) e con l’Italia meridionale (piattaforma protesa verso la Terra Santa), anzi, l’unico tratto di questa vitale strada che si dipanasse tra i monti (la giogaia dell’Appennino Tosco-Emiliano, per l’appunto) dopo aver valicato le Alpi e dopo la pianura padana; dall’altra ben due valichi, quello del passo del Cerreto con il suo collegamento laterale con la Garfagnana, oggi noto per l’attrezzato comprensorio da sci, e quello del passo del Lagastrello con i suoi innumerevoli e deliziosi laghi e con l’abbazia alto medievale di Linari. Itinerari molto battuti nei percorsi tra Toscana ed Emilia nel corso dei secoli.
Ogni potentato Europeo voleva controllare questi tratti appenninici di strade tanto vitali per il passaggio di armate e di merci (ma anche di pellegrini e di idee). Da qui una quantità enorme di castelli (un record italiano e forse mondiale), sui quali di volta in volta volevano esercitare il proprio controllo e dominio le potenze italiane ed europee, dalla Spagna alla Francia, da Firenze, a Milano, a Genova, a Modena e Reggio.
Sulla strada verso il passo del Lagastrello, in una vallata laterale si trova per l’appunto l’antico borgo di Taponecco che il 9 e 10 agosto ha accolto con l’annuale sagra, volta a far rivivere gli antichi mestieri, molti turisti ma anche gente di Lunigiana all’insegna dei piatti della tradizionale e squisita cucina povera del luogo, ma anche nel nome della restituzione di storia viva e di tanta cultura. Il conferimento delle “cittadinanze affettive” ha costituito la degna conclusione di queste due giornate di festa. I premiati erano tutti originari del comune di cui il borgo fa parte, quello di Licciana Nardi, autorevolmente rappresentato dal suo indefesso sindaco Enzo Manenti.

I premiati
Ermanno Bragazzi ha trascorso la vita a Londra, dove è stato attivo ad alto livello e profilo nell’ambito della ristorazione; Jorge Luccini è figlio di emigranti in Brasile, vive nel Mato Grosso come imprenditore agricolo e gestore di alcune fazendas, ma ogni anno non perde occasione per tornare nel borgo paterno; Edda Onesti dirige la scuola di italiano dell’importante Italian Cultural Center di Vancouver in Canada (www.italianculturalcentre.ca), una dinamicissima struttura privata creata dagli emigranti italiani, ed è molto attiva nella promozione delle iniziative internazionali del bellissimo progetto “Parco nel Mondo”; Mauro Palagi risiede in Svizzera, ma ogni anno torna nel suo paese natio di Monti di Licciana Nardi, posto ai piedi dell’imponente ed elegante castello Malaspina per oltre un trentennio sede della cerimonia di premiazione del Premio “Lunigiana storica”.
Una quinta “cittadinanza affettiva” è stata assegnata a Maria Chiara Carrozza, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica nel governo Letta, legata a Taponecco per l’indimenticata esperienza di un campo estivo di due settimane da lei vissuta a nove anni d’età.
Il progetto “Parco nel Mondo” (www.parconelmondo.it) si è dipanato all’interno di quello del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano con molteplici e felici iniziative a partire dal 2008 quando è nato; iniziative tutte volte a ricostruire e rinsaldare le relazioni con i cittadini originari del Parco che sono stati costretti ad emigrare in varie parti dell’Italia e del mondo, ma anche con i loro discendenti.
Un percorso ricco e composito volto ad evitare l’abbandono e lo svuotamento dei borghi e del territorio e che sta fornendo significativi ed esaltanti risultati. Eventi promozionali, sagre e fiere, soggiorni di formazione e attività relazionali, tutte svolte e pianificate con sapiente regia e puntualità anche con l’uso sistematico dei social networks e degli strumenti di comunicazione messi a disposizione da Internet e dalla Rete delle reti, in grado di portare anche le periferie più lontane e geograficamente isolate al centro dell’attenzione mondiale.
È così che il fenomeno dell’emigrazione da momento di drammatico depauperamento del territorio viene sapientemente trasformato in una straordinaria occasione di rilancio del territorio stesso, di crescita demografica ed economica, di promozione e commercializzazione dei prodotti tipici di qualità, oltre che di riconquista di solide e salutari radici, di cultura, di storia, di conoscenza e riappropriazione di un ambiente naturale incontaminato e ben salvaguardato.
Ecco allora il progetto “Orizzonti circolari” pensato e realizzato per aprire le porte del Parco Tosco-Emiliano ai figli di emigranti, attraverso soggiorni finanziati sul territorio, caratterizzati da attività formative in grado di catturare i giovani, particolarmente sensibili a iniziative di questo tipo e poi capaci di conservare e rafforzare (e non solo attraverso i web) le relazioni stabilite col Parco e coi loro conterranei sparsi nel mondo conosciuti nel Parco, altrove o sul web. Una conoscenza del territorio, delle sue peculiarità, del suo straordinario ambiente e habitat naturale, delle sue tradizioni e della sua storia che viene amplificata, approfondita e sempre più diffusa a onde concentriche e inarrestabili dagli “Ambasciatori affettivi” del Parco, adeguatamente formati e insigniti annualmente di tale carica: un sempre più consistente e superdinamico esercito che sta ottenendo risultati entusiasmanti.
È in questo spirito e in questa prospettiva che si collocano le “cittadinanze affettive”, strumenti e veicoli di portentosa mobilitazione, promozione e fidelizzazione al territorio del Parco. E poi c’è il dinamicissimo “Club Parco Appennino” aperto a cittadini italiani, stranieri e, ovviamente, agli emigranti e ai loro figli, ma anche ad associazioni, enti, circoli e clubs di tutto il mondo interessati al Parco, riuniti periodicamente e coinvolti in iniziative e attività volte a far conoscere e valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e turistico dell’Appennino Tosco-Emiliano, in uno scambio incessante di informazioni, contatti, occasioni commerciali, di lavoro, di sviluppo e di crescita che vedono sempre i giovani al centro dell’attenzione.
Azioni sistematicamente organizzate, finanziate e promosse a livello mondiale, sempre all’insegna di un fruttuoso e intelligente scambio tra locale e globale.
Un indubbio segnale di eccellenza in questa nostra Italia, per altri versi acciaccata, che riserva realtà di questa portata e di questo livello là dove meno te le aspetti, e che proprio per questo infondono fiducia e speranza sulle capacità e sul futuro del nostro meraviglioso Paese.
*Enzo Baldini, Università di Torino