Lo scorso venerdì alla Carnegie Hall di New York si è esibita l’orchestra sinfonica da camera “Sphinx Virtuosi”, che ogni anno culmina il suo tour nazionale proprio su questo celebre palcoscenico.
Sphinx Virtuosi è un’orchestra di archi composta da 18 musicisti ed è parte dell’organizzazione no-profit “Sphinx” dedita allo sviluppo artistico delle comunità di colore e di origine latina.
Sphinx è stata fondata a Detroit nel 1997 da Aron P. Dworkin che è attualmente il suo presidente e direttore artistico. L’organizzazione lavora su iniziative che coinvolgono oltre 100.000 studenti e artisti nell comunità generalmente sottorappresentate nel mondo della musica classica (artisti di colore e di origine sudamericana). Nei prossimi cinque anni l’associazione devolverà quasi cinque milioni di dollari in borse di studio e sussidi.
Il concerto “For Justice and Peace” era parte del programma “Four Hundred Years of Inequality: A People’s Observance for a Just Future”, un calendario di eventi nazionali volto ad accendere discussioni sulle ripercussioni sulla schiavitù e sulla disuguaglianza sociale. Questo progetto ricorda i primi africani portati in America come schiavi che sono arrivati in USA 400 anni fa.
L’orchestra ha suonato sette pezzi più o meno conosciuti e tutti intorno ai temi della pace e della giustizia sociale. “Fuga con pajarillo” del compositore venezuelano Aldemaro Romero ha dato il via con il suo motivo allegro per ricordarci che “pajarillo” è un ballo folkloristico del Sud America. Non poteva mancare“Allegro assai from Divertimento” di Béla Bartók, visto che il compositore di origine ungherese era un immigrato in fuga dal regime nazista si era rifugiato proprio in America in cerca di pace.Questo pezzo lo aveva composto appena arrivato negli Stati Uniti e in soli 15 giorni.

Un altro tributo è per Schubert con “Death and the Maiden in D minor” uno dei pezzi da camera più famosi, scritto negli anni in cui Schubert e i suoi amici erano stati arrestati per aver inveito contro la polizia con termini ‘appropriati’, come Schubert stesso scriverà parlando del malessere di quegli anni in Austria.
Nel repertorio della breve serata (circa 80 minuti) anche un’elegia in memoria di Stephen Lawrence, l’adolescente di colore ucciso nel 1993 a Londra. L’elegia è stata composta da Philip Herbert nel 1999 ma suonata per la prima volta alla Carnegie Hall la scorsa settimana visti gli attualissimi temi di razzismo che tocca.
Michael Abels è un altro compositore per Sphinx Virtuosi (ma anche acclamato per la musica scritta per i film “Get Out” e “Us” ad Hollywood) e ha presentato il pezzo “Global Warming” che è stato arrangiato per gli archi. “Global Warming” è stato composto poco dopo la caduta del muro di Berlino e contrariamente a quello che il titolo implica, il tema principale è di speranza e di apertura verso il futuro.
E’ molto forte anche la musica composta da Damien Sneed “ Our Journey:400 years from Africa to Jamestown” che centra in pieno il tema della schiavitù e include il riferimento al Salmo 137.
“Ai salici delle sponde avevamo appese le nostre cetre. Poiché là quelli che ci avevan menati in cattività ci chiedevano dei canti, quelli che ci predavano, delle canzoni d’allegrezza, dicendo: Cantateci delle canzoni di Sion”.
Il pezzo più bello della serata è stato composto da Xavier Foley: “For Justice and Peace”. Xavier è attualmente il compositore ufficiale dell’orchestra Sphinx Virtuosi. Nelle sue parole: “Ho sentito che fosse mio compito illustrare come i temi di giustizia e pace restano critici nella nostra società. Ho aggiunto degli effetti speciali alla musica che ho scritto e credo che il martelletto da tribunale che l’orchestra utilizza nella composizione, sia cruciale per richiamare l’attenzione sull’urgenza di questi temi”.
Per maggiori informazioni sui progetti dell’organizzazione Sphinx: www.SphinxMusic.org.