Cosa succede agli uomini e donne soldati quando tornano a casa? Alcuni riprenderanno a vivere come se niente fosse, alcuni cercheranno di superare traumi dovuti alla Guerra, altri – forse la maggior parte – cercherà di emergere dal mare di violenza vista, fatta e subita. Lo spettacolo ora in scena al Cherry Lane Theater di New York e purtroppo già in chiusura si occupa proprio di questi uomini e di queste donne. One Night… scritto dal premio Pulitzer Charles Fuller racconta, infatti, di una notte in cui i due protagonisti, Horace Lloyd (Grantham Coleman) e Alicia (la bravissima Rutina Wesley), si ritrovano in una stanza di uno squallido motel lungo l’autostrada perché il loro appartamento è andato a fuoco.
Questa sembra essere la storia, eppure questi due ragazzi, che presto veniamo a sapere essere soldati rimandati a casa dal fronte di Guerra in Iraq, sono pieni di altre storie, molto più tragiche. Attraverso l’efficace scrittura di Fuller, scopriamo dettagli che non vorremmo conoscere e gelano il sangue e sono un pugno allo stomaco. Alicia è stata violentata, da più di un soldato, una notte in cui era di servizio. I suoi violentatori sono i ragazzi che prestavano servizio con lei. Alicia ha chiesto di denunciare pubblicamente l’accaduto, ma tutti i suoi superiori, inclusi medici di campo, hanno cercato di farla desistere in ogni modo. In fondo, quanto può contare uno stupro davanti al bene della nazione? Quanto è inevitabile uno stupro quando si mettono donne e uomini a lavorare insieme? Domande che fanno inorridire. Eppure questa è la ragion dello stato militare – e forse non solo di quello.
Sono questi disperati a pagare in modo atroce. Lo scopriamo quando il passato si unisce al presente negli incubi dei protagonisti. Forse Horace era nel gruppo degli stupratori di Alicia e forse sta cercando di farsi perdonare prendendosi cura di Alicia. Forse è sbandato e disperato quanto lei. In questa notte, molte sono le domande e poche le risposte. Il passato entra nel presente, ripercorriamo tutta la storia di Alicia, passo dopo passo, all’indietro. Il pugno allo stomaco si fa più pressante. Alicia non ha vestiti, solo gli stivaloni tipici da soldato, una camicina da notte e una coperta, trovata nel motel. Il suo aspetto esteriore è specchio di quello interiore. Alicia è stata denudata, il marito, sconvolto dalla violenza sessuale, le ha portato via il figlio giurandole di non farglielo vedere mai più.

Charles Fuller e Angelina Fiordellisi
Nella realtà, solo l’anno scorso il tribunale militare ha giudicato 300 casi di violenze sessuali, mentre più di 3.000 casi sono stati denunciati. Il dato peggiore è che si stima che ci siano stati almeno 26.000 casi mai denunciati. Fuller non è nuovo a questa tematica, visto che ha vinto il premio Pulitzer nel 1982 proprio con A Soldier’s Play, sull’uccisione di un ufficiale di colore in un campo militare in Louisiana. Con One Night denuncia un fatto che dovrebbe essere su tutti i giornali continuamente e che per ovvie manovre politiche non lo è. Angelina Fiordellisi, direttrice artistica del Cherry Lane, insieme con il Rattlestick Theater hanno deciso di parlarne, producendo questo spettacolo in cui parte del ricavato va all’organizzazione IAVA che si occupa dei veterani di Afghanistan e Iraq. Purtroppo lo spettacolo è in chiusura, l’augurio sincero è di riuscire a parlare di queste cose sempre più spesso, soprattutto perché ci sono molti che invece non ne vogliono assolutamente parlare.