Anche se la mostra di Andy Warhol appaga il vostro lato pop (Popular Art) il percorso edonistico può continuare con i 47 ritratti del fotografo inglese Terry O'Neill, al piano inferiore di Palazzo Cipolla (un biglietto per due mostre). La mostra Pop Icons è ospitata in un caveau bancario la cui variazione di destinazione stupisce favorevolmente. Il lavoro di O’Neill testimonia mezzo secolo di successi, notorietà e star. Proprio il culto della celebrità è il trait d’union con Warhol che predilige però alla 35 mm preferisce una polaroid, per i suoi scatti a personaggi famosi. Quanto i due hanno in comune è evidente nei 12 scatti di O’Neill a Isabella Rossellini.
La selezione di questa mostra catapulta il visitatore nella swinging London dei mitici anni '60-'70. Lo stesso O’Neill racconta così la propria esperienza: “Ho avuto fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra degli anni '60. Avevi l'impressione che ogni giorno succedesse qualcosa di rivoluzionario”. Pur aspirando a diventare un batterista jazz, Terry inizia la sua carriera presso la British Airways scattando foto ai viaggiatori in arrivo all’aeroporto di Heathrow. È lì che ritrae un uomo che dorme nella sala di attesa, era il ministro dell’interno inglese e la foto gli fa ottenere il primo contratto con un giornale.
Un’immagine cult è la prima foto dei Beatles per un giornale (1963), negli studi di Abbey Road per l’uscita del loro primo album Please Please Me. Era anche la prima volta che sulla copertina di un periodico inglese appariva una band musicale, fu così che le copie di Daily Sketch andarono esaurite. Da quel momento Terry avviò la collaborazione con riviste prestigiose come Rolling Stone e Vogue. Essere immortalati da lui significava essere diventati famosi: Rolling Stones, Eric Clapton, Elvis Presley, Frank Sinatra. La sua ambizione lo fece approdare, già a 26 anni, a Hollywood, dove Michael Caine e Richard Burton lo introdussero nello star system.
Le sue foto stupiscono per la naturalezza e spontaneità con cui riusciva a cogliere i momenti informali della vita di prestigiosi politici come Nelson Mandela o Winston Churchill, o attori famosi, come Audrey Hepburn, Sean Connery, Paul Newman e Isabella Rossellini. Il suo rapporto di amicizia con molti dei personaggi ritratti consentiva a O’Neill di catturare immagini ‘rubate dietro le quinte’. La foto con David Bowie ed Elizabeth Taylor a casa del regista George Cukor (1975) colpisce per l’affettuoso e tenero atteggiamento tra i due e allo stesso tempo Bowie diventa icona quando posa per il suo album Diamonds Dogs (1974). Tra i suoi scatti più famosi quelli a Faye Dunaway, sua moglie dal 1983 al 1987: piena di suggestione la foto dell’attrice dopo aver ricevuto l’Oscar (1977), ritratta nel momento di stordimento e abbandono conseguente a una vittoria. Tra le foto più recenti il ritratto evocativo di Amy Winehouse del 2008, in occasione del tributo per i 90 anni di Nelson Mandela (qualche anno dopo fu trovata morta per cause completamente mai chiarite). Ma l’icona per eccellenza degli anni ’60 è Twiggy, l’esile modella contesa da tutti i rotocalchi.
La mostra Terry O'Neill. Pop Icons è alla Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla, Roma dal 18 aprile al 28 settembre 2014.