Tra meno di sei mesi si festeggerà il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, il più gran genio del teatro lirico mondiale, nato alle Roncole il 9 ottobre 1813. Mentre aspettiamo i grandi appuntamenti verdiani —a New York, un nuovo allestimento del Falstaff firmato da Robert Carsen che andrà in scena al Metropolitan Opera il 6 dicembre— al cinema e in DVD c’è da deliziarsi con due ottimi documentari a tema.
Becoming Traviata (Traviata et nous) di Philippe Béziat ci porta al Festival d’Aix-en-Provence nel 2011, dove il noto regista Jean-François Sivadier prepara una nuova messa in scena della Traviata con interpreti strepitosi: al suo debutto nel ruolo, Natalie Dessay nei panni di Violetta Valéry; il tenore siculo-americano Charles Castronovo, stella in ascesa, nella parte del suo amante Alfredo Germont; e nel ruolo di Germont padre il possente baritono Ludovic Tézier, tutti e tre ottimi attori dotati del physique du rôle. La visione di Sivadier è scarna e penetrante, la direzione di Louis Langrée vibrante e tesa e il film ci dà la possibilità di essere presenti alla creazione di un allestimento indimenticabile dell’opera più eseguita al mondo (questo secondo il sito Operabase).
Becoming Traviata è in cartellone al Film Forum, 209 West Houston Street, Manhattan, sino al 28 maggio: www.filmforum.org o 212.727.8110. Un DVD dell’allestimento aixois è stato pubblicato dalla Virgin Classics ed è reperibile su Amazon.com.
Premiato come miglior documentario al Big Apple Film Festival del 2012, Defiant Requiem svela l’episodio forse più impressionante in assoluto di ricezione della musica verdiana. Nel 1943 e 1944 al lager di Terezín, l’ebreo Rafael Schächter, pianista e direttore d’orchestra rumeno, e un coro di prigionieri per la maggior parte ebrei, hanno eseguito ben sedici volte la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, con a disposizione un unico esemplare di partitura e un pianoforte senza gambe. (Visionate su YouTube un'anteprima di Defiant Requiem.)
Affamati, maltrattati, questi detenuti cantavano per mantenere la dignità e anche per inviare un messaggio preciso ai loro carcerieri. Schächter li incitava: “Il Dies irae di cui cantiamo è il giorno del giudizio di tutti gli uomini, di tutti quelli che stuprano e riducono in schiavitù, che umiliano e rubano e ammazzano”. Questi musicisti cantavano ai nazisti ciò che era negato loro dire apertamente: “Libera me! Intendete? Liberateci! Liberateci!” Murry Sidlin, il preside della facoltà di musica alla Catholic University of America, dirige la Messa di Requiem in situ a Terezín, “perché queste persone sappiano che le abbiamo sentite”.
Il DVD di Defiant Requiem è reperibile in esclusiva su PBS.org fino al 18 giugno, e in seguito su Amazon.com e BN.com. Per ulteriori informazioni: www.defiantrequiem.com e www.defiantrequiem.org.