Come tante altre predestinate del genere, a ventiquattro anni ne ha già passate e vissute come se avesse il doppio dell’età. Chynna Rogers è nata nell’estate del 1994 un mese dall’inizio della quinta stagione del Principe di Bel Air. Anche lei come il protagonista del celebre show simbolo degli anni Novanta viene da West Philadelphia, un tempo uno degli storici quartieri afroamericani della città, oggi zona gentrificata e cosmopolita. Lei però, invece di andare a vivere a Los Angeles come Will “The Fresh Prince” Smith, finirà precocemente tra le braccia di New York, ma per motivi lontani dalla black music.
Inizialmente, infatti, il destino traccia per Chynna un percorso nel mondo della moda. È il 2008 e in maniera del tutto fortuita cattura l’attenzione di uno scout della prestigiosa agenzia newyorkese Ford in fila alle montagne russe del parco dei divertimenti più famoso del New Jersey, il Six Flags Great Adventure. La sua altezza non comune per un’adolescente e i suoi tratti molto fotogenici convincono subito l’agenzia a contattarla per metterla sotto contratto. Potrebbe essere l’inizio di una carriera folgorante nel mondo fashion della Grande Mela, ma dopo qualche anno di apparizioni sulle più importanti passerelle delle fashion week e altri eventi le cose andranno diversamente. A ventunenne si convince che la sua vocazione è l’hip hop e abbandona quel mondo, anche se, a dirla tutta, per qualche anno continuerà a gravitarvi attorno, da guest musicale in happening e altri eventi fashion di Manhattan.
Da sempre appassionata di hip hop al college conosce Steven Rodriguez aka ASAP Yams, illuminato fondatore e manager di uno dei collettivi rap più influenti degli ultimi anni, l’ASAP Mob che nel corso degli anni ha portato alla ribalta internazionale ASAP Rocky, ASAP Ferg, ASAP Twelvyy, ASAP Nast and ASAP Ant. Chynna, inizialmente, si propone come tirocinante ma in pochi anni da collaboratrice si trasforma nella voce femminile del collettivo. Il suo talento cristallino si mette subito in luce con il folgorante singolo di debutto del 2014, Glen Coco, che anticipa il primo promettente EP, pubblicato qualche mese I’m Not Here, This Isn’t Happening, titolo tratto dal testo della meravigliosa How To Disappear Completely dei Radiohead. È il 2015 e Chynna non vive momenti facilissimi tra abusi di alcol e droghe fino alla drammatica morte di Rodriguez, la prima di una lunga serie di morti illustri nel mondo rap contemporaneo che scuote fan, colleghi e appassionati.
Questo episodio dà una scossa positiva alla giovane rapper adottata da Bushwick che pubblicherà in tre anni altri due EP e tre singoli nel corso di un parallelo percorso di rehab.
Nell’autunno del 2018 esce un singolo collaborativo con il producer/MC francese Oklou che mette nuovamente in lustro il suo flow denso, malinconico e ipnotico in piena tradizione cloud rap. I testi sono sempre incazzatissimi e narrativi. Poi a inizio 2019 mentre si rincorrono voci sull’uscita dell’agognato primo LP, arriva iddd, titolo che sta per i don’t do drugs, a sancire la fine del percorso di disintossicazione di Chynna che è stata appena confermata nel ricchissimo cartellone del Primavera Sound di Barcellona.
Da una ragazza che nemmeno venticinquenne ha scritto brani come Shangri-La, Leo Season, Bleached o MadeInChynna non possiamo che aspettarci un futuro radioso.
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