Il macho italiano parla in versi e fa ridere. Succede nello spettacolo I corteggiatori. Amore a colpi di poesia, in programma per il festival In Scena! in questi giorni a New York. Due uomini in un duello a colpi di poesia. Come due commedianti dell’arte privati di maschere, i protagonisti ridicolizzano i luoghi comuni del “macho italiano”, attraverso le parole di alcuni dei più bei versi poetici d’amore.
Vito De Girolamo e Carlo Loiudice, autori, registi e interpreti dello spettacolo, hanno incrociato le loro strade professionali in Puglia. Il primo ha alle spalle un percorso come attore ed autore costruito attraverso stage con, tra gli altri, Cesar Brie e Walter Malosti e anche come clown con Emmanuel Gallot Lavallée e il Circo a Vapore. Loiudice ha una formazione attoriale variegata, basata su una lunga collaborazione con Carlo Formigoni, Gianluigi Gherzi e Simona Gonella e arricchita da approfondimenti specifici nel mimo e nella commedia dell’arte. È nel 2010 che il sodalizio artistico tra i due si concretizza nel lavoro congiunto in qualità di autori-attori e registi che oggi portano a New York. Qui ci raccontano il loro poetico e ironico spettacolo.
Uno stile e una scelta inusuali quelli dietro questo spettacolo. Come mai l’idea di portare in scena una tenzone poetica?
Carlo: I corteggiatori nasce da due desideri: quello di mettere in scena la poesia in modo diverso, di non fare il classico reading e quello di scrivere uno spettacolo comico.
Quali le ispirazioni letterarie e drammaturgiche?
Vito: La comicità che utilizziamo, pur avendo una scrittura contemporanea, ha radici nella tradizione della commedia dell’arte, anche se recitiamo senza maschere . È una forma di teatro che ci appartiene e che lascia tracce evidenti. La poesia utilizzata spazia da quella classica italiana a quella mondiale. Per In Scena! Qui a New York giocheremo anche con le diverse lingue: inglese, spagnolo, tedesco, latino, italiano e… napoletano!
Pensate che la poesia abbia ancora un suo spazio nel letteratura e nel teatro?
Vito: Assolutamente sí. Uno degli effetti che I corteggiatori produce è quello di risvegliare l’amore per la poesia. Gli spettatori ci scrivono sulla nostra pagina Facebook e ci dicono che dopo lo spettacolo hanno ripreso a leggere poesie. Alcuni ci inviano le loro. La poesia è semplicemente e piacevolmente contagiosa.
C’è un rapporto tra scelta dello stile e quella del tema dello spettacolo?
Carlo: Forma e contenuto sono sempre in simbiosi. Noi usiamo la semplicità estrema. Lo spettacolo non ha né musiche né effetti, ma solo due attori su una scena nuda. Anche la parola poetica viene detta senza enfasi, proprio per farne arrivare la forza.
Tema e protagonista dello spettacolo è il macho italiano. Esiste ancora? Come si manifesta? Quali le sue espressioni più ridicole o ridicolizzabili?
Vito: Il macho italiano esiste eccome! Certo, in chiave contemporanea con tanto di smartphone e social network. Era e rimane simpatico e spesso ridicolo. Il machismo è una reazione alla fragilità e alla debolezza. Il macho non sa che l’uomo mostra il suo lato migliore proprio quando accetta questa sua umanità. Questo accade ai due protagonisti dello spettacolo.
Un tema che raramente viene affrontato con la giusta dose di critica e ironia. Se ne dovrebbe parlare di più a vostro avviso?
Carlo: Se ne dovrebbe parlare, per esempio, al fine di rivedere il rapporto uomo-donna all’interno della società. Ancora troppo spesso la donna ricopre ruoli secondari e non dimentichiamo che il femminicidio, in Italia, ha numeri molto elevati.
Portare il teatro italiano a New York è, di per sé, una sfida. Ma portare un teatro in poesia che oltretutto affronta un tema così italiano, sembra davvero un’impresa al limite. A chi vi rivolgete qui a New York e che reazioni vi aspettate dal pubblico?
Vito: Abbiamo portato lo spettacolo già nella Svizzera italiana e a Berlino. Le reazioni sono sempre state molto positive. Lo spettacolo è divertente e la poesia riesce a toccare luoghi dell’anima a volte sconosciuti.
I corteggiatori. Amore a a colpi di poesia
di e con Vito De Girolamo, Carlo Loiudice
In Italiano e in Inglese
Giovedì 19 giugno, 7.00pm, Italian Cultural Foundation at Casa Belvedere, 77 Howard Ave, Staten Island
Sabato 21 giugno, 7.30pm, Bernie Wohl Center at Goddard Riverside, 647 Columbus Avenue
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