In Italia lo sanno in pochi, la critica specializzata della capitale ne ignora le gesta, ma dietro al nome del progetto indie newyorkese Porcelain Raft si nasconde un quarantenne nato proprio a Roma. Il compositore e polistrumentista Mauro Remiddi ha avuto una formazione classica, già a dieci anni iniziava a registrare in forma molto amatoriale i suoi pezzi al pianoforte e a vent'anni, si imbarca in un progetto di musica klezmer.
Nel 1997 firma la colonna sonora per La Matta dei Fiori, corto premiato ai David di Donatello, si trasferisce da Roma a Firenze, poi a Milano e in giro per la Germania, per poi stabilirsi per dodici anni a Londra. Forma i Sunny Sets Fire, quintetto indie pop dalle alterne fortune molto noto nel sottobosco underground europeo. Innamoratosi di New York dopo una breve parentesi di esibizioni da pianista off-Broadway, ci ritorna nel 2011 per la CMJ Marathon of Music. Il destino gli fa incontrare la sua futura moglie Grace e il giramondo Remiddi (pare abbia suonato addirittura in Corea del Nord) decide di stanziarsi definitivamente oltreoceano.
A New York sigla quattro EP con un nuovo progetto musicale, Porcelain Raft. Avanti con gli anni rispetto ai nomi emergenti della giovane scena di Brooklyn, si ritrova a fare da spalla a artisti di cui potrebbe essere padre (vedi Youth Lagoon). Tuttavia quello di Porcelain Raft diventa uno dei nomi più seguiti di Williamsburg. E, di riflesso, come spesso accade anche, l'Europa si accorge di lui. Merito di un tour di supporto alla band inglese degli Yuck e merito soprattutto di Strange Weekend, album di esordio pubblicato nel gennaio del 2012 con la Secretly Canadian, etichetta dell'Indiana tra le più influenti del panorama indipendente a stelle e strisce. L'album registrato proprio a ridosso del ponte di Williamsburg è acclamato un po' ovunque. La sua formula molto sofisticata, fatta di gemme dream-pop intrise di elettronica e suggestioni post-romantiche anni Ottanta, funziona. Gli arrangiamenti e le progressioni vocali hanno un gusto vagamente classico, melodrammatico, a tratti glam. Put Me To Sleep e soprattutto Unless It Speaks From Your Heart che diventa subito una piccola hit, uno di quei brani killer, come si direbbe dalle parti di Williamsburg.
Nel dicembre del 2012, è il primo italiano ospitato al Brooklyn Night Bazaar, l'affollatissimo mercato coperto notturno di Williamsburg aperto nei fine settimana del periodo natalizio. E finalmente nell'agosto del 2013 arriva l'atteso seguito, Permanent Signal, sempre distribuito da Secretly Canadian. Remiddi si avvale della collaborazione di Johnny Rogoff, batterista degli amici Yuck, e di Darby Cicci, tuttofare di un'altra band d'autore molto popolare nella scena indie americana, The Antlers, cui Porcelain Raft è stato da più parti accostato nelle sue soluzioni più intimiste. Fin dal primo estratto, Think Of The Ocean, spicca più che in passato quel retrogusto teatrale che ha caratterizzato fin dagli albori il percorso artistico di Remiddi. I sintetizzatori ci sono tutti, ma le orchestrazioni danno un respiro epico erede di uno dei capolavori degli anni Novanta, Deserter Songs dei Mercury Rev (vedi anche Open Letter e Might Birds). Dai Radiohead più drammatici, nel secondo malinconico Porcelain Raft riecheggia la new wave dei Cure e le catarsi degli Spiritualized. Mancano canzoni che colpiscano dopo il primo ascolto, prevale la cura per la composizione e nelle parti vocali, spesso molto in evidenza, e una manipolazione sopraffina del violoncello. Quando i ritmi si alzano si riconosce il Porcelain Raft degli esordi. Ascoltate il secondo singolo uscito sempre ad agosto, Way Out, ispirata al senso di intrappolamento dei newyorkesi nei giorni dell'uragano Sandy e accompagnata da un torbido videoclip ambientato in uno strip club, con tanto di incontro finale tra la protagonista dello show e uno dei clienti del locale.
Porcelain Raft è in questi giorni in tourneé negli USA e suonerà a New York, al Mercury Lounge, il 4 ottobre. Poi si esibirà anche in Italia per tre date in autunno, al Bronson di Ravenna (4 novembre), al Lanificio 159 di Roma (5 novembre) e il giorno dopo al Movement di Padova. Intanto puoi seguirlo su Facebook o su Twitter (@porcelainraft).