Come i Brockhampton, uno dei nomi del momento che vi avevamo presentato su queste pagine arriva dal piccolo centro dell’Interstate 35 sulla linea che idealmente collega Austin a San Antonio. Come il collettivo fondato da Kevin Abstract, anche i PNTHN (che sta per “pantheon”) fanno hip hop e hanno deciso di mettere in piedi una formazione piuttosto allargata.
I tempi sono prematuri per farsi un giudizio sui singoli membri del collettivo, ed è ancora più difficile riuscire a distinguere ai primi ascolti le voci dei componenti.
Sono in dieci, tutti di origini molto disparate, ma i loro nomi, almeno quello, non sono un mistero. Gli MC rispondono al nome di Tony Tone, Kenny casanova, Dc4prez, Ra (che è anche producer nei panni di twohorizon), Jedi Chancellor (che da producer si fa chiamare The Chicano Negrodamus), Pink Ranger, YD, Starboy Junior e Nappy James. I produttori, oltre ai sopra menzionati, rispondono invece al nome di Por vida e Otto Beats, che è anche il dj del collettivo.
Di loro non si sa troppo, ma, a differenza dei Brockhampton non si sono conosciuti online o sui forum che muovono le tendenze del genere. I PNTHN sono tutti originari di San Marcos, sono il riflesso della demografia (1/3 degli abitanti della città sono ispanici) e si sono conosciuti nei quartieri di provenienza o tra le varie scuole frequentate in diversi periodi della vita.
Il loro primo mixtape si è distinto subito per un’intrigante mix di East Coast, nei riferimenti e nel flow dei vari MC coinvolti nel progetto, e di Southern contemporaneo, nelle produzioni che li distanzia senza alcun dubbio dall’universo dei numerosissimi artisti trap venuti fuori dalla Sun Belt statunitense. From Disorder è stato pubblicato online a settembre, qualche giorno dopo l’uscita di Saturation II che ha reso internazionale la reputazione underground dei Brockhampton e grazie a un pugno dei brani molto immediati, è diventato un piccolo fenomeno di culto sul web. Il concept di questo primo mixtape è legato alla genealogia dell’universo, così come il nome, Pantheon e rispecchia il flusso di parole e sonorità molto spontaneo e disordinato. Come hanno raccontato, a un mese dall’agognata pubblicazione buona parte del lavoro è stata cestinata e sostituita da nuove produzioni.
Eppure ciò non ha intaccato il valore di From Disorder cui ha fatto seguito, a febbraio, il più quadrato e maturo Potlock, a dispetto del titolo che in slang definisce un “pasto preparato alla buona”. I loro testi svariano in un immaginario che oscilla da The Transformers al Principe di Bel-Air passando per il classico sci-fi Barbarella e poi come al solito macchine di lusso, party, ragazze e aneddoti legati alla loro crew molto estesa.
Sei brani, ancora meno di mille fan sui profili Facebook e Instagram, che hanno creato da poche settimane dopo aver mantenuto orgogliosamente una presenza sui social molto discreta ed elusiva.
Ma con brani come Chumbucket che suona già come un classico e l’onirica Chrome con quella base non così lontana dal cloud rap è impossibile non prevederne l’esplosione, già da quest’anno.
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