Questi ultimi giorni abbiamo avuto tanti spettacoli italiani. Molti erano presentati dall’Italian Heritage & Culture Month organizzato da Joseph Sciame. Musical “E’ lunga la strada” della compagnia veronese Punto in Movimento. Due preparatissimi attori (Marina Furlani e Roberto Totola) hanno recitato brani di teatro italiano contemporaneo, accompagnati dal compositore Giannantonio Mutto (piano) e da Luca Degani (fisarmonica). Canzoni di Savona, Jannacci, Gaber e Vusotsky; scene e immagini di Alessandro Capuano.
Due atti unici attualissimi (“Suicide Club”, “Three Sisters and a Priest”) al Theater for the New City (155 First Avenue). Due eccezionali, originalissimi atti unici al Cafè La Mama (74 East 4th Street). “Things of this World” di Marco Calvani offre una magnifica, matura Estelle Parson, come nobile signora che maltratta il cameriere (Craig Bierko). Scopriremo alla fine che è suo figlio quarantenne, un fallito. Una famiglia nei guai. “Lovely Head” di Neil Labute ci presenta una bellissima prostituta (Gia Crovatin) che ama il suo mestiere e si vanta della sua abilità. Gary (Larry Pine) cerca di salvarla da quel lavoro. Non ci riesce. Molti caldi applausi. Sto ancora ridendo quando penso ai quattro italiani (Tina Giorgi, Joe Moffa, Chris Monty ed Eric Tartaglione) che ci divertono prendendo in giro i nostri difetti in “Stai zitto, siediti e mangia”. L’attivissima Laura Caparrotti dirige con energia la sua compagnia Kairos. Ha presentato lo scorso 23 ottobre Dino Buzzati alla Casa Italiana Zerilli-Marimò, poi, dal 30 p.v. al 18 novembre, quattro monologhi di Buzzati allo Studio Cherry Lane (Commerce Street, nel Village). Ha avuto successo Mario Pirovano (nella foto) come “Giullare Francesco” di Dario Fo. Sua ottima traduzione. In diversi teatri. Una tournée. E’ arrivata a New York anche la nota attrice Lydia Biondi per dare un workshop sulla commedia dell’arte. Da ieri, 27 ottobre, tel. 212501-2357. Consigliato a chi ama la commedia dell’arte italiana. “Prime” interessanti. “Detroit” di Lisa D’Amour al teatro Playwright Horizons (416 West 42nd Street). Due coppie che cercano di sopravvivere in circostanze difficili. Mary (Amy Ryan) e Ben (David Schwimmer) vivono alla meglio in periferia. Lui ha perso il lavoro e cerca una via d’uscita. L’altra coppia è più povera di loro (Sarah Sokolovic e Darren Pettie). Cercano di controllare e nascondere la loro ansia. Esplosioni di rabbia, confessioni. E si arriva ad una rumorosa festa dove si rivelano nella loro ubriachezza. Ben diretti da Anne Kauffman. “If There Is I Haven’t Found It Yet” di Nick Payne. Debutto a New York del noto attore del cinema Jake Gyllenhaal. E’ nel ruolo di un allegro, simpatico zio che arriva in una famiglia sconnessa e comincia a proteggere una grassa quindicenne che ha ovviamente molti problemi. Il padre è Brian F. O’Byrne, fissato sui problemi dell’ecologia. La madre è Michelle Gomez, una maestra. Non sanno come aiutare la giovane figlia Anna (la brava, goffa Annie Funke). Solo l’ospite cerca di capirla ed aiutarla. Nasce fra loro un’attrazione che potrebbe diventar morbosa. C’è anche un momento in cui si teme che la giovane si sia suicidata nella vasca da bagno dove è immobile per un lungo periodo mentre i tre parlano e la ignorano. I soliti problemi dei giovani che non si sentono belli e soffrono.
L’autore o il regista Michael Longhurst ci sorprendono con un fatto nuovo in un teatrino Off-Off. Scorre davanti a noi un fiume dove gettano tutti i mobili e gli oggetti di scena, uno dopo l’altro. Strano simbolo per dirci che dobbiamo liberarci di ciò che è superfluo (produzione Roundabout, 111 West 46th Street).
Chi non vuol spendere centinaia di dollari per andare agli spettacoli di Broadway, può spendere una cifra modesta per vedere una sintesi degli spettacoli migliori a Broadway. Al teatro 304 West 47th Street un ritorno del glorioso “Forbidden Broadway” di Gerard Alessandrini. Quattro convincenti attori ci presentano molte scene importanti con gran senso dell’umorismo. Prendono in giro le esagerazioni. Uno dei bersagli è “Evita”, recitata dall’argentina Elena Roger. Una straniera (imitata dalla brava Jenny Lee Stern) con accento? Decine di ruoli satirici per Natalie Charlé Ellis, Scott Richard Foster, Marcus Stevens e David Caldwell. Vediamo scene di “Once”, “Porgy and Bess”, “Spider Man”, “Newsies”, “Book of Mormons” e altri.