La prima serata della 68esima edizione del Festival di Sanremo è appena finita. Giornalisti e cantanti raggiungono il Casinò di Sanremo dove va in onda il Dopo Festival. Ad un certo punto del programma Rai prende la parola un giornalista del Corriere della Sera, Andrea Laffranchi. Non dice nulla e avvicina il microfono al cellulare. Fa sentire una nota audio arrivata sul suo Whatsapp. Quello che sembra di sentire è la voce di una ragazza che canta lo stesso identico brano cantato da Ermal Meta e Fabrizio Moro, dal titolo ‘Non mi avete fatto niente’. Quello che sentiamo invece è in realtà un altro brano dal titolo ‘Silenzio’ di Ambra Calvani e Gabriele De Pascali presentato a Sanremo 2016.
Nasce lo scandalo, si parla di plagio. Claudio Baglioni, la Rai, produttori e autori spiegano i contorni della vicenda. Si tratta non di plagio ma di autocitazione visto che l’autore dei due brani, il vecchio e il nuovo, è lo stesso e si chiama Andrea Febo.
La sala stampa e i giornalisti insorgono. Il due Meta-Moro viene sospeso dalla gara nella seconda serata così a ribellarsi ci pensa anche il mondo social, con hashtag indignati. Poi il Metamoro, diventato ormai animale mitologico, viene riammesso in gara.
L’intera vicenda, oltre ad aver incendiato notebook, articoli e microfoni dei giornalisti, ha lasciato anche tante domande aperte, che tanti in queste ore si stanno chiedendo.
Ma la Rai, non lo sapeva prima?
In conferenza stampa Claudio Baglioni risponde che sì, lo sapeva. Ma gli stessi interpreti del brano Ermal e Fabrizio confessano di aver solo presentato il brano alle selezioni senza specificare si trattasse di un brano composto con parti di un’altra canzone.
Quindi Claudio Baglioni ha mentito?
Forse.
Ma Sanremo non è un festival per brani inediti?
Il regolamento dice che i brani in gara possono riprendere altre canzoni per un massimo del 30 per cento. ‘Non ci avete fatto niente’ è per due terzi originale (anche se il ritornello è identico al brano del 2016), quindi è stata considerata valida.
Ma perché l’hanno fatto? I due cantanti non avevano un pezzo nuovo da produrre?
Ermal Meta e Fabrizio Moro si sono sentiti indignati quando hanno sentito la parola ‘plagio’ e hanno dichiarato: ‘Questa situazione ci offende. Noi siamo degli autori, siamo stati presenti a tanti Festival anche solo come parolieri e compositori. Non avevamo certo bisogno di creare questo caso. Il pezzo del 2016 era nostro, perché non rielaborare una buona idea che avevamo già avuto?’
Ma la Rai ha avuto paura dell’effetto social?
Pare che la scelta di ammettere il brano in gara sia stata influenzata anche dal tormentone social creato dai fan dei due cantanti che hanno minacciato di non guardare più il Festival.
E i giornalisti l’hanno bevuta?
Al grido di ‘C’è un regolamento, va rispettato’ la stampa è coesa sul ‘Non è giusto’. Spiegano che manca il requisito di canzone nuova.
Intanto i fan esultano e l’intera vicenda potrebbe creare un effetto boomerang in grado di spalancare le porte ad una già annunciata vittoria.