Registra il tutto esaurito, uno spettacolo dietro l’altro, il Festival di teatro italiano IN SCENA, protagonista indiscusso in questi giorni della cultura italiana nei 5 distretti di New York. Dopo l’anteprima a Governors Island con “Voci nel deserto”, replicato anche ad Inwood, il debutto dell’11 giugno aveva già dato conferma che si trattava di una kermesse inedita ed intrigante che meritava la giusta attenzione dagli appassionati di teatro, e non solo italiani, ma soprattutto degli addetti ai lavori. La serata di apertuta, presentata dalla padrona di casa Laura Caparrotti, direttore artistico insieme a Donatella Conadesu, ha offerto un’alternanza di brani teatrali, recitati e danzati, di alto spessore, dedicando sul finale un omaggio alla grande Franca Rame, da poco scomparsa. L’atmosfera assolutamente familiare tipica delle buone produzioni italiane, ha conquistato il pubblico in sala generoso di apprezzamenti e di applausi.
I risultati vanno oltre le aspettative e da Manhattan al Bronx la risposta del pubblico è assolutamente incoraggiante per il futuro.
La Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University, partner logistico dell’organizzazione, ha ospitato negli ultimi giorni ben quattro spettacoli del festival, anche questi tutti sold out, nonostante la pioggia.
Struggente è stata l’interpretazione di Lidia Vitale in “Solo Anna”, brano dedicato alla grande Anna Magnani, prima donna straniera a ricevere l’oscar come attrice protagonista. Il testo è dell’italoamericano Franco d’Alessandro, e deriva da un suo precedente lavoro dal titolo “Roman Night” che riassume la dolce vita romana, in cui ci sono diversi brani dedicati alla vita della Magnani. Lidia Vitale e Eva Minemar, rispettivamente attrice e regista, ne estraggono dei frammenti e li rielaborano in maniera magistrale sotto forma di monologo attraversando i momenti piu’ importanti della vita di Annarella. Dall’Italia agli Stati Uniti, dal primo matrimonio fallito, al figlio non riconosciuto dal padre, al rapporto sia professionale che sentimentale con Rossellini, fino all’amicizia con William e all’oscar per “La rosa tatuata”. Come nella vita della Magnani, svoltasi parte in Italia e parte negli Stati Uniti, anche il monologo riprende questi passaggi alternando la lingua italiana a quella inglese. È un ritratto attento di Anna Magnani, che racconta fatti realmente accaduti, alcuni addirittura documentati con delle proiezioni e delle registrazioni, come il momento in cui le viene comunicato che aveva vinto l’oscar, dei veri e propri documenti storici che arricchiscono il monologo. Ma è anche un ritratto intimo di Annarella come donna, come persona. Il racconto intimo della sua intrinseca fragilità celata da una grinta e da una forza fuori dal comune. Le sue debolezze, i suoi rapporti turbolenti con gli uomini. La grande sensibilità e la grande passionalità di una donna e di un’attrice indimenticabile. Lidia Vitale è calata perfettamente nella parte, che rappresenta con naturalezza, anche perche somiglia sia fisicamente sia come espressione caratteriale all’attrice romana. Il pubblico ha risposto con grande apprezzamento dedicando all’interpretazione della VItale un lungo applauso.
Grande entusiasmo anche per Niuioch Niuioch, il curioso viaggio nella Grande Mela di un quarantenne con il fervore di un ragazzino. L’esilarante Francesco Foti, attore catanese riassume in una sorta di diario la “sua” movimentata esperienza newyorchese. Nononostante le perplessità del nonno, Francesco parte alla volta di New York in cerca di opportunità, ma con la scusa di voler migliorare la lingua. Riassume cosi una serie di circostanze comiche e paradossali comuni alla gran parte delle persone che parte per la City. Dal volo insonne disturbato da ragazzini vivaci, fino alle dimensioni claustrofobiche delle camere newyorckesi. Dai nomi caratteristici delle bevande nelle tipiche caffetterie, alle abitudini un po’ strane dei cittadini metropolitani. Francesco scopre la sua umanità più vera entrando in relazione con la grande città in maniera autentica e vivendola completamente. In ogni suo aspetto.
E alla fine finisce per innamorarsi di questo posto straordinario dove tutto ha un fascino unico, anche una onion soup per colazione!
Si spazia dai vizi, alle contraddizioni di NYC, fino al senso effimero dell’ apparenza, che spesso inganna, specie a New York, dov’è le cose spesso non sono come sembrano, o per lo meno non come le serie TV cult ci avevano fatto credere che fossero. E sul finale, si svela la big surprise che lo rincorre nei biscotti della fortuna… La ragazza per cui perde la testa dopo averlo invitato a casa, e persino nel suo letto, gli augura la buonanotte amareggiata che lui non sia un altrettanto bella ragazza!!! Applausi!
Francesco è l’anti Sex & the City versione teatrale: racconta una realtà, reale, della città che non dorme mai in maniera ironica e divertente, filtrata con una carica di sentimento che è tipica dell’autore stesso. L’italiano si alterna all’inglese, ed ogni tanto anche qualche spiritosa esclamazione in puro siciliano non guasta!
Il festival continua con tante altre produzioni letteralmente da gustare in queste sere di giugno, in attesa di un estate che quest’anno tarda ad arrivare.
Per maggiori informazioni su dove vedere gli spettacoli nei cinque borough di New York:
www.inscenany.com