Una cassa, un microfono e tanto carisma; così Simon Osagie, in arte Simon Samaki aggrega le persone per discutere la società a ritmo di musica. Un nuovo modo di fare protesta, ovvero unire la cultura musicale all’attivismo politico.
Si chiama Speaker Box Street Party questo movimento che ha dato luogo a numerosi flash mob in città come Roma, Milano, Udine e Londra, per parlare di tolleranza, solidarietà e diritti umani.
In questo clima di tensione è importante più che mai parlare di solidarietà e uguaglianza, soprattutto quando a farlo sono i nostri italiani all’estero.
Simon è all’apparenza un ragazzo ordinario ma di comune ha ben poco, il suo carisma e voglia di fare ha il fine di cambiare e migliorare i rapporti sociali, abbattere i pregiudizi e il razzismo; in giro per il mondo come una trottola, ma sempre l’Italia nel cuore.
Attraverso lo Speaker Box Street Party, Simon vuole trasmettere un messaggio di tolleranza in tutta Europa, organizzando flash mob, ed eventi musicali nelle maggiori città. Gli eventi sono proteste pacifiche, caratterizzate da musica, danza e il confrontarsi per discutere i temi che affliggono la società d’oggi. “Quando creo l’atmosfera, cerco di dare informazione con l’aggregazione, senza rabbia o senza voler scontrarmi con il sistema.”
Nel 2017 a Piccadilly Circus, Simon si lancia nel suo primo flash mob, il quale, insieme ad altri giovani Italiani di provenienze diverse hanno dato vita allo Speaker Box Party.
Simon è nato ad Arezzo di origine nigeriana, ha vissuto a Udine fino al 2013 quando si e’ trasferito a Londra. Ha studiato Relazioni Internazionali alla London Metropolitan University. Nel frattempo ha lavorato come presentatore e DJ alla Verve Radio, al momento: ballerino, promoter, attivista e assistente ai bambini disabili; insomma Simon ha energia da vendere, e molta di questa energia è motore dello Speaker Box Street Party.
“Per caso ho preso questa cassa in occasione di un flash mob in Italia, a favore della cittadinanza per gli stranieri, promosso da “Italiani Senza Cittadinanza”, e volevamo farci sentire anche noi Italiani all’estero. Ho notato che il potere della musica e’ molto forte e può cambiare l’umore delle persone e trasmettere messaggi positivi.”
Lo Speaker Box Party ha avuto un riscontro molto positivo, racconta Simon, la gente nelle strade di Londra prendeva parte ai balli anche solo per un momento di svago.
“Tante persone sono venute da noi a ringraziarci per aver fatto conoscere loro persone nuove o semplicemente di aver distratto loro da una brutta giornata, e questo mi da tanta forza e positività per continuare.”
Uno dei traguardi degli eventi organizzati da Simon, è quello di rompere le barriere sociali, eliminare la discriminazione e confrontarsi; se fatto in un contesto positivo e allegro porta a un riscontro maggiore, sostiene Simon.
“In quella situazione riesco a unire persone diverse che non avresti mai visto interagire.Quando vedo i sorrisi nelle persone; giovani e anziani che si divertono, è una sensazione indescrivibile.”
Tra i maggiori eventi dove ha partecipato, sono stati a Milano il 2 Marzo per l‘evento People, una giornata dedicata ai diritti umani e civili, a cui parteciparono più di duemila persone. Simon e lo Speaker Box, hanno animato Piazza D’Uomo con musica e balli. Tra i vari portavoce c’erano Laura Boldrini e Giuseppe Sala.
A Roma, davanti Montecitorio in occasione del Cittadinanza Day il 13 Ottobre. Studenti dalle elementari alle superiori hanno preso parte alla manifestazione, per il ottenere l’approvazione dello Ius Soli.
Simon descrive la giornata come molto positiva, nonostante la legge sia stata bloccata, il contributo di tutte le persone li in piazza è stato molto importante. Fondamentale è stato anche il potersi confrontare con i più piccoli e raccontare le esperienze. L’evento fu trasmesso alla Rai dove si vede Simon, con il suo microfono fomentare con allegria i partecipanti.
Simon racconta di voler lavorare ancora al fine di sterminare i pregiudizi e le differenze sociali, il suo gruppo è un mezzo per raggiungere gli enti politici che possono fare la differenza. Come: Incentivare l’educazione al rispetto, organizzare progetti culturali nelle scuole e promuovere l’uguaglianza.
“Ci sono problemi più importanti per focalizzarci su l’odio reciproco, non serve alla nostra società. Siamo tutti nati su questa terra, e non concepisco questo clima di rabbia e intolleranza, la situazione in italia mi rattrista molto di più perché’ si tratta della mia casa e la mia gente.”