L’hanno ripetuto un po tutti i nuovi protagonisti della scena musicale del momento: indie di per sé non significa nulla. Sta per indipendente, autoprodotto. Ma chi giudica la musica indie come fenomeno passeggero, mutevole o poco duraturo sbaglia di grosso.
Lo si capisce dando un’occhiata alle classifiche di vendita dei dischi, al numero impressionante di follower sui social ma anche ai sold out nei principali palasport italiani. Una riforma radicale del modo di concepire e fruire la musica che ha portato artisti come Calcutta, fino a qualche anno fa sconosciuto ai più, a riempire addirittura gli stadi.
Internet gioca la sua parte fondamentale in questo scenario. Una sorta di papà dell’indie che da possibilità di poter godere della propria colonna sonora come, dove e quando si desidera. Ma allo stesso tempo permette a tutti di poter diffondere la propria musica avvalendosi di numerose piattaforme on demand, abbattendo e non di poco, i costi di un’eventuale produzione e promozione filtrata dalle major discografiche.
E’ proprio in questo meccanismo rivoluzionario che a suon di like e condivisioni nasce, cresce e si nutre l’indie: da fenomeno da club a regola irrinunciabile che non dimentica mai la provincia, intesa non solo nel suo senso geografico ma anche sociale. Una nuova dimensione che celebra ancora una volta la vittoria di Davide su Golia, in cui i “Davide” non hanno più le sembianze degli “Amici di Maria”, prodotti perfetti e preconfezionati per il grande(?) pubblico televisivo e non, ma verosimilmente somigliano al ritratto dei ragazzi di periferia a volte sfigati, impacciati o nerd che ostentano, in alcuni casi, un’insicurezza cento volte più sexy e genuina dei cloni da talent. L’indie, intesa come genere musicale, ha fatto proprie queste dinamiche: mette al centro del proprio messaggio musicale tante storie di straordinaria ordinarietà, che fotografano uno spaccato generazionale cresciuto all’ombra della crisi economica con il portafogli vuoto e che ha costretto tanti a smettere di sognare in grande accontentandosi, si per dire, di mettere al centro soprattutto i sentimenti. L’equazione esatta di una generazione non ascoltata dai “Golia” che trova continuamente conforto nei nuovi idoli musicali. Come i ragazzi dei Canova che #indietaly seguirà all’Alcatraz di Milano per il debutto del loro “Vivi per sempre” tour, esattamente nello stesso posto che poco più di un anno fa li consacrò come rivelazione musicale dell’anno, registrando un clamoroso sold out nella loro città natale.