Il principe Amleto voleva “dormire, forse sognare” come soluzione ai problemi dell’esistenza che lo attanagliavano, noi guardiamo con invidia gli adolescenti delle nostre vite che si rigirano senza svegliarsi. Tutti gli animali devono dormire, anche quelli umani: sfollati, in zona di guerra, senza tetto, soldati e comuni cittadini, nel loro letto o in attesa in aeroporto. Otto ore sarebbero l’ideale. E invece: cervello che non si spegne, ansia, bambini piccoli e lavoro, o troppe cose da fare, o tutto quanto; e per chi invecchia, anche ritmi circadiani distrutti da decenni di alterazioni. Se faticate a dormire non siete i soli – e le sole, perché per le donne pare sia peggio: viviamo una vera “crisi globale del sonno” secondo la Global Sleep Survey 2025.
Il 14 marzo si celebra la Giornata Mondiale di questo bene di scarsa reperibilità. Secondo un sondaggio Gallup dell’aprile 2024, ben il 57% degli statunitensi dice che starebbe meglio se dormisse di più; solo il 42% ritiene di dormire a sufficienza. Il sonno è peggiorato: nel 1942, il 59% degli americani interpellati diceva di dormire otto o più ore a notte, oggi solo il 25%. Nel 1942, solo il 3% dormiva cinque ore o meno. Oggi, succede al 20%. Spacchettando i dati, va peggio alle donne: solo il 36% delle americane dice di dormire a sufficienza, contro il 48% degli uomini.
Non va meglio in Italia dove secondo una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2019 quasi un italiano su tre dormiva un numero insufficiente di ore (cioè sei ore o meno) ed uno su sette riportava una qualità del sonno insoddisfacente (risvegli, brutti sogni). I disturbi del sonno in Italia sono più frequenti tra gli anziani e i soggetti con basso livello di istruzione e basso reddito. Ma anche qui, va peggio alle donne che riportano una qualità di sonno più insoddisfacente degli uomini. Dorme peggio inoltre chi fuma, sia rispetto a chi ha smesso che rispetto a chi non ha mai fumato. Se vi conforta, nelle case degli italiani dormono meglio le coppie sposate e, a sorpresa, dorme meglio chi ha figli sotto i 14 anni.
Ecco poi i dati più recenti della Global Sleep Survey 2025, riportati dal magazine GlobeNewsWire, un sondaggio che ha coinvolto oltre 30.000 persone in 12 nazioni. Una persona su 3 afferma di dormire in maniera regolare meno di quattro notti a settimana.
Le principali cause dell’insonnia sono lo stress (57%), l’ansia (46%), i problemi finanziari ed economici (31%). Nel 2024 oltre la metà degli intervistati aveva riferito di utilizzare un dispositivo digitale prima di andare a letto, per leggere i social media, guardare la TV o aggiornarsi sulle notizie. Oltre 3 intervistati su 10 hanno riferito di risvegliarsi costantemente nel corso della notte. Un ulteriore fattore di disturbo è, per le donne, la menopausa o la perimenopausa: il 44% di chi si trova in questa condizione soffre di disturbi del sonno, senza contare che è l’età in cui, mentre i figli hanno spesso ancora bisogno di aiuto, cominciano i guai dell’accudimento dei genitori anziani, delegati in genere appunto alle donne.
È evidente che la società in cui viviamo, coi suoi ritmi frenetici e la sua ricchezza di stimoli impone un passo spesso lontano da un equilibrio ideale, e non basta una vacanza a recuperare. Non c’è altra via che seguire i consigli di buon senso che quasi tutti conoscono e sono così difficili da applicare:
- prendere luce solare per aiutare il ritmo circadiano
- non dormire troppo durante il giorno
- dormire in una stanza fresca e buia (no luci e termosifoni accesi)
- evitare il caffè e l’alcol soprattutto di sera
- lasciare lo smartphone in un’altra stanza (alzi la mano chi ci riesce!)
- andare a letto alla stessa ora, almeno due ore dopo la cena
- E infine, ciliegina sulla torta: limitare lo stress. E come si fa? Una ricetta unica non c’è. Cercate quella che funziona meglio per voi: la meditazione, lo yoga, andare a correre, creare una routine rilassante (bagno caldo, tisana, un libro). I problemi seri non ce li può togliere nessuno, ma i pensieri ossessivi si possono – in parte – gestire.
E se non basta? Al di là degli integratori da banco, che si possono sempre provare, il medico potrà aiutarvi; meglio prendere un farmaco prescritto che perdere ore di sonno. Il corpo senza riposo reagisce molto male: secondo la Global Sleep Survey 2025 oltre la metà degli intervistati (51%) ha riferito di provare un’eccessiva sonnolenza diurna, mentre sentimenti negativi al mattino sono avvertiti dal 48% e una maggiore irritabilità dal 36%. Seguono poi mal di testa mattutini (32%) e difficoltà di concentrazione (31%). Oltre 7 su 10 sono i lavoratori che hanno preso almeno un giorno di malattia nel corso della propria carriera a causa dell’insonnia.
“La perdita del ritmo dei regolari cicli del sonno, che devono ripetersi regolarmente ogni notte, è responsabile del malessere, della ridotta performance cerebrale e fisica, conseguenza di un vero e proprio impoverimento dei neuroni di zone del cervello connesse soprattutto con la memoria e l’apprendimento. La mancanza di un sonno soddisfacente nei ragazzi in età scolare è responsabile di buona parte dei problemi di apprendimento” dice l’endocrinologa Simonetta Marucci. Fateci dormire.