“Piccolo grande amore ha rotto u ca.. devi andare avanti Claudio. Sono passati 47 anni, la ragazza con la maglietta fina ormai ha la panciera”. Se ne sono accorti anche Pio e Amedeo che il Baglioni bis continua a viaggiare col freno a mano tirato. Autentici salvatori di uno show che non può prescindere dal karaoke baglioniano, i due “emigratis” foggiani che amano scroccare alle star e girare il mondo con gli zoccoli sbancano l’Ariston da outsider.

Irriverenza e comicità al cospetto dei tanti che li hanno sdoganati velocemente come volgari, maleducati e trash. Ma la satira, a volte grossolana del duo comico, suona come “piccoli buffetti sulle guance dell’ipocrisia” senza risparmiare nessuno. Si parte da Mina e i suoi conti in Svizzera per non pagare le tasse “quando invece bastava andare a San Severo o a Campobasso”. Non risparmiano nemmeno il PD: “Bisogna mandare i cestini a tutti per ingraziarseli. Noi li abbiamo mandati anche agli elettori del Partito, tanto erano meno dei candidati”. Per poi finire con la Lega: “Claudio dilla tutta che l’anno prossimo ci siamo assicurati il Baglioni Tris /Prima? Gli italiani”. Solo applausi e sorrisi per il duo e non solo in sala. Anche il vicepremier Matteo Salvini ha apprezzato, come si legge in questo tweet.

I tre padroni di casa però continuano a fare poco. Non pervenuto nemmeno stasera Claudio Bisio. Banale lo sketch (preparato) con Baglioni sulla punteggiatura delle sue canzoni che serve solo a lanciare l’assist per l’ennesimo karaoke del direttore artistico. Nemmeno il ritorno della sua “compagna storica” Michelle Hunziker, sul palco dell’Ariston lo aiuta. Cantano “La lega dell’amore” di Elio e le Storie Tese ma senza sortire l’effetto desiderato, al netto delle storpiature di Michelle. Poco, troppo poco per uno che di mestiere fa (soprattutto) il comico.
Va meglio invece, a Virginia Raffaele, elegantissima nel suo secondo abito rosso che mette in mostra tutto il suo talento innato nella parodia della Habanera, dalla Carmen di Bizet. Ritrovata.
Male anche i superospiti. Si salva solo Mengoni. Deludono invece Fiorella Mannoia e Riccardo Cocciante. La prima perché torna a due anni di distanza dal secondo posto per presentare il suo nuovo singolo al Festival: ma non è lo stesso percorso che fanno gli artisti in gara? Sarebbe stato opportuno cantare i grandi successi, aiutando il dirottatore a migliorare il dato degli ascolti che non è stato particolarmente entusiasmante. Il secondo si impegna a differenza della collega a portare i suoi più grandi successi sul palco dell’Ariston, ma con la complicità di Baglioni, buca letteralmente la scena per una manciata di secondi. Errori inammissibili per chi ha esperienza internazionale come Cocciante, anche se dopo corre ai ripari cantando a cappella tra gli applausi del pubblico.
Poi la gara, tra conferme e ribaltoni. Nel gruppo di testa c’è ancora Loredana Bertè che si candida prepotentemente a una vittoria quasi insperata. Passi in avanti per Arisa, Daniele Silvestri e Achille Lauro. Due indietro per Nek, bocciato dalla giuria della sala stampa e Federica Carte/Shade. Completano la zona rossa i Negrita ed Einar. Paola Turci, ExOtago, Ghemon e Il Volo in zona intermedia.